Vi ricordate il Redmi Note 7S recentemente esploso in India per lo scorno del suo possessore? Sono passati soltanto pochi giorni e già spunta in rete un nuovo caso del genere. Il caso vuole che questa volta il protagonista del misfatto è un Redmi Note 7 Pro, un modello appartenente alla stessa famiglia del precedente. Secondo la segnalazione delle scorse ore, lo smartphone in questione ha preso fuoco nella cittadina di Zhoukou, nella provincia centrale di Henan.
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Dopo il caso di Redmi Note 7S, questa volta è Redmi Note 7 Pro a rivelarsi “esplosivo”
L’utente colpito si chiama Song Yujie, il quale aveva comprato un Redmi Note 7 Pro a suo padre il 24 luglio. L’acquisto, fra l’altro, fu effettuato presso uno Xiaomi Mall e non da negozi di terze parti. Secondo la testimonianza, il telefono era poggiato su una trapunta mentre il padre lo stava utilizzando per guardare un video. Ad un certo punto, mentre il padre si stava iniziando ad addormentare, ha iniziato ad avvertire un odore di bruciato.
Questo ha catturato la sua attenzione per poi accorgersi che il telefono stava andando a fuoco. Fortunatamente i danni arrecati non sono stati molti, se non per il telefono stesso, la trapunta e qualche piccola bruciatura al padre di Song. A quel punto il Redmi Note 7 Pro è stato analizzato dall’assistenza Xiaomi, il quale, però, ha affermato che il danno sia stato provocato da un fattore esterno. Ciò significa che non si tratta di un problema dello smartphone in sé, senza considerare che un'”esplosione” di questo tipo non è coperta dalla garanzia.
Come nel caso del succitato Redmi Note 7S, quindi, Xiaomi non si è voluta prendere le colpe additategli contro, per quanto ci siano delle ragioni in atto. Ciò non toglie che, a livello mediatico, Xiaomi non si trovi nella migliore delle posizioni, visti gli incidenti del genere accaduti in passato. Basti ricordare i casi legati a Mi 4i, Mi 5, Mi A1, Mi Max e Redmi Note 3.
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