Per la prima volta in sei anni, Huaweiha perso la prima posizione nella prestigiosa classifica Top 500 China Private Enterprise. Questa classifica comprende solamente quelle compagnie che hanno un impatto sensibile sull’economia nazionale. Per poter essere classificata, infatti, una società è necessario che registri entrate annuali pari o superiori a 3,8 miliardi di dollari. Nonostante la nuova serie Mate 50 abbia sollevato un certo hype, Huawei sta affrontando il periodo più nero della sua storia: le conseguenze del ban USA l’hanno pesantemente ridimensionata e i guadagni sono i più bassi mai registrati negli ultimi anni, colpendo soprattutto la divisione smartphone e quella dei chipset HiSilicon.
Huawei perde il 1° posto nella classifica delle più grandi aziende private della Cina
All’interno dell’ultima versione della Top 500 China Private Enterprise, Huawei siede al 5° posto, mentre il podio è nelle mani di JD (aka JingDong) con incassi per 137 miliardi, seguita da Alibaba e dal gruppo Tessile Hengli. Nonostante la perdita di posizioni, Huawei rimane l’azienda più importante per la Cina quando si parla di ricerca e sviluppo, con investimenti annuali pari a 20,5 miliardi. È interessante notare come, di tutte le aziende classificate, siano quelle a stampo tecnologico a guidare l’innovazione; dopo Huawei, Alibaba e Tencent guidano lo sviluppo con 8 e 7 miliardi di investimenti nel campo R&D, ed è quasi paradossale che tutte e tre abbiano registrati incassi piatti o in calo.
Secondo il Ministero cinese dell’Industria e Tecnologie dell’informazione, imprese private come Huawei contribuiscono al 60% del PIL della Cina, nonché al 50% del gettito fiscale e all’80% dell’occupazione nelle principali città. Nonostante molte delle aziende nella Top 500 China Private Enterprise abbiano registrato entrate superiori del +9%, i guadagni sono calati del -12% e gli investimenti esterni del -35%, a dimostrazione delle problematiche che l’economia cinese sta affrontando; a tal proposito, sia Huawei che Xiaomi (presente al 18esimo posto in classifica) hanno lanciato l’allarme sulla situazione dell’economia globale.