HarmonyOS su tanti dispositivi Huawei, ma gli altri brand non ci puntano: ecco perché

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Huawei, negli ultimi tempi, si sta giocando la carta della credibilità con HarmonyOS. Ed è una carta che attualmente sembra comunque vincente, visto quanti dispositivi hanno già fatto l’upgrade al sistema operativo, ma resta circoscritto al brand di provenienza. Aldilà delle premesse iniziali infatti, gli altri brand faticano a portare HarmonyOS di Huawei sui loro smartphone, ecco quindi che vi spieghiamo il perché.

Huawei: ecco perché HarmonyOS non convince gli altri brand

Qualche tempo fa, vi parlammo di come la stessa Huawei avesse chiesto agli altri colossi cinesi come Xiaomi, OPPO e vivo di effettuare il passaggio al proprio sistema, ma questi brand hanno risposto picche per una serie di motivi. Ma gli altri brand più piccoli? A parte Meizu con Lipro, Nokia ad esempio ha già negato la collaborazione per HarmonyOS. Così come hanno detto no, per il momento, brand che si occupano di automobili smart come SAIC e brand di elettrodomestici come Gree e Supor che hanno solo mostrato interesse.

Servizi Google a rischio

Ma perché accade questo? Il motivo principale, senza ombra di dubbio, sembra essere Google. O meglio, si parte dalla politica di Anti-Split avviata dai creatori di Android, visto che nel tempo si è notato che molti brand hanno sviluppato loro applicazioni e servizi che hanno generato un calo dell’utilizzo di quelle pensate invece per il Google Play Store.

Per questo, lo stesso colosso americano ha fatto firmare un accordo per evitare che si potesse rendere troppo sparpagliato l’universo Android. Quindi, se i brand cinesi scegliessero di approcciare ad HarmonyOS, violerebbero l’accordo e potrebbero perdere quindi i Servizi Google.

Poca “libertà” di sviluppo

Altro motivo è il fatto che HarmonyOS non è Open Source. Questo, comporterebbe inevitabilmente l’utilizzo di Huawei AppGallery e i HMS e non tutti sono avvezzi all’idea, in quanto ci guadagnerebbero molto di meno in pubblicità e in condivisione di traffico.

Possibilità commerciali

Infine, forse il motivo più commerciale della questione, c’è da considerare la quota di mercato che Huawei ha lasciato perdendo i Servizi Google. Passando ad HarmonyOS, i brand più piccoli rischierebbero di perdere l’opportunità di rosicchiare quanto hanno trovato da un momento all’altro in Cina, cosa impensabile nel 2019.

Insomma, Huawei piace ma solo all’apparenza. L’obiettivo dei 300 milioni di dispositivi è lontano ma il primo traguardo dei 100 potrebbe arrivare già a fine anno, il che la porrebbe comunque in una posizione di potenza sul mercato. Ma basterà per tornare ad essere leader di settore?

Sopra trovate il nostro approfondimento video su HarmonyOS, mentre a questo link vi spieghiamo le differenze con Android.

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