L’inchiesta è stata avviata dal team di Anandtech, una delle principali app nel mondo del benchmarking, ed ha come protagonista OnePlus 9 Pro. Uno smartphone tutt’altro che modesto nelle specifiche, un vero top di gamma che fa vanto del suo Snapdragon 888. Sin dai suoi esordi, il brand di Pete Lau ha sempre puntato moltissimo sulle prestazioni, da sempre cavallo di battaglia dei suoi smartphone. Ma quello che è stato verificato con l’ultimo flagship OnePlus è qualcosa di abbastanza anomalo, definito “al confine tra ottimizzazione della batteria, imbroglio delle prestazioni e falsa dichiarazione delle specifiche“.
Ciò di cui parla il team Anandtech è la presenza di una presunta lista nera con molte app fra le più diffuse. Il perché dell’esistenza di questa blacklist è presto detto: impedire che sfruttino la potenzamassima della CPU. Una tecnica molto discutibile, in quanto permetterebbe sì di avere una maggiore autonomia, ma castrando ciò che lo smartphone sarebbe in grado di fare. Ed infatti nelle tabelle di confronto possiamo vedere come OnePlus 9 Pro si comporti peggio di tutti i top di gamma attuali con la navigazione su Google Chrome, per fare un esempio. Questo perché l’app gira utilizzando solamente i 4 core Cortex-A55 ad 1,8 GHz, anziché i ben più prestanti 3 core Cortex-A78 a 2,4 GHz o addirittura il core Cortex-X1 a 2,84 GHz. In alcune circostanze le app riescono ad accedere ai 4 core A78, ma anche in questo caso ci sono limitazioni, girando a 2 GHz anziché 2,4. Il risultato è che, pur avendo un impianto tecnico da top di gamma 2021, le prestazioni sono paragonabili a quelle di uno smartphone di 10 anni fa.
Se ciò non bastasse, quello che ha fatto storcere il naso ad Anandtech è che nella blacklist non figurano le app di benchmark, oltre ad alcune app poco diffuse. Storcere il naso perché, in questo modo, svolgendo benchmark si ottiene un risultato che non trova riscontro con il ben più rilevante utilizzo quotidiano. Inoltre, quelle poche app che riescono a sfuggire alla blacklist (si fa l’esempio di Vivaldi Browser) finiscono comunque per essere castrate. Se al primo utilizzo riescono a girare a massima potenza, già al secondo avvio non si spingono oltre ai core A78. L’unico modo per farle tornare a pieno regime è disinstallarle, ma il problema si ripresenta nuovamente.
A questo punto, Anandtech ha provato ad ingannare questo meccanismo insito in OnePlus 9 Pro, prendendo app come Chrome e Twitter e rendendole anonime. Così facendo, ecco che le app riescono a girare un po’ meglio della loro controparte non camuffata, anche se rimangono delle limitazioni nelle prestazioni concesse loro.
Quali app ci sono nella blacklist di OnePlus?
Non c’è voluto molto prima che i ragazzi di Anandtech provassero a scavare più a fondo nella OxygenOS per trovare riferimenti a questa presunta lista nera. Non sono riusciti a trovare un elenco specifico e quindi hanno semplicemente testato un po’ tutte le app Android. E purtroppo il risultato non è stato particolarmente entusiasmante: tutte le app Google, così come quelle di Facebook e Microsoft, ma anche molte altre. Adobe Reader, Airbnb, Amazon, Discord, Dropbox, Firefox, Linkedin, Netflix, Reddit, Snapchat, Strava, TikTok, Twitch, Twitter, Uber, VLC e Zoom, per citare alcune fra le più importanti. Per non parlare di giochi come Pokémon GO e Candy Crush, mentre altri come Geshin Impact no. Ma la cosa forse ancora più problematica è che dentro a questa lista ci sarebbero anche le app di sistema OnePlus: launcher, meteo, file manager, note, galleria e fotocamera, per esempio.
A questo punto qualcuno potrebbe chiedere: ma come, ci sono tutte queste limitazioni e nessuno se n’è accorto? Persino noi, che l’abbiamo recensito, l’abbiamo definito “un razzo” nell’utilizzo generale. Come fa presente Anandtech, il motivo per cui questo divario prestazionale non si è palesato agli occhi di molti è perché a colmare la situazione ci sono altri escamotage. Per esempio i booster del framework del sistema operativo e del touch screen, per citarne due. Ma le differenze si palesano se messo a fianco di altri competitor come Xiaomi Mi 11 e Samsung Galaxy S21 Ultra.
Perché OnePlus avrebbe fatto ciò?
Tutto ciò è abbastanza strano: come fatto presente ad inizio articolo, solitamente le aziende sono solite fare il contrario, ovvero pompare le prestazioni più del dovuto. In realtà il senso è lo stesso, cambia soltanto il metodo. Il motivo lo possono sapere solo gli sviluppatori OnePlus, ma quasi sicuramente è ricollegabile alla volontà di ottimizzare i consumi energetici. Se paragonato ad altri top di gamma, OnePlus 9 Pro non si è dimostrato uno dei migliori sotto il profilo dell’autonomia, al netto di uno schermo LTPO meno energivoro. Vedremo se arriverà una dichiarazione ufficiale da parte di OnePlus: nel caso, non tarderemo ad integrarla in questo articolo.
La risposta di OnePlus: ecco il comunicato ufficiale | Aggiornamento 08/07