Ok, che gli smartphone di fascia media abbiano iniziato stiano diventando dispositivi molto più simili ai top di gamma che a quelli economici è un dato di fatto. E se praticamente da sempre, nel mondo della tecnologia di consumo, per poter utilizzare un hardware all’avanguardia è necessario acquistare dispositivi premium con funzionalità premium, nel mondo degli smartphone l’evoluzione tecnologica è diventata ancora più veloce e spietata, e soprattutto per quanto riguardagli smartphone cinesi (come quelli di Xiaomi) le cose sono cambiate tantissimo.
E sostanzialmente, è proprio questo quello che è successo con il nuovo Redmi Note 10 Pro: la sua fotocamera da 108 megapixel ed il display OLED a 120 Hz, fino a poco tempo fa erano i punti di forza die top di gamma di Samsung, ma ora sono disponibili su un dispositivo che dovrebbe costare intorno ai 270/300 euro. E dico dovrebbe perché – al momento della recensione – non sono stati svelati ancora i prezzi ufficiali per l’Italia. Per onor di cronaca: il sample che abbiamo ricevuto non ci è stato inviato da Xiaomi Italia (che ringraziamo comunque per la disponibilità) ma da Goboo, uno store con il quale collaboriamo tramite il quale è già possibile acquistare il Redmi Note 10 Pro a 249 euro nella versione 6/64 GB, oppure a 269 euro nella versione 6/128 GB. Entrambe nella versione Global, ossia quella che verrà a brevissimo commercializzata in Italia (trovate il link in basso) e con la possibilità di risparmiare altri 25 euro tramite un coupon che è possibile vincere partecipando al Luky Draw dello store (cliccando qui).
Ad ogni modo, abbiamo avuto la possibilità di provare il nuovo Redmi Note 10 Pro per circa una settimana e sia chiaro: nonostante la sua fotocamera e il bellissimo display non è un top di gamma, ma è giusto così. I compromessi ci sono e sono evidenti, e vanno ben oltre la scelta di utilizzare uno Snapdragon 732G e si notano soprattutto nella velocità delle memorie e nell’assenza di uno stabilizzatore ottico nella fotocamera principale.
Ma hey, di nuovo, stiamo parlando di uno smartphone decisamente economico che nella sua fascia di prezzo ha tutte le carte in regola per essere considerato come uno dei primi best buy del 2021.
Indice
Recensione Redmi Note 10 Pro: il primo best buy del 2021?
Contenuto della confezione
Nulla di nuovo circa la confezione del Redmi Note 10 Pro. Il contenuto della scatola del sample che abbiamo ricevuto in prova non presenta alcuna novità rispetto agli standard del brand, ed al suo interno troviamo:
- Redmi Note 10 Pro;
- cavo USB/USB Type-C;
- alimentatore da parete con presa europea;
- spilletta per la rimozione dello slot SIM;
- cover morbida trasparente in TPU;
- breve manuale d’istruzioni.
Design e materiali
A mio parere, dal punto di vista estetico il Redmi Note 10 Pro rappresenta un grande passo in avanti rispetto al precedente Redmi Note 9 Pro. Fortunatamente è scomparso quel camera bump super sporgente posizionato al centro e i suoi 164 x 76.5 x 8.1 mm con 193 grammi di peso, lo rendono piuttosto comodo da maneggiare, anche con una mano. Il retro del dispositivo poi, è realizzato in vetro ed anche se non è eccessivamente scivoloso, tende a soffrire maledettamente le impronte digitali.
Tornando al camera bump, è indubbio che in quello del Redmi Note 10 Pro si veda la mano di Xiaomi: è rettangolare, è posizionato lateralmente ed ha angoli arrotondati che ricordano quello dello Xiaomi Mi 11 e quello dello Xiaomi Mi 10 Ultra. La fotocamera principale è evidenziata da un anello rivestito in alluminio/argento, e devo ammettere che tutto sommato l’impatto estetico è molto piacevole.
Il protagonista della parte anteriore del dispositivo è lo scintillante display AMOLED da 6,7 pollici in grado di garantire una risoluzione di 2400 x 1800 pixel, con una frequenza di aggiornamento massima di 120 Hz ed un’ottima velocità di campionamento del tocco, della quale vi parlerò a breve. La fotocamera anteriore è stata inserita in un punch hole centrale ed ha dimensioni ridottissime, cosa che non si può dire per le cornici dello schermo: ci sono, sono evidenti ed anche piuttosto grandi. Ed è questo uno dei compromessi che fa tornare con i piedi per terra quando si impugna il Redmi Note 10 Pro, ma se proprio vogliamo dirla tutta sì: è vero che le cornci sono “da medio gamma”, ma sono tra le più sottili della fascia di prezzo.
Il sensore per le impronte digitali non è sotto lo schermo, ma è posizionato all’interno del tasto d’accensione del dispositivo e funziona decisamente bene (soprattutto per il prezzo a cui è venduto lo smartphone). E come se non bastasse, oltre agli speaker stereofonici (la cui qualità mi ha lasciato piuttosto perplesso), il Redmi Note 10 Pro è certificato IP 53 e può quindi resistere a polvere e schizzi d’acqua (ma non può essere immerso).
Display – Redmi Note 10 Pro
Per quanto riguarda lo schermo, devo essere sincero: dato che sono anni ormai che provo tutti gli smartphone nel mercato, non posso dire che lo schermo AMOLED a 120 Hz del Redmi Note 10 Pro mi abbia impressionato appena acceso. Ma non lo ha fatto perché il mio cervello l’ha immediatamente paragonato a quello dello Xiaomi Mi 11 o a quello del Samsung Galaxy S21 Ultra che, è inutile nasconderlo, sono indiscutibilmente migliori.
Ma vedete, il punto è proprio questo: la mia mente ha automaticamente paragonato lo schermo del Redmi Note 10 Pro a quello di dispositivi ultra-premium che costano decisamente di più. Qual’è il nesso, vi starete chiedendo. Semplice, il Redmi Note 10 Pro trasmette una sensazione premium che difficilmente si riesce ad associare ad un prezzo di vendita così economico. Ed è un’ottima cosa.
Ad ogni modo, lo smartphone viene venduto con una pellicola protettiva già installata, ma vi consiglio di rimuoverla immediatamente se non volete avere la sensazione di utilizzare un LCD. Tolta la pellicola le cose cambiano sensibilmente e le immagini iniziano ad essere degne del nome AMOLED.
Tornando a noi, il display del Redmi Note 10 Pro ha una risoluzione di 2400 x 1080 pixel, con una densità di pixel per pollice pari a 395 ppi ed una frequenza di aggiornamento che può variare tra i 60 Hz ai 120 Hz. Ma oltre a queste tipiche caratteristiche tecniche, vorrei portare la vostra attenzione ad un altro particolare che ho apprezzato tantissimo: la frequenza di campionamento del tocco è di 240 Hz. Ed anche se è si tratta di un valore che è praticamente la metà di quello che troviamo nel Mi 11, è un vero e proprio record per questa fascia di prezzo, e i giovamenti sono marcatissimi fin dal primo utilizzo: lo schermo è sempre fluido e reattivo, velocissimo nel riconoscimento del tocco non solo in app o nella home, ma soprattutto in giochi come CoD Mobile. Davvero eccezionale.
La frequenza di aggiornamento è di tipo adattivo, ed è possibile impostarne la velocità dalle impostazioni di sistema scegliendo tra 60 Hz stabili o 120 Hz variabili. In tutta sostanza, nei miei test ho notato che l’algoritmo di regolazione della frequenza di aggiornamento pensato da Redmi è forse meno funzionale rispetto a quello pensato da Samsung: in soldoni, Redmi Note 10 Pro lavora sempre a 120 Hz nell’interfaccia utente e in tutte le app di sistema, e torna ai 60 Hz quando l’immagine diventa statica. E sì, è un modo di risparmiare batteria che – in un certo senso – potrebbe far felici tutti quelli che vorrebbero Hz sempre costanti.
La compatibilità con i 120 Hz però è ancora piuttosto ridotta: in app come Prime Video, Netflix e YouTube ad esempio, la frequenza di aggiornamento dello schermo si ferma a 60 Hz. Ma è una cosa piuttosto normale.
Ottima la gestione della luminosità che dai miei test ho notato poter variare da un minimo di 2,3 nits ad un massimo di circa 725 nits. Che fine hanno fatto i 1200 nits di picco tanto pubblicizzati dall’azienda? Semplice, vengono sfruttati solo quando si riproducono contenuti in HDR: quando si alza al massimo la luminosità dello schermo si arriva a 475 nits, mentre quando si attiva la modalità di visualizzazione con luce diretta si superano di poco i 700 nits. Ma, di nuovo, è una cosa del tutto normale.
Scheda tecnica – Redmi Note 10 Pro
Ecco la scheda tecnica completa del Redmi Note 10 Pro:
- Dimensioni: 164×76,5×8,1 mm.
- Peso: 193 g.
- Display: 6,67 “AMOLED, HDR10, 120 Hz, 450-700 nit (tipico), risoluzione 1080x2400px, 395ppi.
- SoC: Qualcomm SM7150-AC Snapdragon 732G (8 nm): Octa-core (2×2,3 GHz Kryo 470 Gold e 6×1,8 GHz Kryo 470 Silver); Adreno 618.
- Memoria: 64 GB 6 GB RAM, 128 GB 6 GB RAM, 128 GB 8 GB RAM; UFS 2.2; microSDXC (slot indipendente).
- Software: Android 11, MIUI 12.
- Fotocamera posteriore: Grandangolare (principale) : 108 MP, f / 1.8, 25mm, 1 / 1.52 “, 0.7µm, PDAF; Angolo ultrawide : 8 MP, f / 2.2, 118˚, 1 / 4.0”, 1.12µm; Macro : 5 MP, f / 2.4; Profondità : 2 MP, f / 2.4.
- Fotocamera anteriore: 16 MP, f / 2.5.
- Video: fotocamera posteriore : 4K a 30 fps, 1080p a 30/60 fps, giroscopio-EIS; Fotocamera anteriore : 1080p @ 30fps, giroscopio-EIS.
- Batteria: 5.020 mAh; Ricarica rapida 33 W.
- Varie: lettore di impronte digitali (montato lateralmente); NFC; Radio FM, porta a infrarossi; Jack da 3,5 mm, IP53.
Hardware e prestazioni
Ad animare il Redmi Note 10 Pro ci pensa un Qualcomm Snapdragon 732G, e sì e lo stesso SoC ad 8nm che abbiamo già visto nel Poco X3 NFC, che nel nuovo smartphone di Redmi è affiancato da 6 o 8 GB di memoria RAM di tipo LPDDR4x e da 64 o 128 GB di memoria interna di tipo UFS 2.2. La GPU è la solita Adreno 618 e le prestazioni sono in linea con quelle degli altri smartphone che utilizzano una simile configurazione. Ok, bisogna essere sinceri, lo Snapdragon 723G non è proprio il processore più veloce che Redmi avrebbe potuto utilizzare, ma bisogna ammettere che per un utilizzo comune va più che bene: il dispositivo è sempre fluido e senza alcun rallentamento, anche se ho notato un notevole lag che capita quando si passa dalla fotocamera principale a quella ultra-grandangolare, ma sono convinto dipenda dall’ottimizzazione del software.
E le prestazioni nella media si notano anche nei vari benchmark che abbiamo effettuato, con i quali ho avuto conferma di uno dei dubbi che mi sono sorti nel corso della presentazione: le prestazioni delle memorie UFS 2.2 non sono nulla di che, anzi, mi sarebbe piaciuto che quelli di Redmi avessero utilizzato almeno delle UFS 3.0 (che abbiamo già visto in smartphone piuttosto economici come il Realme X50 Pro).
Buone le prestazioni in gioco anche se, bisogna ammettere che al massimo della grafica il Redmi Note 10 Pro inizia ad avere qualche perplessità con i giochi più complessi. Ma è chiaro: in questa fascia di prezzo i compromessi sono imprescindibili, e sono dell’idea che è meglio avere un display a 120 Hz con una frequenza di campionamento del tocco di 240 Hz, ma un SoC leggermente meno pompato, rispetto ad una configurazione con un processore più veloce e magari con uno schermo LCD. Ma questi sono gusti personali.
Così così gli speaker stereofonici, che garantiscono un buon volume di riproduzione ma che sono caratterizzati da un bilanciamento delle frequenze tendente molto alle tonalità medie ed alte, e che sembrano dimenticarsi totalmente dei bassi.
Fotocamera – Redmi Note 10 Pro
Tutto sommato, sono piuttosto soddisfatto del comparto fotocamera del Redmi Note 10 Pro. Ma sia chiaro, le mie aspettative erano in linea con la fascia di prezzo del dispositivo piuttosto che con i 108 megapixel del sensore principale perché il rischio che si trattasse solo di fumo negli occhi era altissimo.
E lo era soprattutto considerando che il sensore principale è un Samsung ISOCELL HM2 che, contrariamente a quello che potrebbe lasciare intendere la sigla, è di qualità inferiore rispetto al sensore HM1 utilizzato nello Xiaomi Mi 11. Le dimensioni da 1/1.52” solo più ridotte rispetto a quello utilizzato nel dispositivo Xiaomi, ma è comunque in grado di scattare fotografie di buona qualità e con una marcata nitidezza, grazie al pixel binning 9 in 1 (che produce foto a 12 megapixel) e ad una gamma dinamica piuttosto ben gestita dal software di elaborazione di Redmi.
Le dimensioni del sensore poi, si trasformano in un effetto bokeh naturale molto gradevole quando si scattano immagini ravvicinate in condizioni di buona luminosità, ed è proprio con molta luce che la fotocamera del Redmi Note 10 Pro da il meglio di sé, sia con la principale che con l’ultra-grandangolare. Ok, sono presenti anche una macro ed un sensore di profondità, ma sinceramente avrei preferito uno zoom ottico al loro posto.
Buone anche le foto in condizioni di scarsa luminosità, anche se in questo caso si inizia a sentire la mancanza di uno stabilizzatore ottico che non è presente neppure nella fotocamera principale: e lo si nota soprattutto croppando l’immagine con un computer, condizioni in cui si notano più marcatamente i micromossi presenti soprattutto presso le estremità delle foto scattate di notte.
Ma sono le altre fotocamere che mi hanno lasciato piuttosto perplesso. L’ultra grandangolare da 8 megapixel fa un lavoro discreto in condizioni di buona luminosità, ma al calar della notte inizia ad avere serie difficoltà, e non può neppure chiedere aiuto alla modalità notte che – non so per quale motivo – è possibile utilizzare solo con la fotocamera principale.
Nella media di mercato anche i video, la cui qualità è piuttosto buona per la fascia di prezzo in cui è venduto il dispositivo. Il Redmi Note 10 Pro è in grado di registrare video alla risoluzione massima di 4Ka 30 fps, ma con queste impostazioni la qualità tende a deteriorarsi leggermente. Scendendo a 1080p a 60 fps si continua a sentire la mancanza di uno stabilizzatore ottico, ma bisogna ammettere che l’EIS fa un lavoro al di sopra della media, così come i microfoni per la registrazione audio e la gestione della gamma dinamica quando si sposta l’inquadratura su diverse sorgenti luminose.
E così come abbiamo visto nello Xiaomi Mi 11, anche il Redmi Note 10 Pro è stato dotato di tutta una serie di funzionalità video molto divertenti da utilizzare, come la funzione “clone” he permette di scattare foto o registrare video in cui compare la stessa persona e così via. Sembrerà una sciocchezza, ma utilizzare tutte queste funzionalità è veramente molto divertente.
Insomma, la realtà dei fatti è questa: se si valutassero le fotocamere del Redmi Note 10 Pro in base ai 108 megapixel e bla bla bla, le aspettative potrebbero essere troppo alte e si rischierebbe di rimanere delusi. La realtà dei fatti però, è che per la sua fascia di prezzo, il nuovo dispositivo di Redmi è tra gli smartphone con il miglior comparto fotografico, anche se – a mio parere – andrebbe più considerato come un dispositivo dual-camera, piuttosto che come un quad-camera.
Software
Se conoscete l’interfaccia grafica di Xiaomi, nel software del Redmi Note 10 Pro non troverete nulla di nuovo. Ad animare il dispositivo ci pensa Android 11, personalizzato dalla MIUI 12, in cui non sono state introdotte funzionalità particolari pensate per il dispositivo di Redmi. La GUI di Xiaomi va una bellezza sul Redmi Note 10 Pro, continua ad essere presente quel tocco “stravagante” dell’azienda cinese, che personalizza il sistema operativo di Google praticamente in ogni dettaglio e le animazioni continuano ad essere fluide e reattive. Insomma, per avere qualche novità bisognerà aspettare il rilascio della MIUI 12.5, con la quale si spera verranno corrette alcune delle mancanze dell’attuale versione.
È circa un anno che parliamo della MIUI e non mi sembra il caso di dilungarci troppo sull’interfaccia grafica di Xiaomi. Ma vi do una bella notizia: Redmi Note 10 Pro è dotato di ingresso per le cuffie da 3.5mm, che possono anche essere utilizzate come antenna per la Radio FM che è integrata nel dispositivo, e viene gestita da un’applicazione dedicata.
Batteria
La batteria del Redmi Note 10 Pro è una grande 5020 mAh, più che sufficiente per un dispositivo del genere. Ed ammetto che avevo grandi aspettative circa l’autonomia del nuovo smartphone cinese. Aspettative che sono state più che superate: anche con il display a 120 Hz, ho passato intere giornate utilizzando lo smartphone e raggiungendo addirittura 15 ore dall’ultima carica con il 30% di batteria rimanente. Insomma, senza perderci in troppe parole, sono convinto che per un utente medio, il Redmi Note 10 Pro sia uno di quegli smartphone in grado di garantire oltre il giorno e mezzo di autonomia.
Buona anche la ricarica rapida a 33w che, proprio come nel Poco X3 NFC è in grado di garantire il 50% di carica in 30 minuti partendo dallo 0% e che richiederà circa 1 ora e 20 minuti per una ricarica completa. E no, non è presente la ricarica wireless.
Prezzo e considerazioni – Redmi Note 10 Pro
Al momento in cui sto scrivendo la recensione, non ho ancora notizie ufficiali circa il prezzo del Redmi Note 10 Pro in Italia. Quello che posso dirvi è che tramite Goboo, lo store che ci ha fornito il sample, potrete acquistare la versione 6/64 GB a 249 euro e la versione 6/128 GB a 269 euro entrambi spediti da Europa. E, ragazzi, è inutile girarci attorno: per questo prezzo di vendita, difficilmente troverete uno smartphone più completo. Ok, se siete abituati ai dispositivi top di gamma, l’assenza di uno stabilizzatore ottico, le prestazioni altalenanti delle fotocamere secondarie e le cornici dello schermo continueranno a darvi la sensazione di utilizzare un dispositivo economico.
Ma sapete cosa? In realtà il Redmi Note 10 Pro lo è, un dispositivo economico. Ma è un prodotto realizzato con una perfetta cognizione di causa, che consiglio di prendere in considerazione qualora si fosse in possesso di uno smartphone di pari prezzo, acquistato anche un anno fa: considerando il prezzo di vendita è indubbio non vedere il grande salto generazionale fatto dall’azienda, il che rende il Redmi Note 10 Pro probabilmente il primo best buy di questo inizio 2021.
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