Normalmente, una notizia come quella dell’accordo di utilizzo di brevetti fra Huawei e OPPO passerebbe in sordina, ma la situazione non è esattamente definibile “normale”. Parliamo infatti di due aziende che, per un motivo o per un altro, stanno avendo problemi a interfacciarsi con il mercato occidentale. Da un lato abbiamo Huawei, che a causa del ban USA si ritrova ostracizzata dal mercato internazionale e pesantemente ridimensionata dalla sua precedente posizione di leadership nel mondo tecnologico; dall’altro OPPO, che ha in parte riempito il vuoto di Huawei in occidente ma che in Europa ha trovato un muro chiamato Nokia, con un contenzioso nei brevetti che ha portato al suo ban in Germania.
OPPO e Huawei potranno usare i reciproci brevetti e tecnologie: “merito” del ban
Avrete intuito che l’accordo globale di licenza incrociata stipulato fra Huawei e OPPO assume tutto un altro significato per entrambe le parti coinvolte. L’accordo prevede che le due compagnie cinesi possano utilizzare i rispettivi portfolio di brevetti che includono tecnologie 5G, Wi-Fi e codec audio/video, essenziali per la realizzazione di smartphone e altri prodotti tecnologici. E considerato che Huawei è una delle aziende più grandi al mondo sotto questo aspetto, con decine di migliaia di brevetti depositati in tutto il mondo, ciò rappresenta un grosso vantaggio per OPPO, che in questo modo potrebbe forse aggirare l’empasse rappresentato dalle royalties Nokia.
Al contempo, è anche vero che questa partnership è un vantaggio da non prendere sotto gamba per Huawei, che nonostante sia quella che detiene più brevetti, si ritrova nella posizione di non poterli sfruttare a pieno essendo tagliata fuori da molti mercati. OPPO diventa così un intermediario fra le tecnologie Huawei e il resto del mondo, potendo capitalizzare sulle vendite di OPPO laddove essa non può.
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