Recensione Doogee V30: il primo smartphone RUGGED con eSIM

Negli ultimi dieci anni di esperienza nel settore delle videorecensioni tech, raramente mi sono capitati tra le mani dei dispositivi rugged che mi lasciassero soddisfatto a pieno, e soprattutto mai mi sono capitati smartphone di questa categoria che introducevano realmente delle novità tangibili.

Doogee V30 è, forse, tra i primi prodotti a farlo perchè di fatto si presenta come il primo smartphone rugged al Mondo ad integrare la possibilità di utilizzo di eSIM, ovvero le nuove tipologie di schede sim virtuali che non prevedono più l’utilizzo di una SIM fisica (anche se al momento resta lo standard ancora più diffuso).

Recensione Doogee V30

Design e Materiali

A partire proprio dal design il Doogee V30 è un prodotto senza dubbio ricercato: mi riferisco, in primo luogo, al frame laterale che è realizzato si in alluminio ma con una texture simile al legno moderno, tant’è che l’azienda ha espressamente affermato che la fonte di ispirazione del design di questo smartphone proviene dal settore automotive, tant’è che la texture è la stessa che si trova nelle auto Mercedes di ultima generazione. Senza andare troppo oltre, però, vi dico che anche la back cover è di tutto rispetto, dal momento che possiede parti in pelle ecologica che si alternano a finiture cromate e satinate del camera bump e del logo.

Per il resto lo smartphone segue le logiche dei dispositivi rugged più comuni, a partire dai bordi laterali in gomma per attutire le cadute e gli urti durante l’uso. Frontalmente è stato curato piuttosto bene l’aspetto legato le cornici che, nonostante restino asimettriche sono molto ridotte sui lati di sinistra e destra. In alto e in basso, invece, ci sono i quattro altoparlanti stereo per un’esperienza sonora più immersiva.

L’integrazione dei pulsanti prevista da Doogee vede protagonista il sensore biometrico nel lato destro accanto al bilanciere del volume, mentre a sinistra come da tradizione negli smartphone rugged, c’è il tasto funzione programmabile oltre lo slot per la scheda SIM e la MicroSD. Come avrete intuito non c’è la possibilità di usare due schede sim fisiche, o meglio: lo slot c’è, ma non è attivo e dunque si può usare una sola scheda SIM ed una MicroSD contemporaneamente, mentre tramite eSIM potremo aggiungere fino a 4 numeri ma più avanti vi spiego il funzionamento.

Tornando ai dettagli tecnici e costruttivi dello smartphone, il Doogee V30 è certificato IP68, IP69K e MIL-STD810H: non manca assolutamente nulla relativamente la costruzione, che si è dimostrata solida e robusta nei miei stress test. Per di più è raro trovare smartphone belli e robusti allo stesso tempo; questo Doogee V30, secondo me, rappresenta uno dei pochi prodotti degni di nota relativamente il design. E’ vero, forse è un po’ pesante con i suoi 376g, ma forse potrebbero passare in secondo piano visto il design davvero curato.

Display

Il display, invece, è un bel pannello da 6.58″ pollici con risoluzione FullHD+ e refresh rate fino a 120Hz: anche questo aspetto, per me, è stata una vera sorpresa perchè da sempre mi trovo di fronte a smartphone rugged con display fino a 60 o massimo 90Hz, oltre che con colori freddi e spesso slavati.

Doogee V30, finalmente, porta l’asticella un po’ più in alto: lo schermo è protetto da un vetro Gorilla Glass 5 supporta fino a 16.7 milioni di colori, ma tralasciando gli aspetti prettamente tecnici posso dirvi che nel concreto si contraddistingue per una buona retroilluminazione e dei bei colori. Il lato negativo è che il software di Doogee è piuttosto elementare, motivo per cui non troverete impostazioni per gestire al meglio i colori dello schermo oppure personalizzarlo a proprio gusto, tant’è che manca anche la solita regolazione della temperatura colore. Pazienza.

Altro aspetto che non mi ha convinto e che accomuna molti prodotti in questo ambito è il feedback vibrazione: la precisione del touchscreen è buona, la reattività anche, ma purtroppo il feedback è troppo deciso oltre che rumoroso ed i più pignoli potrebbero avere qualcosa da ridire.

Hardware e Performance

E se è vero che l’hardware vuole la sua parte, Doogee è stata furba nella scelta dei componenti: Mediatek Dimensity 900 da 6nm Octa-Core con frequenza fino a 2.4GHz, oltre che 8GB di memoria RAM LPDDR5 (espandibile virtualmente fino a 15GB) e 256GB di storage UFS 3.1 espandibili, anch’essi, fino a 2TB tramite microSD. Diciamo che sul fronte hardware non c’è nulla di cui lamentarsi, ho da sempre palesato la mia simpatia nei confronti di questa piattaforma hardware di Mediatek che mi ha sempre garantito delle buone performance, un’ottima gestione delle temperature ed un buon bilanciamento della batteria.

Doogee V30 segue tutte queste logiche, nonostante non si distingua per ottimizzazione software: nell’uso quotidiano si fa voler bene perchè è paragonabile a qualunque altro smartphone medio di gamma in circolazione e non ci mette di fronte a privazioni di alcun tipo. Perciò, operazioni come la navigazione web, un po’ di app in multitasking, o l’utilizzo di app social mentre Netflix è aperto in una finestra PIP ridotta, non mettono in difficoltà lo smartphone in alcun modo.

Sul fronte connettività è stato una bella sorpresa: ovviamente la CPU di Mediatek supporta le reti 5G, e giustamente lo smartphone aggancia le reti velocemente ed è anche piuttosto veloce durante l’utilizzo. Non manca, inoltre, il supporto al Wi-Fi 6, l’NFC per i pagamenti e il GPS a doppia banda L1+L5. In più, come detto in apertura, Doogee detiene il primato di smartphone rugged a prevedere l’utilizzo di eSIM: oltre la scheda sim tradizionale qui si possono inserire fino a 4 schede sim di tipo virtuale, ma ovviamente avremo la possibilità di utilizzarne un massimo di 2 contemporaneamente (tra fisiche e virtuali si intende).

Tra le altre opzioni Doogee ha integrato a bordo uno store tramite il quale acquistare delle eSIM virtuali qualora ci trovassimo all’estero e avessimo necessità di collegarci ad internet: tra i paesi disponibili nella lista troviamo la Cina, la Francia, la Germania e molti altri, ed i prezzi per gli abbonamenti possono variare da 1,99€ per 30 giorni fino arrivare anche a oltre 30€. Diciamo che le tariffe non le ho trovate molto convenienti, ma come ruota di scorta nel momento di estrema necessità potrebbero rivelarsi una vera manna dal cielo.

Software

Sul fronte software avrete capito che Doogee si è un po’ persa, come spesso accade con produttori di questo tipo: qui sul V30 Doogee ha installato Android in versione 12 con patch di sicurezza aggiornate poche settimane fa, ma per il resto non si è sbilanciata più di tanto ad integrare funzionalità esclusive ed innovative. L’interfaccia adottata da Doogee è piuttosto standard e tradizionale, e tolte le integrazioni dovute alla presenza del modulo eSIM, l’azienda non ha implementato nulla di più.

Non lo vedo come un aspetto negativo in quanto il software è abbastanza leggero e gira piuttosto bene; non sarà sicuramente il primo della classe in termini di ottimizzazione, ma se dovessi dirvi di aver trovato bug gravi probabilmente vi direi una menzogna. Brava, ad ogni modo, Doogee che comunque sta alzando un po’ l’asticella sui suoi prodotti.

Fotocamera

Sul fronte fotografico, poi, Doogee si è presentanto con una formazione di tutto punto ma poi all’atto pratico ha perso un po’ di credibilità: i risultati sono discreti, ma i numeri avrebbero lasciato intuire sicuramente qualcosa in più. Di fatto l’azienda ha inserito, appunto, una lente primaria da 108MP f/1.8 con quattro flash LED posteriori, una lente secondaria ultra-wide da 16MP con apertura f/2.2 e una lente Night Vision di Sony da 20MP, la stessa già vista su prodotti di questa fascia di tipologia.

Le foto scattate dal Doogee V30 di giorno, comunque, non sono così male: tolta un po’ di freddezza nei colori che non sono il massimo, la definizione è buona. Persino di notte senza troppe elaborazioni software il Doogee V30 porta a casa degli scatti più che sufficienti per la tipologia di prodotto e per la fascia di prezzo.

Con la lente grandangolare ho notato qualche difficoltà nella gestione delle luci che tendono a bruciare un po’ le foto, oltre che una lieve perdita della messa a fuoco nelle parti laterali, un po’ come accade spesso in altri prodotti. Il flash, che raramente utilizziamo, tende a far risultare le foto un po’ verdi, motivo per cui non vi consiglio di utilizzarlo se non strettamente necessario. Buona invece la lente per la visione notturna, anche se non vedo grosse possibilità di utilizzo negli scenari quotidiani.

I video vengono registrati fino in 4K 30 fps: come al solito peccano in stabilizzazione, ma sono sufficienti per qualità dell’immagine.

Autonomia

Se c’è una cosa di cui non vi dovrete in alcun modo preoccupare, quella è senza dubbio la batteria perchè Doogee V30 di fatto monta a bordo una batteria da 10800 mAh, mastodontica, che forse avevate già intuito dal peso abbastanza pronunciato dello smartphone. Tuttavia senza girarci troppo intorno con una batteria di queste riuscite ad avere autonomia di circa 2 giorni ed in alcuni casi anche oltre.

Doogee ha inoltre implementato la SuperDart Charge (non è un nome già sentito?) fino a 66W che consente allo smartphone di ricararsi del 55% dallo 0 in soli 30 minuti e completamente in poco più di un’ora. Non temete per le temperature della batteria durante le operazioni di ricarica in quanto l’azienda ha optato per un sistema di raffreddamento a camere di vapore come smartphone più blasonati e, anche qui, detiene il primato nell’ambito dei rugged.

Prezzo e Considerazioni

Il prezzo di listino di Doogee V30 è di circa 400 dollari ma, al netto di offerte e promozioni, in questo momento lo si può acquistare a circa 270-300€ e, devo dire, che per chi è alla ricerca di uno smartphone rugged può rappresentare certamente un prodotto da prendere in considerazione. I motivi sono molteplici, e parto innanzitutto dal design: è ben costruito, usa dei materiali superiori alla concorrenza e per di più è dotato di un hardware che lo rende affidabile nell’uso quotidiano. Figa e ben funzionante l’implementazione dell’eSIM, ma per il momento non sarà questa feauture a fargli vendere di più. Peccato solo per la fotocamera, non tra le migliori mai viste.

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Nicola De Cillis
Smonta e fa a pezzetti cellulari e computer da quando aveva 7 anni; ad oggi coltiva ancora attivamente questa passione per il mondo digitale e collabora con GizChina ed altri blog nazionali.
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