Se Xiaomi è parzialmente calata in Cina è soprattutto colpa di Huawei. Vuoi per la storica fedeltà ai brand della patria, vuoi per i dissidi con gli USA, l’azienda di Ren Zhengfei sta puntando molto sulla madre patria. E se da un lato l’andamento in Occidente non è fra i migliori, quello in Cina sta andando alla grande. Tanto da far salire le vendite globali, piazzandosi nella seconda posizione subito dietro la rivale Samsung.
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Huawei punta al dominio del mercato in Cina e al 5G
Alla luce di tutto ciò, Guo Minghao, analista di Tian Ming noto nel settore, si è espressa in merito. E lo ha fatto positivamente, prevedendo un market share in Cina per Huawei del 35-40% nel 2019 e di ben il 45-50% nel 2020. Ciò equivarrebbe a 230 milioni di unità spedite in questo anno e fino a 260 milioni di unità nel 2020. Inoltre, Guo prevede anche che nel prossimo anno Huawei sarà la prima per vendita di smartphone 5G, con addirittura 100 milioni di unità.
Tuttavia, il rischio di recessione fuori dalla Cina è dietro l’angolo, almeno finché Trump sarà al governo. E anche dopo non è detto che ciò si plachi. Ecco perché Huawei dovrebbe adottare una doppia strategia per ridurre questa potenziale decrescita. Oltre a puntare sulla Cina, Huawei dovrebbe spingere per la vendita dei modelli già in commercio nei mercati stranieri. Questo per il possibile ban dei servizi Google dai prossimi modelli, basti vedere Huawei Mate 30. Questo soprattutto con offerte e tagli di prezzi, visto che si tratterebbe di smartphone già ampiamente conosciuti.
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