Nonostante personalmente continui proprio a non riuscire a giocare su uno smartphone, nel mondo le persone che si intrattengono con giochi mobile sono sempre di più, anche grazie al rilascio di titoli come Genshin Impact per Android ed iPhone, che sono dei veri e propri capolavori. Ma, ammettiamolo, giocare con un dispositivo mobile è molto scomodo: e se ci si può abituare alla presenza dei pad virtuali (d’altronde ci siamo abituati alla tastiera virtuale, no?), se c’è una cosa che potrebbe rendere le cose decisamente scomode è l’ergonomia. Impugnare lo smartphone per giocare è tra le cose meno confortevoli che si possono fare con un dispositivo mobile ma, fortunatamente, le aziende che stanno provando a risolvere il problema sono numerose.
E tra queste c’è Anker, che con il suo Anker PowerCore Play 6700 ha tentato di porre rimedio anche ad altri due fattori fondamentali che influenzano il gaming mobile: il surriscaldamento del dispositivo e il battery drain. Non ha alcun pad analogico o digitale (quindi, a tutti gli effetti, non è un gamepad), ma questo particolare dispositivo è prodotto in una forma pensataper rendere più comoda l’impugnatura del dispositivo, è a tutti gli effetti una powerbank da 6700 mAH ed è dotato di una ventola centrale con la quale (teoricamente) il surriscaldamento dello smartphone potrebbe essere limitato.
Indice
Recensione Anker PowerCore Play 6700
Contenuto della confezione
Il contenuto della Anker PowerCore Play 6700 è essenziale. Oltre alla powerbank da gaming è presente un unico cavo USB-A/USB-C, con il quale si potrà ricaricare la batteria integrata, oppure fornire energia ad uno smartphone collegato. Non è presente alcun adattatore Lightning: il che vuol dire che chiunque abbia un iPhone, dovrà acquistare il cavo a parte oppure utilizzare quello in dotazione con il dispositivo.
Design e materiali
E così come la confezione, anche il design della Anker PowerCore Play 6700 è decisamente semplice. In poche parole, è un supporto allargabile (nel quale è possibile inserire anche un Samsung Galaxy Note 20 Ultra ma non un Asus Zenfone 7 Pro) realizzato in plastica e caratterizzato da due lati ergonomici, progettati per migliorare l’impugnatura del dispositivo. Lateralmente sono presenti un’uscita USB di tipo standard, affiancata da un ingresso USB-C con il quale si potrà ricaricare la batteria integrata nel dispositivo. Le uscite USB sono in grado di garantire una potenza massima di 12w e 15w, il che renderà possibile ricaricare lo smartphone anche mentre si è in gioco: non è una cosa da poco, considerando che – soprattutto con alcuni titoli – mentre si svolge questa attività la richiesta energetica è importante.
La zona interna, dove va inserito lo smartphone, è rivestita con uno strato in gomma antiscivolo che però ho notato non avere un grip particolarmente affidabile con il mio iPhone 11 Pro: in realtà, lo smartphone di Apple tende comunque a scivolare, mentre per dispositivi di dimensioni più grandi o con back cover in materiali diversi il problema non si pone.
E sempre nella zona interna è presente una piccola grata che nasconde la ventola di raffreddamento attivo, che si avvierà ogni qualvolta si accenderà il dispositivo tramite il tasto laterale (accanto al quale sono presenti dei led con i quali controllare lo stato della bateria): è un’idea ingegnosa, che ha parzialmente risolto il problema del surriscaldamento soprattutto con Genshin Impact, ma che comporta una rumorosità forse troppo accentuata: insomma, si sente e pure abbastanza, ma è il giusto prezzo da pagare per non far diventare rovente lo smartphone.
Utilità e comodità – Anker PowerCore Play 6700
Insomma, la Anker PowerCore Play 6700 non è altro che una powerbank “potenziata” con feature in grado di migliorare le lunghe sessioni di gaming con lo smartphone. Sarebbe stato interessante se quelli di Anker avessero pensato di inserire anche dei pad, in modo da evitare totalmente l’utilizzo dei controlli a schermo, ma a quel punto le dimensioni e il peso sarebbero cambiate parecchio. La batteria integrata da 6700 mAh potrebbe anche raddoppiare l’autonomia del dispositivo mentre si gioca, e tutto sommato la forma ergonomica tende a far stancare meno le mani.
Anche il sistema a pinza è piacevole e molto resistente (e soprattutto, molto “allungabile”) e permetterà di utilizzare praticamente tutti i dispositivi mobili più comuni senza alcun problema. Purtroppo però, l’universalità del prodotto ha portato con sé il compromesso del cable management: in realtà, mentre si utilizza la Anker PowerCore Play 6700 si avrà sempre il cavo in bella vista, ed è una cosa forse non troppo piacevole per un fissato come me. Ma tutto sommato si tratta di una sciocchezza di poco conto, rispetto alla comodità che si potrebbe avere utilizzando questo particolare supporto mentre si gioca con lo smartphone.
C’è poi anche un piccolo stand estraibile, che permetterà di mantenere lo smartphone verticalmente qualora fosse necessario: è una funzionalità in realtà poco connessa al gaming di per sé, ma che io ho trovato decisamente comoda nel mio ultimo viaggio in aereo (o in treno), dove ho potuto giocare con più comodità e guardare una serie TV appoggiando il comodamente il dispositivo sul piccolo tavolino a mia disposizione.
Prezzo e conclusioni
Il prezzo della Anker PowerCore Play 6700 è di 49,99 euro su Amazon (trovate il coupon in basso) e sì, il paragone con i prezzi delle tradizionali powerbank (anche più potenti) è più che lecito. In realtà allo stesso prezzo si potrebbe comprare una batteria esterna da smartphone decisamente più potente, che avrebbe però l’unico pregio di poter esclusivamente ricaricare lo smartphone.
Ma bisogna ammettere che la Anker PowerCore Play 6700 è molto di più. Parliamo sempre di una powerbank, è vero, che però permetterà di migliorare il grip e l’ergonomia dello smartphone mentre si gioca e, soprattutto, raffredderà il dispositivo evitando che diventi rovente: è questa, forse, la killer feature che giustificherebbe l’acquisto di un prodotto di questa tipologia.
