Recensione Honor Magic 4 Pro: un ultra-premium che colma il VUOTO lasciato da Huawei

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Honor Magic 4 Pro è una prima volta per il brand. Certo, effettivamente non è la prima volta che ci abbiamo a che fare (l’abbiamo provato per un giorno durante il Mobile World Congress 2022), ma è di certo ha prima volta che Honor prova ad entrare con un ultra-premium nel nostro mercato: è uno smartphone di fascia molto alta, con delle caratteristiche che non abbiamo mai visto nel portafogli di dispositivi dell’azienda, e che va in diretta competizione con i vari Samsung Galaxy S22 Ultra, Oppo Find X5 Pro, Xiaomi 12 Pro e affini.

È un azzardo, questo è vero, anche perché non costa per niente poco. E ve lo dico subito, il problema non sono né le prestazioni né la qualità generale dello smartphone, ma lo scoglio che deve superare il brand è ben più arduo: convincere gli utenti a spendere cifre che si aggirano intorno ai 1000 euro per acquistare il primo, vero, top di gamma a marchio Honor.

Insomma, un po’ come fece Huawei ai tempi d’oro.

Recensione Honor Magic 4 Pro: buona la prima?

Unboxing

La confezione di Honor Magic 4 Pro contiene una bella sorpresa al suo interno. Ok, niente cuffie, ma aperta la scatola oltre al telefono si troverà una buona cover in silicone e soprattutto il caricabatterie da ben 100w, per sfruttare l’ottima ricarica veloce cablata di cui è dotato il dispositivo.

Design e materiali

Dal punto di vista estetico, Honor Magic 4 Pro è uno di quegli smartphone che ti fanno tornare un po’ indietro nel tempo. È grande, e pesa 209 grammi, ma – per essere diretti – il touch and feel è quello che si aveva con i vecchi smartphone di Huawei della serie P e della serie Mate. Dispositivi che io ho a dir poco adorato.

Il pannello ha bordi molto curvi ed integra un foro piuttosto largo in cui sono state posizionate la fotocamera anteriore ed il sistema di sblocco 3D del dispositivo (effettivamente è l’unico top di gamma del 2022 ad integrare questa tecnologia), il display poi è separato dalla back cover da un frame in metallo lucido solido e ben resistente.

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A capeggiare nel retro c’è un camera bump enorme, circolare e perfettamente simmetrico nel posizionamento dei suoi vari componenti, al cui centro è stato posizionato lo zoom. Ora, a prescindere dal fatto che può piacere o non può piacere (la questione gusti è chiaramente un fattore molto personale), la back cover di Honor Magic 4 Pro in realtà ha due pregi: il fatto che il camera bump sia centrato nella scocca fa sì che anche se è leggermente sporgente il dispositivo non balli qualora venisse appoggiato su un piano, inoltre il trattamento oleofobico del vetro posteriore è eccezionale, e nella colorazione che abbiamo ricevuto in prova riesce a gestire benissimo le impronte.

È un dispositivo IP68, integra anche un blaster IR ed è costruito egregiamente ma sapete, quando lo si impugna si ha la sensazione di impugnare effettivamente un dispositivo di un paio di anni fa e, lo so, anche qui si parla di una questione molto personale e sì, la separazione di Honor da Huawei non è di certo un processo che si può fare in così poco tempo, ma è comunque un fattore che secondo me va preso in considerazione, soprattutto perché i diretti competitor con cui andrà scontrarsi Honor Magic 4 Pro sono andati avanti nello studio del design.

C’è chi ci è riuscito bene, c’è chi invece ha totalmente fallito. Ma almeno l’hanno fatto.

Display

Ciò che mi ha lasciato positivamente colpito è lo schermo. Honor Magic 4 Pro utilizza un pannello quad-curve da 6.8 pollici in grado di garantire una risoluzione massima WQHD+ ad un refresh rate di 120 Hz e con una luminosità di picco di 1000 nit. Non è tra i più luminosi in circolazione, ma quando lo si utilizza è come se le immagini fossero dipinte su un telo, anche grazie ad uno spazio molto ridotto tra la superficie touch ed il pannello stesso.

Integra poi un sensore per le impronte digitali che, udite udite, non è di tipo ottico ma è ultrasonico: in soldoni non utilizza la retroilluminazione dello schermo per analizzare l’impronta digitale, in modo tale da essere molto più preciso e veloce rispetto alla concorrenza. Brava Honor.

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In realtà però l’asso nella manica del display di Honor Magic 4 Pro è molto più tecnico, ed anche se si tratta di una caratteristica che per molti potrebbe sembrare poco influente, in realtà è la prova di quanto l’azienda abbia puntato sulla qualità di ogni piccolo dettaglio.

Per non entrare troppo nel tecnico, cercherò di spiegarvi la chicca del display di Honor Magic 4 Pro in parole povere. Che la tecnologia LTPO 2.0 sia in grado di gestire un refresh rate variabile da 1 Hz a 120 Hz è ormai una cosa che sappiamo tutti, ciò che non sappiamo però è che nella stragrande maggioranza degli smartphone che utilizzano questa tecnologia, non è scontata la presenza del DC Dimming, nonostante sia una tecnologia importantissima con la quale si è tentato di risolvere il problema del PWM Dimming, che modifica la larghezza dell’impulso luminoso in modo da agire sulla luminosità dello schermo.

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Insomma, il soldoni per abbassare la luminosità il display “si spegne” anche se per l’occhio umano è impossibile notarlo a causa dell’elevata frequenza degli impulsi (superiori ai 200 Hz): Da qui si genera un effetto sfarfallio, il quale – anche se impossibile da “vedere” per l’occhio – viene comunque percepito e porta conseguenze nefaste (come affaticamento della vista e mal di testa, appunto). 

Ora, perché tutto questo pippone? Anche perché nel mercato abbiamo già visto smartphone con display LTPO 2.0 e DC Dimming. Il punto è che il pannello di Honor Magic 4 Pro supporta il PWM Dimming ad alta frequenza che, con i suoi 1920 Hz, non solo non “spegne” i colori riprodotti (cosa che accade con il PWM Dimming a bassa frequenza), ma elimina l’effetto sfarfallio a basse luminosità e protegge gli occhi.

E considerando che la maggior parte di noi sta sempre con lo sguardo rivolto allo smartphone, anche di notte o in ambienti bui, questa caratteristica a mio parere è davvero importante ed effettivamente mi chiedo per quale motivo nessuno ne abbia parlato con attenzione.

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Ma ora veniamo ad un aspetto, secondo me, negativo di questo display: i bordi sono troppo, troppo curvi. Soprattutto quelli di destra e di sinistra per i miei gusti sono troppo stondati il che non solo porta ad una fastidiosa aberrazione cromatica soprattutto con le tonalità chiare, ma è effettivamente scomodo anche nel gioco e addirittura nelle gesture per tornare indietro.

Insomma, anche se il cast dei colori del pannello di Honor Magic 4 Pro è gestito meglio rispetto ai pannelli E3, dal punto di vista della “curvatura” e della comodità di utilizzo preferisco la soluzione scelta da Samsung con il suo S22 Ultra.

Hardware e prestazioni

Sotto la scocca, anche Honor Magic 4 Pro integra uno Snapdragon 8 Gen. 1. E lasciatemi dire una cosa: anche se in giro c’è chi elogia il top di gamma tra i SoC attualmente disponibili, a mio parere questo processore è stato un mezzo flop. E lo è stato perché scalda, perché ha costretto i brand a fare un duro lavoro di bilanciamento tra prestazioni e gestione delle temperature e, soprattutto, in alcuni casi li ha “costretti” a produrre dispositivi con camera bump enormi che vengono utilizzati anche per dissipare meglio (come OnePlus 10 Pro e l’IQOO 9 Pro).

Ora, in Honor Magic 4 Pro lo Snap 8 è gestito piuttosto bene, è affiancato da 8 GB di memoria RAM e memorie di tipo UFS 3.1, ma non c’è niente da fare: scalda quando è sotto stress.

In condizioni di utilizzo “tradizionale” non ci sarà operazione che non potrete portare a termine nel minor tempo possibile con Honor Magic 4 Pro: il sistema e le applicazioni scorrono una meraviglia, ed il gaming dei giochi 3D più complessi può essere portato avanti a framerate elevati per molto tempo ma, così come nel 99% degli smartphone che utilizzano questo SoC, dopo un po’ c’è thermal throtteling e si raggiungono temperature piuttosto fastidiose.

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In quanto a numeri nudi e crudi, i risultati che si ottengono nelle varie applicazioni di benchmark sono in linea con quelle che ci si aspetterebbe da uno smartphone animato da questo processore: Honor Magic 4 Pro non raggiunge i numeroni che abbiamo visto nell’IQOO 9 Pro, questo è vero, ma garantisce comunque ottimi punteggi.

Purtroppo nel sample che ho ricevuto in prova non sono riuscito a far girare AnTuTu, e quindi non ho potuto procedere con il solito stress test, ma è nello stress test di 3D Mark che ho riscontrato i primi problemi: in modalità prestazioni il dispositivo non è riuscito a portare a termine i 20 minuti di test perché, una volta surriscaldatosi, il processo si è bloccato più volte.

Inoltre, disattivando la modalità prestazioni sono sì riuscito a portare a termine l’operazione, ma, salite le temperature, dal test si denota un leggero calo del framerate: a basse temperature ci sono dei picchi di addirittura 70 fps, ma andando avanti per molto tempo la temperatura aumenta e si scende verso i 40 fps. Che, ammettiamolo, sono comunque un buon framerate.

In soldoni, Honor Magic 4 Pro gestisce piuttosto bene lo Snap 8, ma a mio parere quelli di Honor hanno puntato ad una gestione un po’ conservativa proprio per tentare di domare questo mostro di fuoco che è lo Snap 8 di 1 generazione.

Ciò che invece è davvero eccezionale è la velocità della memoria interna, che garantiscono ben 1603 MB/s in lettura e 1203 MB/s in scrittura. Anche qui, ottimo lavoro Honor.

Ottimo poi l’audio in capsula e la connessione alla rete cellulare, eccellente l’audio stereofonico che è particolarmente ben bilanciato sia per quanto riguarda i canali che per quanto riguarda il bilanciamento delle frequenze: sotto questo punto di vista Honor Magic 4 Pro se la gioca con lo Xiaomi 12 Pro senza troppe difficoltà.

Fotocamera

È indubbio che il comparto fotocamere sia il protagonista indiscusso dell’Honor Magic 4 Pro. Nella fascia ultra-premium il 90% della competizione si basa proprio sulle performance delle fotocamere e il nuovo smartphone non si tira assolutamente indietro. In quanto a sensori parliamo di un 50 megapixel ƒ/1.8 principale, 50 megapixel ƒ/2.2 grandangolare, 64 megapixel ƒ/3.5 zoom 3.5X, sensore ToF e sensore anti flickering. Mentre anteriormente c’è un’ottima 12 megapixel ƒ/2.4 affiancata da un sensore ToF.

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Gli scatti realizzati con il sensore principale sono ottimi e (non uccidetemi) se la giocano a mani basse con quelli realizzati con il Samsung Galaxy S22 Ultra, almeno in quanto a dettagli e gestione della gamma dinamica. Nello smartphone sudcoreano le temperature sono più fredde, ma la qualità nuda e cruda è la medesima. Con il sensore principale si possono scattare ottime foto anche in condizioni di scarsa luminosità e la modalità notte non è mai quasi necessaria.

Buona anche la fotocamera ultra-grandangolare che, sì, produce immagini leggermente meno luminose della principale ma comunque decisamente di qualità anche in condizioni di scarsa luminosità. Con la modalità notte in ambienti super scuri iniziano ad esserci delle piccolissime perdite in quanto a gestione delle gamma dinamica e rumore, ma si tratta comunque di fotografie davvero molto godibili e, dato che integra l’autofocus, viene utilizzata anche per scatti macro ravvicinati vino a 4 cm.

Ciò che mi ha lasciato un pochino perplesso è lo zoom. In condizioni di buona luminosità è in grado di garantire immagini di ottimo livello sia quando lo si utilizza a 3.5x che quando lo si utilizza in modalità ibrida a 10x, la qualità è decente fino ad un fattore d’ingrandimento a 15x, ma andando oltre si ottiene un deterioramento non indifferente. Quando poi la luce inizia a diminuire, sono dell’idea che lo zoom di Honor Magic 4 Pro non sia in grado di reggere la concorrenza di Samsung, nonostante integri un sistema OIS.

Ciò che è davvero impressionante nell’Honor Magic 4 Pro è l’algoritmo di ottimizzazione dell’immagine. Ok, in alcuni casi potrebbe essere un po’ troppo “invasivo”, ma se si scatta una foto e si apre immediatamente l’anteprima, è palese il lavoro fatto dal software nell’ottimizzazione dell’immagine.

Ci sono però un paio di cose che mi hanno lasciato perplesso: la prima è la mancanza di un OIS nella fotocamera principale, la seconda è un autofocus che in alcune condizioni tende un po’ a tentennare, nonostante la presenza di un sensore ToF.

Buoni i video, che possono essere registrati alla risoluzione massima di 4K a fps dalla principale e 40 a 30 fps dalla grandangolare e dalla frontale, che godono di tutte le funzioni già viste nell’Honor 50, ma che secondo me devono essere migliorati in quanto a stabilizzazione. Ed anche se possono essere registrati al massimo della risoluzione e dei framerate anche in HDR e in LOG, tramite una modalità Pro, personalmente avrei più puntato su un miglioramento della stabilizzazione piuttosto che su queste modalità per videomaker.

C’è però un’ottima modalità per la registrazione dei video notturni che, se attivata, tende davvero a rendere le scene molto più luminose e godibili anche quando registrate in condizioni di scarsa luminosità. È un’opzione che non sempre da i suoi frutti, ma in determinate condizioni le differenze tra un video registrato con questa modalità ed un video registrato senza, sono davvero notevoli.

Ottimi gli scatti con la frontale, che può essere utilizzata anche in modalità ultra-wide, con la quale però si attiva in automatico la modalità ritratto che sfrutta il ToF frontale: personalmente è una cosa che non mi garba tantissimo, perché preferisco attivare questo tipo di modalità in maniera del tutto autonoma.

Software

Honor Magic 4 Pro arriva nei negozi con Android 12 aggiornato con le patch di Aprile 2012, con i servizi Google totalmente funzionanti, e personalizzato con la Magic UI 6.0. Ora, si tratta di un software che di per sé è funzionale, veloce, non ha mai lag e blocchi e che in sostanza non ha nessun aspetto negativo da segnalare, se non il fatto che dal punto di vista grafico quelli di Honor sono rimasti a 2 anni fa.

Da parte dell’azienda cinese è come se ci sia stato una sorta di immobilismo in quanto ad interfaccia grafica e funzionalità, e da uno smartphone così avanzato dal punto di vista hardware mi sarei aspettato qualche qualche passo in avanti anche dal punto di vista del software. Insomma, è arrivato il momento che la Magic UI si “svecchi” un po’, e si lasci alle spalle tutte le reminiscenze derivanti dalla EMUI.

Detto questo, l’azienda ha integrato comunque delle funzioni molto comode. C’è l’always-on sempre attivo che è possibile personalizzare, c’è la barra laterale che si può utilizzare anche per la modalità schermo diviso e c’è una funzione AI con la quale si migliora la privacy nelle telefonate, con la quale qualora parlaste a telefono chi vi è vicino non sentirebbe la conversazione.

Infine un piccolo appunto: il dialer che gestisce la parte telefonica è proprietario, ma non è in grado di segnalare le telefonate spam e non permette di registrare le chiamate. A mio avviso, è meglio scaricare quello di Google dal Play Store.

Batteria e ricarica

Considerando le dimensioni ed il peso di Honor Magic 4 Pro, la batteria da 4600 mAh che integra potrebbe non far gridare al miracolo. Certo, la capienza non è il massimo, ma arriviamo subito al punto: la gestione energetica è ben ottimizzata e con un utilizzo piuttosto intensivo, sono riuscito ad arrivare a fine giornata con circa il 17% di carica residua.

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Ciò che è eccezionale però è il sistema di ricarica. Honor Magic 4 Pro è in grado di ricaricarsi a 100W con il caricabatterie in confezione, che in 15% raggiunge il 50% e in 32 minuti il 100%. Ma la cosa bella e che le medesime prestazioni sono garantite anche qualora lo si ricaricasse wireless: con un caricabatterie opzionale, Honor Magic 4 Pro si ricarica wireless a 100w e, diciamolo, avere le stesse prestazioni di ricarica sia in modalità cablata che in modalità senza fili, è una cosa fantastica.

Prezzo e considerazioni

Il prezzo di vendita ufficiale di Honor Magic 4 Pro è di 1099 euro. Che sì sono tanti, ma effettivamente sono a fuoco con la concorrenza. Lo si può però acquistare con 100 euro di sconto su HiHonor, ricevendo in omaggio il caricatore wireless da 100w.

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E qui torniamo al discorso che ho fatto ad inizio recensione. Seppure il comparto hardware di Honor Magic 4 Pro sia più che in linea con gli altri smartphone premium e, in alcuni casi, li superi anche e sì, la tecnologia si paga, il vero ostacolo che questo smartphone dovrà superare non è né hardware né software: è uno smartphone di cui c’è poco da lamentarsi, ma sono dell’idea che il brand avrà ancora un po’ di lavoro da fare per convincere le masse ad acquistare un prodotto di questa categoria, venduto a questo prezzo, quando nella stessa fascia di sono dispositivi di brand più conosciuti e affermati nel mondo degli ultra-premium.

Vero è però che l’ingresso a gamba tesa di Honor in questa fascia di mercato non può che essere una buona notizia. Negli ultimi anni si è sentita tanto la mancanza della concorrenza di Huawei, ed un mercato più competitivo è un mercato più attivo.



N.B. Se non doveste visualizzare il box con codice o il link all’acquisto, vi consigliamo di disabilitare l’AdBlock.

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