Il lancio della famiglia Huawei Mate 30 è stato accompagnato dagli Huawei Mobile Services (HMS), ovvero i servizi Huawei. Il nome suggerisce una certa somiglianza con i servizi Google (GMS), tanto desiderati ma allo stesso tempo distanti sui nuovi flagship dell’azienda. In realtà non si tratta di una vera e propria copia carbone di quelli targati Big G, ma comunque della piattaforma su cui Huawei dovrebbe/potrebbe basarsi da oggi in poi.
LEGGI ANCHE:
Huawei e 5G: gli USA mettono in guardia l’Italia da possibili accordi
Huawei Mobile Services sostituiranno i servizi Google… forse
Non è un caso che durante il lancio europeo di Mate 30 il CEO si sia ritagliato uno spazio di tempo per illustrare un po’ più nel dettaglio i piani software dell’azienda. Da un lato c’è la volontà di riappacificarsi con Google, dall’altro l’esigenza di creare un piano B quanto più solido possibile. Non a caso sono previsti 1.5 miliardi di dollari da investire nel reclutamento degli sviluppatori, anche se il feedback non è ancora propriamente positivo.
Ma cosa c’è all’interno degli Huawei Mobile Services? Alla base di tutto c’è AppGallery, ovvero lo store da cui scaricare sia le app Huawei che quelle di terze parti. Parlando di quelle Huawei, c’è il Browser per la navigazione dei siti, Mobile Cloud per la gestione del cloud, Themes per i temi, Music e Video per lo streaming multimediale, Reader ed infine Assistant. Di quest’ultimo vi abbiamo parlato più dettagliatamente nell’articolo dedicato.
Ma non è tutto qui. Come per i servizi Google, anche quelli di Huawei includono gli HMS Core. Si tratta di tutti gli strumenti necessari perché tutto lavori come deve, in sinergia con l’hardware. Ma soprattutto l’HMS Core è utile agli sviluppatori, avendo accesso ad API e servizi necessari per la creazione delle app. Al suo interno ci sono le librerie dedicate ad account, mappe, messaggistica, gaming e così via.
Non perdere alcuna notizia in tempo reale e le migliori offerte dedicate a Huawei nel canale Telegram dedicato!