Problemi per OPPO e usura della batteria: l’azienda fa chiarezza

oppo super vooc

Ha sollevato un piccolo polverone la questione legata alle problematiche derivanti dalla ricarica rapida di OPPO. Per chi non avesse seguito la vicenda, in rete si è riaccesa una delle discussioni oserei dire ataviche quando si tratta di smartphone. La volontà di produrre dispositivi potenti ma tascabili si scontra inevitabilmente con le leggi della termodinamica. Una miniaturizzazione tale comporta sfide ingegneristiche di un certo livello e non è un caso se tutti i top di gamma attuali sono dotati di un impianto di raffreddamento. Quando il calore prodotto è eccessivo e supera le soglie di tolleranza, questo va ad inficiare sul dispositivo sotto due aspetti primari: performance e batteria.

Aggiornamento 14/05: a fare maggiore chiarezza c’ha pensato la stessa OPPO, in collaborazione con TÜV Rheinland. Trovate tutto a fine articolo.

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La ricarica 40W di OPPO deteriora la batteria? Qualche nuovo dettaglio

Nel primo caso, quando le temperature salgono oltremodo si incorre nel cosiddetto thermal throttling. Onde evitare problemi ben più gravi, non appena il sistema rivela che si è andati oltre le soglie stabilite, il SoC va in protezione. Questo significa che le prestazioni si abbassano, in modo da far calare il calore e rientrare nella normalità. In caso ciò non avvenisse, il calore rischierebbe di propagarsi troppo, finendo per deteriorare la componentistica.

Inutile dire che uno dei componenti maggiormente soggetti al calore è la batteria. Occupando una porzione importante della sezione interna di uno smartphone, il calore impatta sostanzialmente su di essa. Per questo l’implementazione dei sistemi di ricarica rapida su smartphone solleva sempre qualche dubbio negli utenti meno tech entusiasts. Ci siamo ormai lasciati alle spalle i tempi in cui ricaricare uno smartphone occupava ore della propria giornata. Ma per quanto faccia gola avere un telefono in grado di caricarsi in pochi minuti, c’è chi solleva questioni sulle conseguenze sulla batteria.

La VOOC di OPPO è veramente dannosa?

È evidente che lo sviluppo delle batterie sia arrivato ad un punto cieco, non riuscendo a creare telefoni in grado di durare più di 1 giorno. Per questo i produttori stanno preferendo concentrarsi sullo sviluppo di ricariche rapide in grado di portare la batteria al 100% in meno di un’ora. Sotto questo profilo, OPPO è leader del settore, con uno standard VOOC che è stato portato anche nel mondo OnePlus, prima sotto forma di Dash Charge e poi Warp Charge.

E qua ci ricolleghiamo alla polemica di cui sopra, che vede l’azienda al centro delle polemiche su quello che è considerabile un “abuso” della ricarica rapida. Alcuni insider hanno fatto presente che la ricarica 40W di OPPO ha un’usura sopra la media. Nello specifico, a dirlo è stato Andrei Frumusanu di Anandtech, secondo cui tale aspetto sarebbe stato confermato dalla stessa OPPO. Questa tipologia di ricarica rapida usurerebbe la batteria a tal punto da consumarla del 30% in una fascia di tempo nella quale una ricarica più modesta a 15W la consumerebbe solo del 10%.

Premettiamo che Anandtech, testata di riferimento, non ha ancora parlato ufficialmente dell’accaduto, pur avendo in mano una conferma da parte di OPPO. Inoltre, Andrei fa riferimento alla ricarica a 40W di OPPO, senza però specificare di quale standard si tratti. Ufficialmente esistono 4 tipologie di VOOC, suddivisibili in due fasce:

  • VOOC 1.0: 20W
  • VOOC 2.0: 20W
  • VOOC 3.0: 25W
  • VOOC 4.0: 30W
  • Super VOOC: 50W
  • Super VOOC 2: 65W

Le limitazioni riguardano la wireless AirVOOC

Viene da chiedersi, quindi, a quale ricarica a 40W si riferisca Andrei (non specificandolo), dato che a livello cablato è un livello di potenza che OPPO non ha mai affrontato. L’unica che ha questo wattaggio è la AirVOOC, la tecnologia di tipo wireless anziché cablata. Se così fosse, la questione si fa differente, perché quella senza fili è una modalità considerabile opzionale, anche perché siamo certi che molti utenti ricorrano quasi sempre a quella via cavo.

Attualmente lo standard Qi, sviluppato dall’ente Wireless Power Consortium, utilizza perlopiù un range che arriva fino a circa 15W, ben sotto la soglia raggiunta da OPPO. Altri produttori si sono mantenuti attorno a questa potenza, con le uniche eccezioni rappresentate da Xiaomi e Huawei, rispettivamente arrivate a 30W e 27W in modalità wireless. A questo punto sarebbe lecito aspettarsi una risposta più esaustiva da parte di OPPO, soprattutto in merito alle tempistiche. Ok che la ricarica wireless deteriora di più la batteria, questo -30% in che lasso di tempo avviene? 1 mese? 1 anno? E con quanti cicli di ricarica?

Arriva la risposta di OPPO | Aggiornamento 14/05

A placare le polemiche sulla salvaguardia della batteria arriva OPPO, fornendo statistiche sul consumo derivante dai propri sistemi di ricarica rapida. In collaborazione anche con TÜV Rheinland, sono state fornite delle tabelle che mostrano la percentuale di deterioramento della batteria. Si è preso come riferimento lo smartphone più evoluto e per questo controverso, ovvero OPPO Ace 2.

oppo TÜV rheinland ricarica rapida

Dotato dell’ultima Super VOOC 2.0, con i suoi 65W supera anche i 40W di cui si è discusso negli scorsi giorni. Stando ai test eseguiti dagli OPPO Lab, dopo 800 cicli di ricarica lo stato della batteria rimane sopra il 91%.

oppo TÜV rheinland ricarica rapida

In modo da evitare anche un parere più super partes, gli stessi test sono stati eseguiti dal centro di certificazione tedesco TÜV Rheinland. I risultati ottenuti sono su per giù gli stessi, per quanto le percentuali siano leggermente più basse.

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