Recensione LG Wing: lo schermo CHE RUOTA è bellissimo, ma A CHE SERVE?

Explorer Project. È questo il nome che bisogna avere in mente per riuscire davvero a capire il nuovo LG Wing. Perché è proprio lo smartphone con il display che si ruota a 90 gradi ad essere il primo esponente del nuovo progetto dell’azienda sudcoreana, nata grazie alla collaborazione con partner del calibro di Qualcomm Technologies, Rave, Tubi, Ficto, NAVER e molte altre: una collaborazione che, in un certo senso, potrebbe aiutare LG a fare un balzo nel futuro e riprendere quello spirito innovativo che ha avuto il suo apice nel G5, il primo smartphone modulare al mondo che, purtroppo, non ha avuto la fortuna che si meritava.

E così, in un mondo fatto di dispositivi sostanzialmente tutti uguali e in cui i foldable stanno diventando sempre più diffusi, così come fece anni fa introducendo – per la prima volta in un dispositivo mobile – una fotocamera grandangolare per poi dare una possibilità agli smartphone modulari, LG ritorna ad innovare e lo fa con un design tutto nuovo in grado realmente di rivoluzionare l’esperienza d’uso: l’LG Wing è il primo smartphone con display rotante a T e no, il fatto che lo schermo principale si possa ruotare di 90 gradi non è un mero esercizio di stile, ma apre la possibilità ad una serie di funzioni comodissime alle quali, però, non mancano comunque alcuni compromessi.

Recensione LG Wing: tutte le funzioni del display che ruota

Contenuto della confezione

La confezione dell’LG Wing è molto curata e ricca in contenuti. Nella scatola con la quale viene venduto lo smartphone sudcoreano sono presenti una cover adesiva per proteggere la parte posteriore ed i lati del dispositivo, un caricabatterie da 23w, un cavo USB-C ed anche delle pellicole protettive da applicare sia al display principale che a quello secondario.

Design e materiali

È chiaro che il concetto dietro al quale è nato l’LG Wing sia, in un certo senso, “parente” a quello degli smartphone pieghevoli, ossia dare la possibilità agli utenti di avere più spazio di lavoro ed aprire più applicazioni contemporaneamente. Una necessità che è stata soddisfatta, ma che ha reso necessarie dimensioni e peso fuori dalla norma: con i suoi 260 grammi e ben 17 centimetri di altezza, l’LG Wing è senza dubbio tra gli smartphone più grandi che ho avuto mai modo di testare.

Grazie alla cerniera forte, fluida e comodissima da utilizzare, LG Wing può essere usato sia in maniera tradizionale che in modalità a e sì, l’idea è un chiaro riferimento all’LG U900, il TVfonino della 3 che fece innamorare in molti (me compreso) nel lontano 2006: questa volta però, invece di guardare la TV dallo smartphone, il design a servirà alle applicazioni.

Bellissima la cover posteriore, realizzata con una finitura perlata molto simile a quella vista nell’LG Velvet ma che trattiene un po’ le impronte digitali, decisamente alta la cura del dettaglio: anche nella parte posteriore del display principale, che si vede quando si ruota lo schermo, tutto è ben curato ai fini del design.

Display – LG Wing

Lo schermo principale dell’LG Wing è un POLED da ben 6.8 pollici e con una risoluzione FullHD+. I bordi sono leggermente curvi, ma la curvatura non crea alcuna aberrazione cromatica e non inficia sull’altissima qualità del pannello utilizzato: la taratura è eccellente, i neri sono profondi, i colori vividi, e la luminosità di spicco è molto alta.

Peccato però (o per fortuna) che la luminosità dello schermo principale venga “limitata” da quella del secondo schermo, un POLED da 3.9 pollici con risoluzione di 1240×1080 pixel: per dare una sorta di effetto di continuità ai due schermi, il software sincronizza la luminosità di entrambi, rendendola praticamente identica, ma è proprio disabilitando questa funzione, che ci si rende conto della luminosità di spicco più alta nello schermo principale che è prossimo ai 650 nits.

Hardware e prestazioni

Sostanzialmente, l’hardware dell’LG Wing è praticamente identico a quello che abbiamo visto nell’LG Velvet. Il processore che anima il sistema è l’ormai conosciutissimo Snapdragon 765G, affiancato da una GPU Adreno 620, 8 GB di memoria RAM di tipo LPDDR4X e 128 GB di memoria interna di tipo UFS 2.1, espandibile tramite microSD.

È un dispositivo dual-sim 5G con una buona ricezione del segnale cellulare, ma qualora si decidesse di utilizzare una scheda di memoria si perderebbe la possibilità di utilizzare la seconda SIM. Sono rimasto un po’ perplesso per il posizionamento (obbligato) della capsula auricolare che, essendo stata inserita nella struttura fissa dello smartphone, dovrà emettere un suono in grado di percorrere un piccolo “percorso” presente sul display che si ruota, per poi fuoriuscire in prossimità dell’orecchio: di per sé, l’audio è buono e l’idea è geniale, ma il risultato è decisamente poco comodo perché richiederà un perfetto posizionamento sull’orecchio.

Ad ogni modo, si tratta di un hardware di tutto rispetto, in grado di gestire senza alcun indugio tutti i task che gli si possa chiedere e di permettere non solo l’esecuzione di giochi con grafiche 3D complesse senza troppi compromessi, ma anche di utilizzare due app contemporaneamente – sui due display – senza alcun rallentamento.

Buona la ricezione del segnale WiFi ac dual band, buona la precisione del sensore per le impronte digitali posizionato sotto il display che ruota. Purtroppo però, non è presente alcun metodo di sblocco con il volto, una cosa che a mio parere sarebbe stata comodissima soprattutto considerando che, con il display ruotato a T, utilizzare l’impronta digitale diventa impossibile. Così così anche l’audio dell’unico speaker mono posizionato in basso, in grado di riprodurre un suono con volume e qualità sotto la media: mi sarebbe piaciuto invece vedere un sistema a doppio speaker stereofonico integrato direttamente sul display ruotante che, sono convinto, aperto a T sarebbe stato proprio fantastico. Sarà per la prossima.

Fotocamera – LG Wing

Chi mi conosce, sa che io sono sempre stato un fan delle fotocamere degli smartphone prodotti da LG. Alcune delle foto più belle delle mie vacanze sono state scattate con un LG ed anche se il focus principale dell’LG Wing è sicuramente nello schermo, le innovazioni pensate dall’azienda sudcoreana non stanno solo nei display. Perché il set di fotocamere dell’LG Wing è qualcosa di unico nel mercato. Ma andiamo con ordine.

La fotocamera principale è una 64 megapixel ƒ/1.8 stabilizzata otticamente, non ha uno zoom ottico e gli altri due sensori sono due grandangolari, una da 13 megapixel ƒ/1.9 e una da 12 megapixel ƒ/2.2. Ed è proprio da quest’ultima che vorrei partire, perché è proprio questa particolare grandangolare che viene utilizzata quando si avvia l’app fotocamera con il display ruotato a T: in questa configurazione, si avvia una particolare modalità video chiamata “gimbal camera” che permetterà di registrare video super stabilizzati in orientamento orizzontale, pur mantenendo lo smartphone verticalmente.

Il software di questa modalità è stato progettato proprio per controllare l’inquadratura come se si stesse utilizzando una gimbal, con tanto di cursore virtuale con il quale muoversi e le tre modalità tipiche di questi stabilizzatori. L’idea è geniale ed i risultati sono decisamente “stabili”, il punto è che però si potranno realizzare solo video in FullHD, nati chiaramente da un ritaglio di una sorgente 4K grandangolare: insomma l’idea è molto bella, ma la qualità finale è ben distante da quella che si ottiene nei video registrati con la fotocamera principale (registrati in 4K a 60fps dalla principale e a 30fps dalla grandangolare).

Ad ogni modo, le foto realizzate con gli altri due sensori sono ottime. Con entrambe le lenti si potranno scattare immagini di buona qualità in praticamente qualsiasi condizione di luminosità, tutte caratterizzate da un ottimo bilanciamento del bianco, una gamma dinamica molto ampia ed un dettaglio tutto sommato di buona qualità. Buona anche la modalità di scatto notturno, anche se – in condizioni di scarsissima luminosità – potrebbe portare ad immagini con un rumore molto evidente e con un lieve effetto “patinato”, nato forse da un contrasto poco accentuato.

Software

Ad animare LG Wing ci pensa Android 10 aggiornato (al momento della recensione) con le patch di settembre 2020 e personalizzato con la LG UX 9.0, che sostanzialmente abbiamo già imparato a conoscere con il Velvet e sulla quale non mi soffermerò più di tanto, per dare spazio alle tante funzionalità pensate per il doppio display.

Perché è proprio ruotando lo schermo che si entra in un’esperienza d’utilizzo tutta nuova. Sullo schermo posizionato in modalità orizzontale, comparirà una sorta di “carosello” di applicazioni (con un design, ammettiamolo, un po’ 2010) che non precluderà comunque l’avvio dell’app drawer. Nella configurazione a T sostanzialmente i due display funzionano del tutto indipendentemente, e su entrambi si potranno avviare applicazioni, si potrà utilizzare la tastiera, oppure si potrà attivare un touchpad virtuale nello schermo inferiore con il quale si controllerà un puntatore del mouse presente nel display più grande. Si può ruotare il dispositivo in qualsiasi direzione, e scegliere se avere lo schermo più piccolo in basso, oppure lateralmente.

C’è poi una sorta di “centro di controllo” che si può utilizzare nello schermo più piccolo e che permetterà un accesso più rapido ai comandi di alcune applicazioni: con le app video, ad esempio, è possibile gestire i controlli di riproduzione e del volume. Insomma, la realtà dei fatti è che le soluzioni pensate da LG per sfruttare il doppio display sono parecchie, per esempio quando si apre un tastiera virtuale nello schermo superiore (qualunque questo sia) questa tastiera comparirà nella porzione inferiore, oppure è possibile creare delle scorciatoie multi-app con le quali si potranno aprire due app contemporaneamente sui due display, con un unico tap.

Mi sarebbe però che LG avesse pensato anche ad altro come, ad esempio, la possibilità di poter effettuare uno switch delle app aperte tra i display cosa che – a mio parere – potrebbe essere stata molto comoda.

Batteria

Nonostante peso e dimensioni siano piuttosto importanti, la batteria integrata nell’LG Wing è una 4000 mAh. Una capienza che potrebbe sembrare sottodimensionata proprio valutando le dimensioni e il peso dello smartphone, ma che è stata resa necessaria proprio dalla presenza del meccanismo di rotazione che ruba molto spazio interno. Ma, motivazioni a parte, l’LG Wing difficilmente vi porterà fino a fine giornata con un utilizzo molto intenso.

Certo, con un utilizzo medio non ci sarà nessun problema di batteria, ma considerando che si tratta comunque di un dispositivo animato dallo Snap 765G e con un display principale a 60 Hz, forse quelli di LG avrebbero potuto fare un po’ meglio. Integra inoltre la ricarica rapida a 25w e la ricarica wireless.

Prezzo e considerazioni – LG Wing

Il prezzo dell’LG Wing è di 1299 euro. Ed anche se per molti potrebbe risultare eccessivo, tutto sommato si tratta di una cifra in linea con quello che è lo smartphone. Insomma, nel Wing non si pagano le memorie veloci, il processore più potente di Qualcomm o le fotocamere con zoom astronomici, ma si paga sostanzialmente l’esperienza utente, unica nel mercato. È una cifra comunque alta, che spaventerà anche i più curiosi, ma che potrebbe scendere grazie al cashback di 300 € messo a disposizione dell’azienda se si acquista lo smartphone dai rivenditori giusti (come, ad esempio, quelli venduti e spediti da Amazon) entro il 30 novembre, al quale si aggiungono un paio di LG Tone Free in regalo.

Insomma, si tratta di uno smartphone realizzato splendidamente, curato in ogni minimo particolare, nel quale spicca il lavoro di ottimizzazione software e hardware fatto dall’azienda, che però mi sento di consigliare solo alle persone convinte che si tratti di un dispositivo adatto alle proprie esigenze, ed in grado non solo di affrontare la spesa economica, ma anche di accettare peso e dimensioni molto marcate.

 

N.B. Se non doveste visualizzare il box con codice o il link all’acquisto, vi consigliamo di disabilitare l’AdBlock.

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RASSEGNA PANORAMICA
Confezione
Design e materiali
Hardware
Fotocamera
Software
Batteria
Prezzo
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Dario Caliendo
Nel mondo della tecnologia dal lontano 2007, ingegnere informatico di formazione, condivide la sua passione per il tech con quella per gli animali e per la buona cucina. Crede che la tecnologia debba essere sempre alla portata di tutti, e per questo ama spiegarla nel modo più semplice e chiaro possibile. Le recensioni sono il suo pane quotidiano.
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