Contrariamente a quanto sta accadendo in Germania, quando si parla di 5G l’India non vuole avere nulla a che fare con Huawei e ZTE. Manca solo l’ufficialità, ma la nazione si sta preparando a pubblicare un ordine che estrometterà le due aziende dalla propria rete di nuova generazione. Le tensioni fra India e Cina continuano ad inasprirsi, con gli scontri geografico/politici che si stanno riflettendo anche in ambito tecnologico. Una disputa territoriale, che ha portato anche alla morte di militari e civili al confine, sta portando le relazioni fra i due stati ai minimi termini.
Un primo assaggio della volontà dell’India di distaccarsi dal mondo tecnologico cinese l’abbiamo già avuto con il ban di numerose app dai dispositivi indiani. Un divieto che ha avuto anche “vittime” illustri, a partire dal giocatissimo PUBG Mobile di Tencent passando per le app Xiaomi. Per non parlare di TikTok, ancor prima che gli USA decidessero di fare lo stesso, così come WeChat, Weibo, QQ e molte altre.
Aggiornamento 25/08: un nuovo report rivela ulteriori dettagli sull’allontanamento di Huawei dall’India. Ve ne parliamo a fine articolo.
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L’India vuole estromettere Huawei e ZTE dalla propria rete 5G
Le similitudini fra USA e India nell’approccio alla Cina non sembrano voler terminare, come dimostrerebbe il ban di Huawei e ZTE dal 5G. Il governo indiano vuole espandere le nuove regole di sicurezza nazionale anche all’infrastruttura telecomunicativa, con il Primo Ministro che apporrà la firma per ufficializzare la decisione. I motivi sono sempre i soliti: secondo l’India, Huawei e ZTE rappresenterebbero un pericolo per la sicurezza del paese, visti i legami con il Partito Cinese.
L’India si andrà così ad aggiungere alle nazioni che già hanno deciso di tagliar fuori Huawei e ZTE dalle proprie reti 5G, ovvero USA, Regno Unito e Australia. Così afferma Nikhil Batra, analista australiano di International Data Corp:
“L’infrastruttura delle telecomunicazioni è diventata parte delle risorse di sicurezza nazionale e le nazioni stanno cercando di controllarle e regolarle proprio come fanno per l’energia e l’acqua. Ma il mercato indiano sta già combattendo contro le infrastrutture e problemi normativi. Il mercato delle apparecchiature di rete è piccolo. Quindi le sfide dell’India saranno aggravate da una tale decisione.“
A questo punto la palla del 5G sarà passata alle realtà locali quali Jio Infocomm, Bharti Airtel e Vodafone Idea, le quali si occuperanno di realizzare e gestire l’infrastruttura portante. Il tutto, inoltre, dovrà avvenire senza l’ausilio di apparecchiature realizzate dalle due aziende, dato che – sempre secondo le parti in causa – potrebbero nascondere backdoor. Una sfida non facile, dato che gli investimenti necessari ammontano a qualcosa come 4 miliardi di dollari, senza contare il mantenimento delle attuali reti LTE. L’estromissione di Huawei e ZTE comporterà un danno economico, con un aumento dei costi del 35%, secondo gli analisti di settore.
Aggiornamento 25/08
L’ultimo report del Financial Times, il governo indiano sta procedendo con l’eliminazione progressiva delle apparecchiature cinesi, Huawei in primis, dalle infrastrutture telecomunicative. Manca ancora un annuncio ufficiale da parte delle autorità competenti, ma fonti vicine alla vicenda confermano la decisione. Il dipartimento delle telecomunicazioni dell’India avrebbe proibito agli operatori locali di effettuare test 5G mediante attrezzature cinesi. Si vocifera che un ban formale potrebbe non arrivare mai, in modo da evitare ripercussioni da parte di Pechino, ma siamo certi che ne riparleremo.