OnePlus 9 è un dispositivo importante per l’azienda. E lo è non solo perché, assieme al fratello maggiore OnePlus 9 Pro, è il primo dispositivo prodotto in partnership con Hasselblad, ma lo è perché è proprio con la serie 9 che l’azienda cugina di Oppo è come se abbia portato a termine la sua transizione da brand per “nerd hipster” a brand per “hipster nerd”. Ok, lo so, è un’associazione piuttosto forzata, ma è indubbio che negli ultimi anni OnePlus si sia trasformata da azienda che si rivolgeva agli appassionati del settore, ad azienda main-stream. Con tutti i pro e i contro della cosa.
Insomma, ormai OnePlus gioca con i grandi. E se lo vuole fare, deve anche riuscire a reggere il confronto con la concorrenza. E tra tutti gli smartphone di questo 2021, non potevamo non confrontare il OnePlus 9 se non con lo Xiaomi Mi 11: l’hardware è praticamente uguale, entrambi non sono dotati di uno zoom ottico e, dulcis infondo, la fascia di prezzo è molto simile (al netto di alcune promozioni che stanno facendo abbassare lo street price del dispositivo di Xiaomi). Prima di iniziare però, voglio sottolineare una cosa importante: non mi soffermerò sulle differenze tra la MIUI e la OxygenOS, non solo perché quella dell’interfaccia grafica è un’esperienza molto personale, ma perché a breve pubblicheremo un approfondimento proprio su questo argomento.
Indice
Confronto OnePlus 9 vs. Xiaomi Mi 11
Design e materiali
Inutile girarci intorno. Anche se nessuno dei due modelli può essere definito un vero e proprio top di gamma, sia OnePlus 9 che Xiaomi Mi 11 sono prodotti con materiali che garantiscono un touch and feel da premium phone. Entrambi gli smartphone sono molto minimalisti, con linee pulite e con un camera bump tutto nuovo. Quello di Xiaomi non è di certo più un mistero, e l’abbiamo visto anche nei nuovi Redmi Note 10 e Redmi Note 10 Pro, ed anche quello di OnePlus 9 segue la linea vista con OnePlus 8t continuando ad essere caratterizzato da una “più conformista” posizione laterale decisamente meno sporgente di quello presente nel Mi 11: a prescindere dalla scritta Hasselblad messa in bella vista, personalmente lo ritengo più elegante di quello presente nel Mi 11, anche se c’è da dire che ci sono importanti differenze tecniche nel sensore principale, che hanno costretto Xiaomi a spingere un po’ di più in quanto a spessore.
Entrambe le back cover degli smartphone hanno uno stile relativamente piatto, sia OnePlus 9 che Xiaomi Mi 11 hanno un retro in vetro curvo, ma le colorazioni sono molto differenti: il colore molto più glossy del OnePlus 9 che abbiamo ricevuto in prova, lo rende molto più soggetto alle impronte digitali rispetto al Mi 11, che le gestisce molto meglio.
Non servono poi i numeri per capire che il OnePlus 9 è sensibilmente più compatto del Mi 11, e questa compattezza lo rende molto più comodo da utilizzare con una mano, ma è chiaro che a dimensioni più grandi corrisponde un display con una diagonale maggiore, quindi questa è una scelta molto personale.
Parliamo di 164.3 x 74.6 x 8.06 mm per lo Xiaomi Mi 11 e di 160 x 74.2 x 8.7 mm per il OnePlus 9, ed indipendentemente dal peso più compatto nel OnePlus (192g contro i 196g dello Xiaomi), c’è un particolare nel design del nuovo smartphone dell’azienda che non mi è piaciuto molto: OnePlus 9 è sensibilmente più spesso di Xiaomi Mi 11, e quei 0,64mm potrebbero sembrare ininfluenti, ma impugnando lo smartphone si sentono tutti. Insomma, anche se in termini di ergonomia il OnePlus 9 è molto più comodo e leggero, il suo spessore sensibilmente maggiore rispetto allo Xiaomi Mi 11 gli fa perdere qualche punto.
Il posizionamento dei tasti è del tutto diverso tra i due smartphone, e senza perderci in troppe chiacchiere arrivo subito al sodo: preferisco di gran lunga la struttura di OnePlus perché non solo i tasti sono più bassi e facilmente raggiungibili, ma nello smartphone è stato posizionato il bilanciere del volume sul lato sinistro, mentre a destra è presente il tasto d’accensione e lo switch fisico per le modalità sonore. Su Xiaomi invece è tutto sul lato destro, non è presente lo switch e, secondo me, il bilanciere del volume è troppo alto.
Gli altoparlanti stereo dello Xiaomi Mi 11 sono tra i migliori nella fascia di prezzo ed anche a volumi molto alti, l’audio risulta sempre molto chiaro con un piccolo accenno di bassi. Anche quelli di OnePlus 9 non sono male, ma in quanto a speaker il Mi 11 si distingue. E lo stesso identico discorso lo ritroviamo nel feedback aptico: OnePlus ha fatto passi da gigante in questo particolare, ma l’esperienza che si ha con il Mi 11 è esemplare.
Display – OnePlus 9 vs. Xiaomi Mi 11
Per quanto riguarda il display, entrambe le aziende hanno fatto dei passi da gigante. Nel OnePlus 9 è stato utilizzato un pannello AMOLED piatto da 6.55” di altissima qualità, in grado di garantire una risoluzione massima FullHD+ a 120 Hz variabili (no, non è di tipo LTPO) ed una densità di pixel per pollice di 402 ppi a fronte di una luminosità di picco di 1100 nits. Nello Xiaomi Mi 11 invece troviamo un display da 6.81 pollici, che con i suoi 3200×1400 pixel (è un QHD+) non solo è più risoluto, ma garantisce una densità di pixel per pollice di 515 ppi. Insomma, dal punto di vista dello schermo non c’è gioco: il pannello curved AMOLED da 120 HZ con pixel a diamante presente nello Xiaomi Mi 11 è una spanna sopra non solo rispetto a quello utilizzato nel OnePlus 9, ma anche rispetto alla stragrande maggioranza degli smartphone attualmente in circolazione (eccezion fatta dell’Oppo Find X3 Pro, che ha un display LTPO spettacolare).
Nello Xiaomi Mi 11 poi, la luminosità di picco è di ben 1500 nits e la frequenza di campionamento del tocco di 480 Hz surclassa praticamente tutti gli smartphone in commercio. Ad ogni modo, in entrambi i dispositivi sono stati utilizzati pannelli di ottima qualità, con colori ben saturati, neri molto profondi e un bilanciamento del colore molto piacevole. Entrambi i display poi sono in grado di ridurre l’emissione di luce blu, e di gestire la tonalità in maniera automatica basandosi sull’ambiente, quello che proprio non mi è piaciuto su OnePlus 9 però sono le cornici: sono grandi, asimmetriche, e fanno perdere quel “non so che” di premium phone al dispositivo.
Devo ammettere che sono proprio le cornici dello schermo la cosa che più mi ha deluso nel dispositivo di OnePlus. Ok lo schermo è piatto e ci sta che le cornici siano più evidenti, ma sono convinto che se l’azienda avesse voluto lavorarci di più, sarebbe sicuramente stata in grado di fare un lavoro migliore. Ma hey, queste sono scelte nate probabilmente per evidenziare ancora di più il display del OnePlus 9 Pro, che è tutta un’altra cosa in termini di qualità e caratteristiche.
Fotocamere a confronto
Il confronto delle fotocamere tra il OnePlus 9 e lo Xiaomi Mi 11 è probabilmente l’argomento più spinoso da trattare. E lo è non solo perché i due comparti sono molto diversi tra loro, ma anche perché ormai si sono create scuole di pensiero ben definite circa le fotografie scattate con lo smartphone: c’è chi preferisce immagini più naturali, chi preferisce invece una saturazione più marcata, chi da importanza ai video, e chi da importanza alle funzionalità aggiuntive. Per questo, cercherò mantenermi nella più sincera imparzialità, basandomi sui numeri e sui fatti. Inoltre, tutte le fotografie prese in considerazione per il test, sono state scattate in modalità automatica e in pixel-binning. Mi sarebbe piaciuto potermi muovere verso un luogo più bello da fotografare e magari farlo con un clima migliore, ma complici la zona rossa in Campania e un tempo bruttissimo, dobbiamo accontentarci.
Prima però, facciamo un veloce riassunto. Il comparto fotocamere di OnePlus 9 è realizzata in collaborazione con Hasselblad, ma l’iconica azienda fotografica ha messo del suo solo nell’elaborazione software e nella gestione del colore. Quella principale utilizza un sensore Sony IMX689 da 48 megapixel, grande 1/1.43”, con pixel da 1.12 nanometri e con un’ottica f/1.8. C’è poi una fotocamera ultra-wide, che è il vero fiore all’occhiello di OnePlus, che utilizza un sensore Sony IMX766 (custom build) da 50 megapixel, grande 1/1.56” con un’ottica Freeform in grado di garantire una lunghezza focale da 14mm. È anche presente una lente monocromatica con un sensore da 2 megapixel, che verrà sfruttata per catturare il numero maggiore di informazioni e che viene utilizzata anche nelle foto bokeh.
Nello Xiaomi Mi 11 invece troviamo una configurazione del tutto diversa, anche se continua ad essere a tre fotocamere. Quella principale utilizza un sensore Samsung ISOCELL S5KHMX da 108 megapixel, grande 1/1.33”, con pixel grandi 0.80 µm che utilizza una lente f/1.85. È affiancata da una ultra-wide da 13 megapixel che utilizza un sensore di tipo PureCel Omnivision OV13B10 con un’ottica di tipo tradizionale f/2.3, e da una lente macro da 5 megapixel.
Ora, è indubbio che l’intera impostazione dei due comparti fotocamera è molto diversa, e per questo più che capire quale smartphone abbia la migliore fotocamera, la scelta andrebbe presa considerando il miglior setup per le proprie esigenze: è chiaro che quelli di Xiaomi puntano tutto sulla fotocamera principale ultra risoluta, mentre quelli di OnePlus credono che avere a disposizione un’ultra-wide di qualità sia più importante.
Con entrambi gli smartphone, utilizzando il sensore principale in condizioni di buona luminosità, seppure con il cielo terso, si ottengono buoni risultati. La fotocamera dello Xiaomi tende come al solito ad esaltare maggiormente la saturazione e produce immagini più tendenti alle tonalità calde. Viceversa, la fotocamera del OnePlus 9 produce scatti con un bilanciamento del colore molto più naturale e realistico, ma tende ad aumentare il contrasto e la nitidezza per esaltare i particolari. E ci riesce, ma a metà, perché con questa tecnica si rischia spesso di aumentare anche il rumore, che è più presente negli scatti realizzati con OnePlus.
Il field of view è leggermente più ampio con il OnePlus 9, ma effettuando un crop più spinto, è facile notare maggiori dettagli scattati con la fotocamera dello Xiaomi Mi 11, che – ricordiamolo – integra un sensore da 108 megapixel, molto più risoluto del 48 megapixel del OnePlus. Ad ogni modo, personalmente preferisco le foto scattate con il OnePlus soprattutto per via di una più corretta gestione dei colori, ma è una cosa personale ed indubbio che lo smartphone di Xiaomi riesca a catturare più dettagli anche in pixel-binning.
In modalità notturna e sempre con la fotocamera principale, la gestione delle luci e delle ombre con lo Xiaomi è più corretta. Inoltre, nel Mi 11 sono molto meno evidenti eventuali micromossi, complice l’OIS che spalleggia il sensore da 108 megapixel (e che è totalmente assente nel OnePlus 9). L’accoppiata è in grado di produrre scatti meglio gestiti, con un dettaglio maggiore e più luminosi rispetto a quelli del OnePlus 9: sia chiaro, anche con il Mi 11 potrebbero capitare micromossi, ma il software di Xiaomi castra di meno l’immagine quando va a pulire il rumore (che con il sensore ISOCELL è in quantità più ridotta) ed i dettagli sono molto più presenti.
Le cose cambiano di parecchio quando si parla di ultra-grandangolare. Lo Xiaomi Mi 11 non è mai stato un campione con questa particolare ottica, ed il sensore prodotto da Sony per OnePlus ed OPPO, affiancato dalla lente Freeform, riesce a fare la differenza. Ma non sempre.
In condizioni di buona luminosità, continua ad essere presente una gestione delle tonalità cromatiche e della saturazione più realistica nel OnePlus 9. La storia è sempre la stessa: Xiaomi tende a tonalità più calde e ad una saturazione più spinta anche con l’ultra-wide. Buona la gestione della gamma dinamica con entrambi i dispositivi, anche se quelli di OnePlus hanno ancora un po’ da lavorare sull’elaborazione software e sulla calibrazione dell’HDR: gli scatti realizzati con OnePlus 9, seppure quasi privi di aberrazioni prospettiche e cromatiche, tendono a soffrire di una sorta di effetto “patinato” che potrebbe far pensare ad una minore quantità di dettaglio.
In realtà però, non è così: con un crop più spinto, non solo si denota quasi la totale assenza di aberrazioni cromatiche (grazie alla nuova lente utilizzata da OnePlus), ma si può notare come i dettagli catturati siano maggiori rispetto a quelli che riesce a raccogliere la fotocamera dello Xiaomi.
Non c’è partita neppure in modalità notturna. Con il OnePlus 9 gli scatti grandangolari in condizione di scarsa luminosità sono nettamente migliori, sia in termini di gestione della gamma dinamica, sia in termini di luminosità pura.
In alcune condizioni lo Xiaomi Mi 11 non è riuscito a produrre una foto godibile, mentre la sua controparte ha fatto un ottimo lavoro, non perfetto certo, ma decisamente migliore rispetto a quello dello Xiaomi. Anche il rumore è meno presente e la messa a fuoco è più rapida nel OnePlus: insomma, è come se la fotocamera principale del OnePlus 9 sia quella ultra-grandangolare, perché è di qualità nettamente superiore a quella wide.
Entrambi i dispositivi non integrano uno zoom ottico e fanno affidamento su quello digitale. Sia nel OnePlus 9 che nello Xiaomi Mi 11 l’app fotocamera dispone di un tasto zoom 2x, che porta però a risultati molto diversi tra i due smartphone. Nonostante il OnePlus 9 continui a garantire un bilanciamento del colore migliore e della gamma dinamica migliori, lo Xiaomi Mi 11 trae tesoro dal suo sensore da 108 megapixel ed e scatta foto con zoom digitale di migliore qualità.
I dettagli catturati dallo Xiaomi sono più numerosi rispetto a quelli che caratterizzano le foto zoom realizzate con OnePlus 9, ed andando oltre il 2x la differenza è ancora più marcata. C’è da dire poi che nel OnePlus 9 è totalmente assente un qualsiasi tipo di stabilizzatore ottico: l’assenza dell’OIS, che è invece presente nello Xiaomi Mi 11, fa la differenza.
Nei video, sinceramente, nessuno dei due dispositivi eccelle. Ok, entrambi possono registrare alla risoluzione massima di 8k a 30 fps, ma anche registrando ad una più umana 1080p a 60 fps i risultati che si ottengono non lasciano gridare al miracolo. La qualità dell’audio è buona con entrambi i dispositivi, ma anche in questo caso il punto è a favore dello Xiaomi Mi11, che si fa forte della stabilizzazione ottica quando si registra con la principale ed è in grado di produrre video più stabili.
Le fotocamere frontali sono entrambe di qualità media e sono caratterizzate da un particolare assurdo: sono in grado di cambiare l’età.
In quanto a gestione delle tonalità cromatiche, della gamma dinamica e della saturazione sono ad un livello piuttosto simile, ma il sistema di elaborazione software è del tutto opposto tra i due dispositivi: quella di Xiaomi tende a spingere troppo sulla pulizia dell’immagine, facendo sembrare più giovane il protagonista del selfie, mentre quella di OnePlus 9 tende a spingere troppo su contrasto e nitidezza, aggiungendo almeno 10 anni in più al povero malcapitato inquadrato.
L’effetto ritratto, sia con la fotocamera anteriore che con la fotocamera posteriore, è molto più naturale su OnePlus 9: la sfocatura è più realistica e la gestione della gamma dinamica è leggermente migliore, per non parlare della quantità di contrasto e della nitidezza delle immagini, che tendono ad esaltare i dettagli catturati.
Hardware e prestazioni
Per quanto riguarda l’hardware invece, va subito fatta una premessa: in entrambi gli smartphone l’esperienza utente è da primi della classe, e non ci sarà alcuna operazione impossibile da svolgere con questi dispositivi. Entrambi montano un Qualcomm Snapdragon 888, e con entrambi si potrà scegliere tra 8 o 12 GB di memoria RAM di tipo LPDDR4 e tra 128 e 256 GB di memoria interna di tipo UFS3.1. Per questo, in modo da confrontare le prestazioni nude e crude, mi atterrò esclusivamente ai risultati dei benchmark che ho eseguito in entrambi i modelli, con le medesime condizioni di utilizzo.
Il test della CPU con Geekbench 5 è stato portato a termine in maniera leggermente più veloce dal OnePlus 9, che ha totalizzato 1125 punti in Single-Core e 3614 punti in Multi-Core punti contro i 1101 punti in Single-Core e 3697 punti in Multi-Core totalizzati dallo Xiaomi Mi 11: è un risultato piuttosto scontato, considerando che i SoC sono praticamente identici, hanno lo stesso numero di core e lavorano alla stessa frequenza.
Le cose cambiano nel test Open-CL, che non solo è stato portato a termine più velocemente dallo Xiaomi Mi 11, ma ha anche ottenuto un risultato migliore: parliamo di 4653 punti nello Xiaomi, contro i 4567 punti del OnePlus.
Molto simile anche il risultato del test grafico eseguito con 3D Mark: lo Xiaomi Mi 11 ha totalizzato un punteggio di 5706 punti con un framerate medio di 34.20 fps, contro i 5720 punti ottenuti dal OnePlus 9 con un framerate medio di 34.30 fps.
Molto diversa la situazione con il test Work 2.0 di PC Mark. Lo Xiaomi Mi 11 ha totalizzato 12808 punti, contro il 11791 del OnePlus 9, nonostante i due grafici delle performance siano risultati piuttosto simili.
Il test più interessante è però quello di AnTuTu, perché nonostante lo Xiaomi Mi 11 abbia terminato la procedura con almeno 20 secondi in anticipo, ha ottenuto un risultato più basso rispetto a quello del OnePlus 9: parliamo di 691060 punti contro 710384 punti e, praticamente, lo smartphone di OnePlus ha ottenuto risultati migliori in qualsiasi fase del test, eccetto quella relativa alla CPU, dove si è rivelato più prestante.
Con lo stress test di AnTuTu poi, viene evidenziato un particolare molto importante: quelli di OnePlus hanno puntato molto sulla conservazione dell’autonomia della batteria e sulla gestione delle temperature. Dai grafici emersi con questo test, ho notato come nello Xiaomi Mi 11 le prestazioni della CPU e le relative frequenze di clock siano più costanti rispetto al OnePlus 9.
Lo smartphone Xiaomi non è mai sceso al disotto del 60% nelle performance della CPU, cosa che non accade nel OnePlus 9 in cui le frequenze sono molto più altalenanti e, soprattutto nella parte finale del test, le prestazioni dello Snap 888 arrivano a toccare punte del 50%.
Non per niente, nel corso del test il battery drain è stato molto più evidente nello Xiaomi piuttosto che nel OnePlus, anche se le temperature di funzionamento si sono rivelate molto simili in entrambi i dispositivi.
Batteria
La batteria del OnePlus 9 è una 4500 mAh, leggermente più piccola della 4600 mAh integrata nello Xiaomi Mi 11, ma in grado di garantire un’autonomia superiore sia in condizioni di uso normale che sotto stress. Indifferentemente dalle statistiche di utilizzo e di schermo acceso, nel corso dei test ho raggiunto i seguenti risultati: disconnettendo i telefoni dalla carica contemporaneamente, ed effettuando le stesse identiche operazioni, dopo circa 9 ore OnePlus è arrivato al 21% di carica disponibile, mentre lo Xiaomi Mi 11 è arrivato al 16%.
Ed è una differenza tutto sommato logica, soprattutto considerando il display di dimensioni più grandi e con una frequenza di campionamento del tocco maggiore nello Xiaomi, ed una tendenza forse troppo conservativa delle prestazioni della CPU (realtà che è emersa nello stress test AnTuTu).
C’è poi da dire che, in quanto a tecnologia di ricarica veloce OnePlus 9 è una spanna avanti a tutti: la nuova Warp Charge a 65 watt è stata ancor più migliorata rispetto alle generazioni precedenti ed è in grado di garantire una ricarica completa (dallo 0% al 100% in 20 minuti).
Le cose cambiano per quanto riguarda la tecnologia di ricarica wireless, settore in cui Xiaomi non ha rivali: OnePlus è fermo ai 15w, mentre Xiaomi Mi 11 integra la ricarica wireless veloce a 50w.
Conclusioni – OnePlus 9 vs Xiaomi Mi 11
Insomma, come finisce questo confronto tra OnePlus 9 e Xiaomi Mi 11? Trarre una conclusione non è semplice. E personalmente non mi sento in grado di dirvi se sia migliore lo Xiaomi Mi 11 o il OnePlus 9. Fatto sta però, che lo smartphone di Xiaomi è forse in grado di “travestirsi da top di gamma” in maniera migliore rispetto a quello che fa il OnePlus 9, soprattutto in termini di touch and feel che si ha quando si utilizza lo smartphone.
Il display, poi, sullo Xiaomi è tutta un’altra cosa e la differenza delle prestazioni relative alla frequenza del campionamento del tocco è evidente. D’altro canto però, OnePlus 9 è assemblato altrettanto bene ed è decisamente più comodo da maneggiare. Peccato per le cornici dello schermo.
Il punto è questo: per le proprie esigenze è più importante un display più grande ed avanzato, allora la scelta giusta potrebbe essere lo Xiaomi Mi 11, viceversa se si vuole compattezza e comodità, si dovrebbe puntare al OnePlus 9. Anche perché, in linea di massima, le prestazioni tra i due dispositivi sono molto simili, anche se lo Xiaomi è meno conservativo.
Per quanto riguarda le fotocamere invece, il discorso è semplice: se si utilizza sempre quella principale, allora via di Xiaomi Mi 11, se invece si vuole utilizzare il grandangolare, OnePlus 9 ha un hardware migliore. A voi la scelta.
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