Oggigiorno parlare di auto a guida autonoma è cosa comune: certo, in strada non ne vediamo ancora, ma ci stiamo abituando al concetto di automobile che si guida da sola. Lo stesso possiamo dire per le auto elettriche, in un mondo in cui già da anni esistevano in circolazione le bici elettriche. Al contrario delle auto EV, è abbastanza facile avvistare una bici supportata da un motore elettrico per le strade della propria città. Ma forse nessuno aveva mai pensato concretamente all’esistenza di una bici a guida autonoma. Un’idea che di primo acchito potrebbe non sembrare un’idea così avvincente, quasi stupida, ma che in realtà potrebbe rivelarsi più utile di quanto pensiate.
Uno studente finanziato da Huawei pensa ad una bici a guida autonoma
Tutto nasce da un’idea di Zhihui Jun, pupillo del progetto Genius Boys di Huawei, con cui finanziare ed investire sugli studenti universitari più promettenti. D’altronde, sappiamo che Huawei stia investendo molto nella ricerca e sviluppo di una piattaforma dedicata ai veicoli a guida autonoma. Lo dimostra questo video in cui vediamo all’opera le capacità di guida dell’automobile ArcFox Alpha S con sistema L4 targato Huawei. Zhihui ha postato un video sui social cinesi che ha lasciato di stucco molte persone e adesso vi spiego il perché.
Come spiega in video lo stesso Zhihui, l’idea è scaturita da un brutto incidente avvenuto proprio in bici. Fortunatamente il risultato è stato qualche escoriazione al volto, un brutto spavento ma nulla di seriamente pregiudicante per la sua salute. Ciò nonostante, a questo punto si è accesa una lampadina: perché non creare una bici in grado di auto-bilanciarsi? In questo modo, i ciclisti potrebbero vedere ridursi drasticamente il rischio di cadute durante le proprie pedalate.
A questo punto, Zhihui ha deciso di elaborare ulteriormente l’idea, creando una vera e propria bici a guida autonoma. Un progetto affatto semplice, sin dalla creazione di un sistema di sensori e meccanismi di bilanciamento che fosse in grado di mantenere su la bici da sola. Il risultato è stato ottimale, come dimostrano i test condotti persino su superfici sottili quanto una ringhiera. A questo già complesso sistema ha unito un motore elettrico che permetta alla bici di muoversi in autonomia, sia in avanti che indietro che in curva. La bici è stata dotata di telecamere, in sinergia con un sistema software che permette di evitare gli ostacoli, proprio come avviene a bordo delle auto EV di ultima generazione. Ciò è possibile grazie anche alla presenza di un sensore LiDAR, necessario per effettuare una mappatura 3D che scansioni l’ambiente circostante alla ricerca di eventuali ostacoli da aggirare.
L’idea è assolutamente interessante e sotto più punti di vista. In primis per l’aspetto legato alla sicurezza: immaginate di guidare una bicicletta anti-caduta e che vi permetta di evitare incidenti improvvisi. Ma immaginate anche di avere una bici che possa proteggersi autonomamente da eventuali furti. Le potenzialità per un prodotto interessante ci sono tutte e non sorprende che Huawei stia puntando su questo giovane ingegnere. Vedremo se nel prossimo futuro la compagnia deciderà di puntarci in concreto.
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