Qualche giorno fa Nothing ha compiuto un anno, un traguardo prontamente celebrato da Carl Pei, suo fondatore ma conosciuto ai più come ex di OnePlus. Una fama che sicuramente ha contribuito al successo riscosso dall’azienda, che in pochi mesi è riuscita a ritagliarsi una discreta fetta di mercato. Per il momento, la compagnia ha deciso di focalizzarsi sul mercato sonoro, lanciando sul mercato delle Nothing Ear (1) che hanno riscosso un certo successo. A parlarne è proprio Carl Pei, che nel post di celebrazione del primo anniversario ha rivelato i numeri di vendita maturati in questi mesi.
Come ogni nuova azienda che si rispetti, il primo anno d’esistenza è necessario per crearsi una brand identity e di conseguenza un pubblico. Ovviamente la strada per Nothing è stata più spianata rispetto a realtà totalmente inedite e che devono farsi conoscere da zero. Ciò detto, Nothing ha attirato a sé l’attenzione del pubblico geek grazie ad una cura dei dettagli sopra la media, realizzando delle cuffie Ear (1) che senz’altro spiccano nella massa. In un mondo fatto di cuffie molto simili fra loro, quelle di Nothing hanno un gusto estetico tutto loro. Un risultato che è stato possibile raggiungere grazie alla collaborazione con Teenage Engineering, nota casa di produzione di strumenti musicali dalle fattezze eccentriche e dal design ricercato.
Carl Pei celebra le ottime vendite delle Nothing Ear (1)
Tanto è bastato a Nothing per raggiungere una buona fetta di pubblico, piazzando sul mercato un numero non indifferente di cuffie true wireless. Carl Pei ha annunciato di aver venduto 320.000 unità di Nothing Ear (1), di cui 180.000 sono state spedite. Ma le previsioni parlano di 600.000 unità che verranno spedite nel ciclo complessivo di vendita. Carl azzarda anche un parallelo con il primo storico iPod, le cui vendite al debutto si attestarono sulle 400.000 unità ma che poi si impennarono in svariati milioni negli anni successivi.
In occasione della celebrazione di anniversario e vendite, il fondatore Carl Pei ha parlato della storia di Nothing e non ha mancato anche una frecciatina ai rivali di settore. Ad oggi, l’azienda può fare affidamento su un team composto da 158 persone, il cui esordio è stato alimentato da 74 milioni di dollari raccolti mediante finanziamenti vari. Pur essendosi ritrovati a fare tutto in tempi di pandemia, l’azienda è riuscita a soddisfare a pieno i numeri che aveva previsto di raggiungere. In tutto ciò, Carl afferma che un grosso competitor ha cercato di metter loro i bastoni fra le ruote, tentando di compromettere la catena di approvvigionamento. Ovviamente non viene fatto nessun nome: vedremo se salterà fuori, prima o poi.
Nel mentre, c’è chi in rete torna a rimarcare il legame che corre fra Nothing e il mondo dei Pokémon. Un collegamento che, così su due piedi, potrebbe sembrare quasi assurdo ma che in realtà trova fondamento concreto. A dirlo è lo stesso Carl Pei, noto fan del brand di Nintend-iana memoria, specificando che il nome in codice delle Nothing Ear (1) è proprio quello di Aipom.
Ma la cosa più interessante è che in ballo ci sono due inediti dispositivi targati Nothing. In questo caso, i nomi in codice sono “Abra” e “Arceus“: che quest’ultimo, cioè il Dio dei Pokémon, possa essere il nome in codice del primo smartphone Nothing?
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