Soltanto qualche anno fa lo standard delle fotocamere su smartphone era il classico sensore da 12 MP. Una risoluzione che ancora oggi troviamo su diversi smartphone, ma in pochi anni la fotografica da telefono ha compiuto passi in avanti considerevoli. Mettendo da parte l’avvento delle fotocamere multiple, oggi non fa più notizia che uno smartphone abbia un sensore principale da 108 MP. Senza contare che di recente sono comparsi rumor sull’arrivo dei prossimi sensori da 200 MP. Ma se vi dicessimo che nel futuro si parla già di sensori da addirittura 600 MP?
Con le fotocamere da 600 MP Samsung pensa in grande, forse anche troppo
La notizia è spuntata tempo addietro, con un tweet di Ice Universe riferito alla catena produttiva di casa Samsung. Quando si parla di sensori su smartphone, l’intera filiera globale si divide sostanzialmente in due aziende manifatturiere: Sony e – appunto – Samsung. Certo, c’è anche la cinese OmniVision, ma ha una quota di mercato ben minore ma soprattutto non è allo stesso livello quando si parla di livello tecnologico raggiunto. Il leaker ha postato su Twitter una diapositiva in cui Samsung illustrerebbe le possibilità che un sensore da 600 megapixel porterebbe in campo fotografico.
E non è un caso che i primi sensori da oltre 100 MP siano prodotti da Samsung e che persino quelli vociferati da 200 MP siano sempre della casa sudcoreana. Lo stesso capo della divisione fotografica Yongin Park ha confermato che l’intenzione della sua compagnia sia proprio quella di osare in termini di megapixel. Insomma, non stiamo parlando di semplici rumors, ma di una realtà a cui la società sta attivamente lavorando.
Ovviamente un numero così esageratamente alto è un qualcosa di assurdo da credere. Soprattutto se si pensa che, per quanto complessa da calcolare, la risoluzione dell’occhio umano è paragonabile a quella di un sensore da 500 MP. A che pro, quindi, avere un sensore così tanto risoluto? Anche perché, allo stato attuale del mondo tecnologico, produrre un sensore del genere significherebbe avere smartphone a dir poco ingombranti. Calcolando un sensore da 600 MP con pixel da 0,8 µm, il modulo fotografico avrebbe uno scalino di ben 2,2 cm. Senza contare il diametro, con un ingombro che porterebbe la fotocamera ad occupare buona parte della cover posteriore, con tutti i limiti ingegneristici che ne deriverebbero.
Ha senso una fotocamera da 600 MP? La risposta è sì
Il problema è che per ridurne le dimensioni bisogna ridurre gli stessi pixel che compongono il sensore. Ma più i pixel sono piccoli, più le immagini catturate sono poco nitide e luminose: insomma, è una bilancia delicata da calibrare. Ed è proprio a questo a cui Samsung sta lavorando, evolvendo la tecnica del Pixel Binning come dimostrato con la tecnologia Nonacell introdotta con i succitati sensori da 108 MP, in grado di prendere i pixel fisici da 0,8 μm e fonderli virtualmente per simularne da 2,4 μm.
Anche perché avere un sensore da 600 MP non significherebbe certo scattare semplicemente foto a 600 MP. Raggiungere un traguardo del genere avrebbe ripercussioni (in positivo) su vari aspetti della fotografia su smartphone, a partire proprio dall’evoluzione del Pixel Binning. Poter fondere un numero tale di pixel significherebbe poter fare passi in avanti importanti nella fotografia in notturna. Senza contare la capacità di eseguire crop considerevoli che potrebbero eliminare la necessità di avere un teleobiettivo. Ci vorrà ancora tempo prima di parlarne più concretamente, ma siamo sicuri che quando lo faremo avverrà con brand come Xiaomi, OPPO e vivo. Questa triade, infatti, è solita testare le nuove tecnologie fotografiche introdotte da Samsung, rivale ma anche partner sotto il profilo produttivo.
Ma al di là dei telefoni, è importante capire che un avanzamento del genere aprirebbe la porta anche ad altri scenari. Se un sensore da 600 MP è in grado di superare i limiti dell’occhio umano, poter catturare la luce UV significa poter diagnosticare il cancro della pelle. Poter catturare quella IR, poi, può aiutare il lavoro in diversi campi, come quello dell’agricoltura. Ma non solo: Samsung sta persino lavorando a sensori d’immagine che siano in grado di registrare odori e sapori, ma questa è un’altra storia.
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