La battaglia legale tra Google e l’India si è conclusa con una pesante sconfitta per l’azienda statunitense, che si vedrà costretta a rivedere il regolamento del Play Store per quanto riguarda i metodi di pagamento di terze parti. Nonostante Big G abbia preannunciato che continuerà ad appellarsi in tribunale, per il momento dovrà attuare le nuove politiche imposte dal paese indiano.
Google costretta a modificare il Play Store in India: più spazio ai pagamenti di terze parti
A partire dal prossimo mese, Google dovrà assecondare la decisione della Competition Commission of India (CCI), dopo la multa da 162 milioni di dollari, consentendo il pagamento sul Play Store attraverso metodi di terze parti. Inoltre, gli utenti dovranno poter avere la facoltà di scegliere un motore di ricerca che sia differente da quello di Google su Android.
I produttori di smartphone, inoltre, potranno decidere di ottenere le licenze di specifiche app di Google per il loro prodotto e non saranno più costretti ad implementare l’intera suite di applicazioni. Una vittoria senza precedenti per l’India che potrebbe fare da apripista per gli altri paesi.
Google, però, non si arrende e promette battaglia: sebbene costretta ad implementare i cambiamenti per rimanere operativi in India, l’azienda statunitense ha deciso di continuare ad appellarsi alla decisione della CCI in tribunale.
Le brutte notizie per Google, tuttavia, non finiscono qui: è di ieri infatti la nota del dipartimento di giustizia americano che accusa l’azienda di aver monopolizzato il mercato della pubblicità digitale.
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