Aggiornamento 13/04: continua la crescita produttiva di iPhone in India, trovate tutti i dettagli nell’articolo.
Da quando la Cina ha mostrato le sue debolezze strutturali, tante compagnie tecnologiche si stanno convincendo a spostarsi in India, e in prima linea troviamo Apple. Dopo aver gettato radici profonde per la produzione nella filiera cinese, le aziende tech si sono scontrate con i problemi di affidarsi a un’industria nazionale messa in ginocchio da politica Zero Covid e crisi energetica. Nel frattempo, la vicina e rivale India sta spingendo per diventare sempre più indipendente, iniziando anche a proporsi alle società estere che non si fidano più così tanto della stabilità della Cina.
Apple vuole spostare la produzione dalla Cina all’India per iPhone e accessori
L’azienda che maggiormente sta facendo parlare in tal senso è Apple, che già da tempo ha spostato la sua produzione in altre parti dell’Asia e guarda con sempre più interesse all’India. Tutto è partito nel 2017, quando in India iniziò a essere costruito iPhone SE, e nel 2022 vediamo i primi risultati di questo nuovo trend: dall’1% del 2021, adesso l’India produce il 7% degli iPhone venduti nel mondo, con le esportazioni che hanno superato il miliardo di dollari nel 2022 puntano a toccare i 2,5 miliardi entro marzo 2023; l’obiettivo per il 2025 è quello di produrre sul suolo indiano il 25% dei melafonini e per il 2030 di raggiungere il 50%.
E se finora questo sforzo si è concretizzato esclusivamente in ambito smartphone, Apple sarebbe pronta a spostare parte della produzione di AirPods e Beats in India. Stando a voci di corridoio, Cupertino avrebbe avvisato alcuni dei suoi fornitori di iniziare a trasferire la realizzazione di una parte delle sue cuffie dalla Cina all’India. Fra questi ci sarebbero anche importanti poli produttivi come Luxshare e Foxconn, con quest’ultimo che è direttamente coinvolto nel piano indiano per conquistare i semiconduttori. Non solo India, però: nei piani di diversificazione produttiva di Apple ci sono anche paesi come il Vietnam, dove ha già parzialmente trasferito impianti per la creazione di iPad, AirPods, HomePod, Apple Watch e MacBook.
Secondo fonti cinesi, “la velocità della migrazione della catena di approvvigionamento verso l’India sarà accelerata in futuro a causa della necessità di diversificare i rischi alla luce delle incertezze nel controllo della pandemia cinese“. E la Cina, che fino allo scorso anno ha prodotto l’85% degli iPhone su scala globale, rischia di perdere il suo ruolo predominante come hub tecnologico mondiale. Samsung ha già spostato gran parte delle operazioni cinesi in Vietnam e prevede di cessare la produzione in Cina nei prossimi 5 anni, e anche altri brand dovrebbero calare fino al 50% entro il 2027.
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