Seppur oggi sia pesantemente penalizzata dal ban americano, Huawei è una delle compagnia che più ha spinto sull’acceleratore quando si parla di evoluzione del mondo smartphone. Da outsider conosciuta da pochi, l’azienda si è rapidamente imposta come una delle realtà più famosa e diffusa in tutto il mondo, arrivando persino a conquistare il primo posto nelle vendite. I motivi di questo traguardo sono molteplici, e senza ombra di dubbio la fotocamera dei suoi top di gamma ha contribuito a elevarla rispetto alla competizione. Per questo, è interessante analizzare questo scatto fotografico in cui vengono messi a confronto due flagship, uno del passato e uno del presente: Huawei Ascend P1 e P50 Pro.
Questa foto ci mostra l’evoluzione tecnologica di Huawei, da Ascend P1 a P50 Pro
Da un lato abbiamo Huawei Ascend P1, presentato al CES 2012 con una dotazione comprensiva di schermo Super AMOLED da 4,3″, SoC Texas Instruments OMAP 4460 con CPU dual-core a 1,5 GHz, 1 GB di RAM, 4 GB di ROM e 1.670 mAh di batteria. Era uno smartphone sconosciuto a molti, anche perché all’epoca Huawei non era ancora un marchio internazionale e veniva venduto solamente in Asia, ma fu comunque il primo passo verso una serie P che avrebbe maturato centinaia di milioni di vendite. Parlando di oltre 10 anni fa, la fotocamera non era il focus di quasi nessun telefono, e non fa eccezione Ascend P1 e il suo singolo sensore da 8 MP.
Dall’altro abbiamo la sua ultima rappresentazione, quel Huawei P50 Pro figlio del ban americano e pertanto top di gamma con alcune limitazioni. Schermo OLED da 6,6″ 2K a 120 Hz, SoC Snapdragon 888 ma soltanto 4G, visto che il 5G è bloccato dal ban, e una fotocamera ben più evoluta da 50+13+40+64 MP con lenti Leica, dotata di ultra-grandangolare, teleobiettivo 3.5x e sensore B&W.
Quando si parla di modalità Notturna, Huawei è uno dei primi nomi che viene in mente, grazie al know-how accumulato negli anni, a partire da quel Huawei P20 Pro che stupì tutti con la sua alta sensibilità alle basse luci. Per anni, i top di gamma Huawei sono stati leader delle foto notturne, in grado di tirar fuori scatti al limite dell’incredibile da contesti estremamente bui. Questo grazie anche alla presenza del succitato sensore monocromatico, implementato dal 2016 nelle serie P9, P10 e P20, poi abbandonato su quelle P30 e P40 e infine riportato su P50; il suo scopo non è solo quello di realizzare scatti migliori in bianco e nero, ma catturare più luce grazie all’assenza di un filtro Bayer a colori a beneficio della fotocamera principale, che ha così più dati a disposizione per migliorare la foto in post-produzione.
Non solo hardware, perché anche lato software Huawei ha lavorato per realizzare una modalità Notturna che permettesse all’utente di poter scattare a lunga esposizione senza la necessità di un treppiede. Ciò è reso possibile dall’intervento della stabilizzazione AIS (Artificial Image Stabilization): l’intelligenza artificiale fornita dal microchip NPU aggiunge al movimento meccanico della stabilizzazione ottica un ulteriore stabilizzazione AI, con il software che è in grado di prevedere e anticipare il movimento della mano. Il risultato potete vederlo qua sopra con i vostri occhi. Lo scatto di Huawei P50 Pro è ben esposto e permette di scorgere meglio i dettagli nelle zone in ombra ma anche in luce, non soffrendo della tipica sovraesposizione dei lampioni delle fotocamere più datate, oltre ad avere più dettagli, meno rumore e colori più vividi.
A questo punto, siamo curiosi di scoprire quale sarà il grado di evoluzione di quello che si vocifera sarà Huawei P60 Ultra, con una fotocamera che si prospetta sarà unica del suo genere.
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