Quando si parla di Samsung, non si parla soltanto e unicamente di smartphone ma anche di componenti hardware, fra cui i SoC (anche detti System-on-a-Chip). Adesso che Huawei è sostanzialmente fuori dai giochi, rimane l’unica azienda in ambito Android a fabbricarsi da sola i chipset che utilizza su molti dei suoi dispositivi. Certo, ci sono anche Xiaomi, OPPO e vivo che si fanno alcuni dei chip utilizzati, ma la cui stampa è comunque affidata a terze parti. Lo stesso possiamo dire di Apple, che affida la produzione fisica dei suoi SoC al chipmaker taiwanese TSMC.
Seppur forte di questo vantaggio, negli ultimi mesi non sta andando particolarmente bene a Samsung. Non solo per la vicenda GOS e l’impatto sulle vendite, ma anche e soprattutto per i problemi di produzione dei chip. Al punto tale da spingere la stessa Samsung a parlarne pubblicamente e facendo il punto della situazione viste le voci circolate in rete. Anche perché Samsung non produce e stampa soltanto i suoi, di chipset, ma anche quelli di Qualcomm, i cui SoC sono molto più diffusi su molti dei brand di smartphone nel mondo.
Samsung pensa ai SoC MediaTek per i suoi top di gamma del futuro
Snapdragon 730G, 750G, 765G, 768G, 780G, ma anche i top 820 e 821, 835, 845, 888 e 888+. Questi sono i principali SoC che Samsung ha stampato in collaborazione con Qualcomm, ma come non parlare dell’ultimo Snapdragon 8 Gen 1. Una delle soluzioni più potenti al mondo, uno dei primi a 4 nm ma nonostante ciò afflitto da problemi di temperatura che alcuni produttori non sono riusciti a gestire al meglio. Per esempio Xiaomi e OnePlus, due brand che si sono ritrovati a dover rallentare i propri smartphone (come avvenuto con Samsung) per evitare fenomeni di thermal throttling.
Se invece si guarda alle soluzioni proprietarie, l’Exynos 2200 si pone come SoC alternativo allo Snap 8 Gen 1, condividendo con esso buona parte delle specifiche. Tuttavia, Samsung non si è sentita di condividerlo con il mondo, commercializzando la serie S22 Exynos solamente in Europa. E come visto nella nostra recensione di S22 Ultra, è un SoC promettente ma con delle criticità.
Alla luce di ciò, voci di corridoio parlano di una Samsung che starebbe valutando di ampliare la sua collaborazione con MediaTek. L’azienda utilizza già i suoi chip, come nel caso di A41, A32, A31, A22, A13, A12, M33 e M32, ma parliamo unicamente di smartphone appartenenti alla fascia medio/bassa (più bassa che media). Il cambiamento riguarderebbe proprio la fascia di riferimento, con Samsung che starebbe pianificando di iniziare a utilizzare i SoC MediaTek anche sui top di gamma.
Il primo della lista sarebbe Samsung Galaxy S22 FE, con la serie Fan Edition che finora si è basata unicamente su soluzioni Snapdragon ed Exynos. A bordo del prossimo flagship ci sarebbe quel Dimensity 9000 che MediaTek ha inaugurato a bordo di smartphone quali Redmi K50 Pro e OPPO Find X5 Pro. Ma non finisce qui, perchè i nuovi rumors si spingono fino alla serie Samsung Galaxy S23 sulla modifica di strategia dei chip da parte della compagnia sud coreana. Come prevedibile, però, la scelta di Samsung non sarebbe radicale, bensì circoscritto ad alcune aree geografiche. Se su S22 FE l’uso di SoC MediaTek sarebbe esteso (si parla di metà dei dispositivi), su S23 dovrebbero essere utilizzati solo sui modelli venduti in Asia. Per noi non dovrebbe cambiare molto, anche se resta da capire come questo cambio di tattica hardware influenzerà la produzione di SoC Exynos.