Nelle scorse ore la CCI, l’ente regolatore indiano, ha annunciato di aver multato Google a causa di alcune pratiche anti-competitive per quanto riguarda i dispositivi mobile con sistema operativo Android. Il gigante della tecnologia adesso ha un mese per ricorrere in appello.
Pratiche anti-competitive: multa da 162 milioni di dollari per Google in India
La Competition Commission of India (CCI), ente regolatore indiano, ha annunciato oggi di aver multato Google per la cifra di 168 milioni di dollari (circa 1337.76 rupie indiane). L’accusa è quella di aver violato le leggi che regolano la competizione sul mercato in India.
Secondo la CCI, Google “avrebbe abusato della sua posizione dominante in più mercati nell’ecosistema dei dispositivi mobile Android“. L’analisi dell’ente ha evidenziato come Big G avrebbe impedito l’accesso al mercato ad altre applicazioni di ricerca.
Inoltre, altre violazioni delle leggi indiane sarebbero state riscontrate nella protezione della posizione dominante come motore di ricerca, nell’uso forzato di Google Chrome per alcuni siti, e nella pre-installazione del Google Play Store che ha ridotto la possibilità dei fornitori di scegliere un sistema operativo diverso.
Google, come accennato in precedenza, ha 30 giorni per ricorrere in appello: la risposta degli avvocati, tuttavia, non si è fatto attendere. Il colosso della ricerca infatti ha già presentato ricorso all’ente indiano, dichiarando che i cambiamenti proposti dal CCI possano aprire Android a rischi per quanto riguarda la sicurezza e un aumento del costo dei dispositivi.
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