Secondo la tanto citata legge di Moore, l’evoluzione tecnologica prevede che il numero di transistor nei chip raddoppi ogni (circa) 2 anni. Sin dalla nascita degli smartphone, indicativamente nel 2007 col primo iPhone, ogni 2 anni siamo partiti dai 45 nm e siamo arrivati ai 4 nm. La più recente declinazione del processo produttivo la troviamo su SoC quali Snapdragon 8 Gen e Dimensity 9000, gli ultimi chip high-end di casa Qualcomm e MediaTek. Ma come spiegato in questo articolo, il merito di questa tecnologia va a Samsung e TSMC, cioè i possessori delle fabbriche in cui vengono stampati i chip in questione. Di conseguenza, sia i chipmaker che i produttori di smartphone e PC è come se pendessero dalle loro labbra; e lo vediamo con Samsung, che ha ufficializzato l’inizio della produzione del processo a 3 nm.
Samsung annuncia la produzione dei primissimi SoC con processo a 3 nm
Dopo i problemi riscontrati negli scorsi mesi, Samsung Foundry ha dato via alla filiera produttiva che stamperà i suoi primi SoC a 3 nm. Questo traguardo è stato raggiunto tramite l’implementazione della nuova architettura GAA (Gate-All-Around). Detta anche Multi-Bridge-Channel FET (o MBCFET), questa inedita tecnologia aggira i limiti del precedente standard FinFET. Il passaggio dai vecchi transistor planar ai più recenti FinFET ha permesso che il gate (componente del transistor) potesse collegarsi al canale da tre punti diversi. Con il passaggio da FinFET a GAAFET e l’introduzione di transistor nanosheet, il gate ha più punti di accesso.
Questa evoluzione fa sì che aumenti la potenza, potendo far passare più corrente, ma allo stesso tempo si abbassi la tensione d’alimentazione e migliori l’efficienza energetica. Secondo i dati pubblicati da Samsung, passare da 5 nm a 3 nm si avrà un miglioramento prestazionale del 30%, un abbassamento dei consumi del 50% e una riduzione dimensionale del 35%.
Se Samsung afferma di aver dato via al processo produttivo a 3 nm, la diretta rivale TSMC è ancora indietro, ma quello che conterà sarà il risultato finale. Senza considerare che entrambe le aziende stanno già guardando al prossimo futuro, prima a 2 nm e infine a 1 nm, anche se non mancano già le polemiche.
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