Huawei pensa al 5G di Samsung e MediaTek per il dopo-Qualcomm

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Le implicazioni del ban USA non riguardano unicamente la componente software per i dispositivi Huawei. Recentemente è sorta una polemica sulle componenti hardware adoperate sugli ultimi Huawei P40. Essendo nella Entity List, l’azienda non potrà più adottare soluzioni di aziende americane, fra cui in primis Qualcomm. Per il momento Huawei può contare sulle scorte fatte in tempi non sospetti, ma è evidente che da oggi non potrà più affidarsi al chipmaker statunitense. Specialmente in vista dello sviluppo del 5G, non più esclusivo dei prodotti di fascia altissima.

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Niente Qualcomm? Huawei potrebbe spostarsi su Samsung e MediaTek

Proprio per questo Samsung e MediaTek stanno attentamente studiando la situazione, in modo da subentrare a Qualcomm non appena Huawei ne avrà bisogno. Qualcuno di voi potrebbe giustamente far presente che HiSilicon è già in grado di produrre chipset 5G. Per il momento, però, la divisone proprietaria si sta occupando unicamente di produrre i chip per i flagship Huawei/Honor. L’esempio massimo è rappresentato dal Kirin 990 5G, montato a bordo di modelli quali P40, Mate 30 e a breve Honor 30.

Ma da fine 2020 in poi il 5G non potrà più essere relegato ai top di gamma ed è qui che servirà l’aiuto di un altro chipmaker. I modelli entry-level e mid-range potrebbero munirsi di SoC Samsung e MediaTek, ovvero gli unici altri chipmaker (oltre a Qualcomm) in grado di sostenere una larga produzione di SoC con supporto 5G. Ma attenzione: sempre dagli USA potrebbe abbattersi un’ulteriore tegola sul mondo hardware di Huawei. Se la legge presentata venisse confermata, TSMC potrebbe essere impedita dal lavorare con Huawei, rallentando pesantemente la produzione HiSilicon.

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