Sin dai primi annunci da parte di Huawei, attorno ad HarmonyOS sono aleggiati dubbi, in primis sulla sua concretezza. Allora erano tempi in cui non si capiva quale sarebbe stato l’effetto a lungo termine del ban USA sull’azienda. Si ipotizzava che quello di Huawei potesse essere una sorta di bluff, nella speranza di poter tornare ad usare liberamente i servizi Google. Ma così non è stato: persino con il cambio di presidenza da Trump a Biden, l’azienda è ancora impossibilitata al libero commercio con l’occidente e pare che non si tornerà più indietro. Insomma, d’ora in avanti i prossimi smartphone Huawei saranno messi da HarmonyOS 2.0, ma rimangono altri dubbi.
HarmonyOS 2.0 riceve una nuova schermata dei Quick Settings: ecco le somiglianze con la MIUI 12 di Xiaomi
Uno su tutti l’effettiva originalità di un sistema operativo che si pone come nuovo ed indipendente ma che ha dimostrato di essere molto attaccato ad Android. I primi test hanno sottolineato le somiglianze fra i due OS, rivelando come quello di Huawei appaia sostanzialmente come un reskin della EMUI 11. Ma dato che siamo ancora in fase di beta testing, è ancora presto per dare un parere definitivo sul grado di originalità di HarmonyOS. Non è ancora dato sapere quando l’OS di Huawei diverrà una realtà concreta, ma nel frattempo continuano a girare in rete video dimostrativi. Uno su tutti quello a bordo di Huawei Mate X2 che sta circolando in queste ore.
Nel mentre, qualcuno ha ben pensato di mettere in mostra alcune delle peculiarità dell’ultima versione della HarmonyOS. Come nel caso di questa “nuova” schermata dei Quick Settings ed uso il virgolettato perché uno sguardo attento avrà notato qualche somiglianza. Al di là di quelle con i melafonini di ultima generazione, è evidente la similitudine con il Control Center della MIUI 12 di Xiaomi. Non si tratta di una copia 1:1, dato che Huawei ha optato per una diversa disposizione geometrica degli elementi. Ma le somiglianze con il modo con cui l’ultima UI di Xiaomi gestisce le scorciatoie sono palesi, a partire dai riquadri principali in alto e quelli secondari subito sotto, seguiti dai dispositivi domotici in basso.
Ovviamente nemmeno Xiaomi ha inventato un sistema del genere, fra l’altro parzialmente riconducibile alla gestione delle Tiles del fu Windows Mobile. Anche perché quello che conta, alla fine, è la funzionalità piuttosto che l’originalità, almeno all’atto pratico.
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