Pochi giorni fa è stata ufficialmente lanciata sul mercato la nuova generazione di prodotti della serie M di Poco, il Poco M5 e l’M5S, due smartphone del sottobrand di Xiaomi che, come da tradizione, cercano di impressionare il pubblico con un forte rapporto qualità prezzo, una buona scheda tecnica ed una costruzione da fare invidia a prodotti ben più costosi.
Attualmente, ma ancora per poco, lo troverete in offerta al prezzo di lancio di circa 190 euro per la variante 4/64GB: sarà il POCO M5 il dispositivo più interessante di questi mesi di fine estate? Scopriamolo insieme nella recensione.
Indice
Recensione POCO M5
Design e Materiali
Certi amori fanno dei giri immensi e poi ritornano, più o meno: dico questo perchè su questo POCO M5 ciò che salta all’occhio nella parte posteriore è il solito rettangolo con le fotocamere ed il brand in bella mostra che ormai ci siamo decisamente abituati a vedere sugli smartphone dell’azienda cinese.
Per il resto, la novità la vediamo nella scocca che è realizzata sì in plastica come di consueto, ma con una finitura in simi-pelle opaca al tatto che garantisce un buon grip e soprattutto si sporca poco durante l’utilizzo. Bella chicca estetica, e se non lo toccate potrebbe addirittura sembrare davvero in pelle da lontano.
Le dimensioni sono pari a 164 x 76.1 x 8.9 mm ed il peso è di circa 200 grammi; il frame laterale è realizzato in plastica, ma devo dire che l’assemblaggio è perfetto e l’utilizzo di policarbonato praticamente ovunque non vi sembrerà affatto un problema. D’altronde POCO è riuscita a creare un brand forte nel corso degli anni non solo per la politica dei prezzi molti aggressivi in relazione alle schede tecniche (almeno nei primi anni), ma anche per la bontà costruttiva dei suoi prodotti.
Frontalmente poi è il classico smartphone dei nostri ultimi due anni; pochi i cambiamenti, il notch rimane a goccia e per la prima volta dopo tanto tempo ritorna in presenza un sensore di prossimità finalmente fisico e non più virtuale, ciò significa addio a tutti quei problemi che spesso molti di noi hanno incontrato durante l’utilizzo prolungato di un dispositivo di Xiaomi, Redmi o POCO.
Sulla parte laterale destra, inoltre, POCO M5 possiede i tasti per la regolazione del volume oltre che il sensore biometrico che funge anche da tasto di accensione e spegnimento; è preciso, come consuetudine, ma non adoro la posizione, lo avrei preferito sotto lo schermo ma in questa fascia di prezzo è impossibile avanzare tali pretese.
Nella parte sinistra, poi, c’è il carrello per le due sim in formato Nano e la MicroSD per l’espansione della memoria; in basso c’è spazio per un connettore USB-C per la ricarica, lo speaker ed il microfono. Tranquilli, non ho dimenticato l’amato jack da 3.5mm perchè l’azienda lo ha integrato nella parte superiore, assieme al solito blaster IR tipico dei device di Xiaomi.
Display
Ok, se fino ad ora non avevo trovato nulla di cui lamentarmi, adesso voglio parlarvi di un paio di aspetti che non mi hanno convinto a pieno; il nuovo POCO M5 possiede un display IPS da 6.58 pollici con risoluzione 2408 x 1080 pixel, supporta i 90Hz ma, udite udite, non va oltre i 500 nits e, al di là delle specifiche tecniche che possono lasciare il tempo che trovano (come capita molto spesso), ho notato da subito questo problema della luminosità.
Probabilmente sono condizionato dal fatto che provo moltissimi dispositivi, ma nonostante la fascia di prezzo sia quella che sia, non mi sarei aspettato da POCO un pannello di questo tipo, dal momento che non ho mai rivolto particolari critiche al brand sotto questo fronte; è un peccato, perchè se non fosse per questo aspetto legato la luminosità il POCO M5 potrebbe dire di avere anche un buon display vista la qualità dei colori (in presenza di poca luce, è chiaro!) e soprattutto degli angoli di visuale, che spesso in questa fascia di mercato lasciano a desiderare.
Come vi ho detto, inoltre, il pannello supporta i 90Hz, ma se devo essere sincero al 100% non l’ho trovato tanto fluido quanto mi sarei aspettato: probabilmente è una questione legata alla MIUI e alla sua non eccellente ottimizzazione, perchè non credo sia una problematica da imputare al display.
Hardware e Performance
Per quanto riguarda l’hardware, invece, POCO M5 è tra i primi dispositivi in assoluto ad adottare il nuovo chipset entry-level di Mediatek, l’Helio G99, un nuovo chipset a 6nm Octa-Core (2×2.2 GHz Cortex-A76 & 6×2.0 GHz Cortex-A55), che arriva una GPU Mali G57, 4GB di memoria RAM di tipo LPPDR4X ed uno storage interno da 64 o 128GB di tipo UFS 2.2.
L’ho provato a mettere sotto stress con alcuni benchmark e qui sopra trovate i risultati, ma mancano gli esiti di molte altre prove tra cui 3DMark, Antutu Benchmark e altri, a causa di alcune limitazioni imposte da Xiaomi, probabilmente dovute al fatto che ho ricevuto il dispositivo ben prima del suo lancio ufficiale. Chissà.
Fatto sta che all’atto pratico questo nuovo chip di Mediatek non mi ha convinto a pieno: sono consapevole di avere tra le mani uno smartphone da circa 200 euro, definibile a tutti gli effetti un “entry-level”, ma ci sono degli aspetti nell’uso di ogni giorno che non ci si aspetta da uno smartphone di questi. POCO M5 soffre un po’ nel multitasking, nei passaggi da un app all’altra e nell’uso stressante: dovrete armarvi di un po’ di pazienza a causa dei tempi di apertura delle app un po’ più lenti del solito e cose di questo tipo. E’ anche vero, però, che chi acquista uno smartphone a questo prezzo non bada a dettagli come quelli di cui vi ho appena parlato, ma se possiedi un “top” e vuoi considerare questo POCO M5 come smartphone secondario, forse ti conviene pensare a qualcos’altro.
Per il resto il comparto connettività è buono, lo smartphone supporta le reti Wi-Fi a 5GHz, possiede il Bluetooth 5.3, l’NFC ed anche la Radio FM; purtroppo il nuovo chipset di Mediatek non supporta le reti 5G, e questo ad esempio, potrebbe giocare a favore di POCO M4 Pro 5G, che possiede uno street price appetibile e potrebbe far gola a molti.
Software
A livello software il POCO M5 arriva con la classica MIUI in versione 13 basata su Android 12 e patch di sicurezza aggiornate al primo di agosto 2022. Al momento in cui sto scrivendo questa recensione devo dire che non ho notato una particolare ottimizzazione del software su questo modello, ma probabilmente è anche a causa del nuovo chipset di Mediatek, ancora non perfettamente ottimizzato dato il suo recentissimo e freschissimo lancio sul mercato.
Assolutamente non è un lato negativo in quanto nelle prossime settimane, come spesso accade, POCO M5 verrà sicuramente aggiornato e queste piccole problematiche che vi ho evidenziato nell’80% dei casi scompariranno totalmente. L’unica cosa per cui la MIUI non cambia mai, ahimè, è la valanga di applicazioni preinstallate di cui molti potrebbero fare a meno (app social, temi, molti giochi e via dicendo).
Fotocamera
Il comparto fotografico di POCO M5 mi ha tratto un po’ in inganno, o forse speravo di trovare qualcosa che poi non c’è stato: mi riferisco all’assenza della fotocamera grandangolare, che nonostante la fascia di prezzo in cui ci troviamo, continuo a reputare davvero una grande assenza sugli smartphone odierni.
Tralasciato questo aspetto, il sensore principale di cui POCO M5 è dotato è un 50MP f/1.8 con messa a fuoco PDAF, e poi ci sono due lenti da 2MP f/2.4 per le foto macro e per gli scatti in modalità ritratto; la lente selfie, invece, è da soli 5MP f/2.2.
Detto ciò, passiamo all’azione: POCO M5 scatta foto accettabili di giorno con una buona luce in modalità punta e scatta, discrete le luci, poco più che sufficiente la definizione delle immagini.
E’ più complesso riuscire a realizzare delle belle foto quando diminuisce la luce o cala il sole; scende la definizione e non c’è una perfetta gestione delle luci. Buona la modalità notturna che riesce a salvare il risultato laddove è possibile. La selfie camera da 5MP, contrariamente ogni aspettativa, realizza degli autoscatti di qualità: disattivate, come sempre, gli effetti bellezza per poter guadagnare qualche punto in più nella qualità finale.
I video possono essere catturati a 1080p 30fps, c’è la stabilizzazione elettronica ma il risultato non è perfetto soprattutto se camminiamo o siamo realmente in movimento.
Autonomia
Uno dei punti di forza pià interessanti di questo POCO M5 è sicuramente la batteria, perchè vi dimenticherete praticamente di ricaricarlo; l’azienda ha scelto una unità da 5000 mAh, che visto lo spessore e il peso, passa decisamente inosservata. All’atto pratico posso dirvi che con un uso stressante dalle 8 di mattina mediamente vi porta fino a sera con oltre un 30% residuo ancora disponibilile, ed in più in standby ha dei consumi davvero ridicoli, nell’ordine di 2-3% durante un’intera nottata.
Il lato negativo, in una generazione in cui anche i tempi di ricarica sono diventati dei punti di forza, sta ovviamente nei 18W supportati da POCO M5 che lo costringono ad una ricarica completa della batteria più lenta rispetto agli standard attuali: sono necessari circa 1 ora e 45 minuti per completare il tutto, ma non lo reputo un problema considerata la grande autonomia e che sicuramente lo ricaricherete sempre e solo di notte.
Prezzo, considerazioni e alternative
Alt, fermi tutti: potrebbe sembrare un prodotto poco valido rispetto quanto vi ho raccontato nel corso della mia recensione, ma non voglio che passi quest’idea. POCO M5 ha un prezzo che parte da 189,90 euro per la versione 4/64GB e 209,90 per la versione 4/128, rispettivamente scontate di 20 euro nelle promozioni previste al lancio, e questo lo colloca sicuramente in una fascia entry level del mercato, dalla quale non si possono avanzare pretese stratosferiche.
Lo smartphone di POCO è un prodotto valido sul fronte costruzione ed affidabilità, ha una super batteria ed un hardware recente (ma non ancora ben ottimizzato); di contro, ahimè, ci sono delle prestazioni non fulminee e delle fotocamere un po’ sottotono rispetto gli standard attuali. E’ promosso, certo, ma sapete a cosa andate incontro: il mio consiglio, piuttosto, è quello di puntare al POCO M4 PRO 5G della scorsa generazione, oppure a qualche prodotto di Realme di fine 2021/inizio 2022 nella fascia 150/200 euro.