Solo pochi mesi fa OPPO ci ha lasciato piacevolmente sorpresi grazie all’inedita gamma Reno, composta dal modello standard e dalla sua variante 10X Zoom e che trova nuova linfa grazia a OPPO Reno Z, il piccolo della famiglia in arrivo il 10 Luglio in Italia . Lo smartphone presenta alcune caratteristiche in comune con i fratelli maggiori ma deve necessariamente optare per alcune rinunce. Come si sarà comportato il nuovo arrivato nei nostri test? E quali sono le differenze e le analogie con i modelli precedenti? Per queste ed altre risposte, eccovi serviti con la recensione completa di OPPO Reno Z.
Indice
Recensione OPPO Reno Z
Confezione di vendita – OPPO Reno Z
Il box di vendita del dispositivo si presenta come un cartonato di forma allungata, color perla e con un effetto luccicante. Davvero molto bello ed elegante e se questi sono i presupposti per il nuovo arrivato… beh potrebbe essere amore a prima vista! La confezione contiene la seguente dotazione:
- OPPO Reno Z;
- cover semi-rigida in silicone;
- auricolari OPPO;
- alimentatore con ricarica rapida da 5V 4A;
- cavo dati USB – USB Type-C;
- spillino per lo slot SIM;
- manualistica.
Design e costruzione
Cominciamo subito dalla questione più spinosa: il design di OPPO Reno Z ricalca solo in parte quello del modello base. A questo giro l’azienda cinese ha deciso di puntare su una selfie camera incastonata in un notch a goccia, una soluzione sicuramente più classica rispetto al modulo retrattile a pinna di squalo a cui siamo stati abituati. Nonostante ciò eleganza è la parola d’ordine: viene mantenuto lo stile della cover posteriore, con la caratteristica striscia Designed by OPPO, una dual camera verticale a filo con il pannello in vetro protettivo Gorilla Glass 5 (dotato di curvatura 3D lungo i bordi) ed una piccola sfera in ceramica – chiamata O-Dot -che consente di proteggere la fotocamera quando il dispositivo viene appoggiato su una superficie piana. Insomma, stile e sicurezza per maneggiare il vostro Reno Z con la massima tranquillità .
Lo smartphone misura 157.3 x 74.9 x 9.1 mm, risultando leggermente più grosso rispetto al Reno. Per quanto riguarda i vari elementi esterni, lungo il bordo superiore – il frame perimetrale è realizzato in policarbonato – trova spazio il microfono per la riduzione dei rumori ambientali mentre all’opposto abbiamo l’altoparlante, la porta USB Type-C, il microfono principale e l’ingresso mini-jack da 3.5 mm per le cuffie.
Il tasto Power – dotato di una piccola scanalatura verde – è posizionato lungo il bordo destro; a sinistra abbiamo lo slot Dual SIM ed il bilanciere del volume. La capsula auricolare è a filo con la scocca e nel complesso è stato fatto un ottimo lavoro di ottimizzazione delle cornici intorno al display. Il dispositivo si lascia tenere in mano e non sembra presentare superfici troppo scivolose; inoltre gli angoli smussati donano un senso di armonia che fa dimenticare i piccoli difettucci disseminati qua e là (come lo spessore non proprio contenuto e il frame in plastica).
Display
A bordo del nostro OPPO Reno Z trova spazio un pannello AMOLED da 6.4 pollici di diagonale con risoluzione Full HD+ (2340 x 1080 pixel) e rapporto in 19.5:9. Lo schermo è protetto da un vetro Corning Gorilla Glass 5, proprio come la parte posteriore. Presente all’appello un lettore d’impronte digitali integrato nel display, davvero affidabile e fulmineo nello sblocco.
Il pannello restituisce colori fedeli e con il giusto grado di saturazione (salvo qualche tonalità più impressionante), buoni gli angoli di visuale, il livello di luminosità ed i neri, trattandosi di una soluzione OLED. La presenza del notch a goccia si fa notare durante la riproduzione di contenuti multimediali, ma non si tratta di un dettaglio che inficia troppo sull’esperienza utente.
In Impostazioni, Display e Luminosità è possibile regolare la temperatura dei colori dello schermo; inoltre troverete la voce Orologio Schermo, alias Always-on Display. Le personalizzazioni per questa feature ed il display in generale non sono molto profonde ma sono presenti le giuste opzioni per restare soddisfatti.
Hardware e prestazioni
Il piccolo della famiglia Reno cambia rotta rispetto ai fratelloni (dotati di chipset Qualcomm) e punta sul SoC MediaTek Helio P90, soluzione octa-core (2 Cortex-A75 + 6 Cortex-A55) con una frequenza massima di 2.2 GHz ed una base di 2.0 GHz. Il tutto è supportato da 4 GB di RAM LPDDR4x e 128 GB di memoria interna.
Entriamo immediatamente nel vivo: il chipset a bordo di OPPO Reno Z si sposa alla perfezione con il resto delle caratteristiche, facendo emergere un buon medio di gamma, con prestazioni soddisfacenti. Il sistema è abbastanza scattante, anche se ogni tanto abbiamo un leggerissimo ritardo nell’apertura/chiusura delle applicazioni (specialmente quelle non presenti in background). Non sono presenti rallentamenti evidenti, freeze, riavvii casuali ed altri abomini ed l’esperienza di utilizzo è delle migliori.
Come al solito – per me è quasi un obbligo ricordarlo – attivando le Opzioni Sviluppatore e abbassando a 0.5x le animazioni (anteprima, transizione e durata animatore), le performance saranno ancora più soddisfacenti.
Concludiamo con la GPU IMG PowerVR GM 9446 a 970 MHz, la quale vi consentirà di giocare ai titoli più blasonati senza troppi sforzi. Ovviamente sia chiaro che questo non è uno smartphone da gaming ma comunque sa il fatto suo, offrendo tre differenti sistemi di dissipazione del calore (tre strati di grafite, gel termico ed un sistema di raffreddamento passivo con pipetta di rame). Comunque meglio evitare giochi troppo pesanti lasciando le impostazioni grafiche al massimo. Per quanto riguarda il tempo di gioco, una sana e lunga sessione di Brawl Stars non ha procurato nessun bollore eccessivo (si rimane nella norma) o grattacapo al dispositivo.
Benchmark – OPPO Reno Z
Software
Il dispositivo monta l’ultima ColorOS 6, su base Android 9 Pie e con patch di sicurezza aggiornate al mese di giugno 2019. Chi è abituato ai dispositivi del brand OPPO e alla sua UI rimarrà piacevolmente sorpreso dal look della nuova versione del software, caratterizzata da un’interfaccia fresca, con nuove icone ed animazioni.
La ColorOS 6 si comporta in modo egregio ed sta facendo passi da gigante nel diventare un software sempre più occidentale. Tante funzionalità e personalizzazioni per un’esperienza piena ed appagante.
Il nuovo OPPO Reno Z strizza l’occhio ai videogiocatori più incalliti grazie alla tecnologia Hyper Boost 2.0 (con Frame Boost e Touch Boost), la quale consente di ottimizzare i giochi grazie ad una miglior gestione dei processi in background. Si continua con il Game Assistant (si attiva all’avvio dei giochi e può essere richiamato con uno swipe lungo il bordo sinistro), il quale si occupa della gestione delle notifiche e le operazioni di scelta rapida durante le fasi di gaming. Per finire abbiamo il Game Space, software che si occupa di raccogliere i titoli installati sul device in modo da accedere rapidamente alle impostazioni per ognuno di essi.
Lato sicurezza, ad accompagnare il sensore ID sotto il display, troviamo il Face Unlock. Nonostante si tratti di una soluzione 2D (e quindi sprovvista di hardware ad hoc) risulta particolarmente rapida nel riconoscimento e nello sblocco del dispositivo.
Completano il pacchetto le gesture full screen, la barra laterale intelligente (da personalizzare con le app preferite), la possibilità di clonare app per gestire due account in contemporanea. Presenti anche accensione/spegnimento programmato, la pressione del pulsante Power per richiamare Google Assistant e la possibilità di impostare Temi e di scegliere di attivare l’App Drawer.
Qualità fotografica – OPPO Reno Z
Il comparto fotografico di OPPO Reno Z offre una dual camera con un sensore principale Sony IMX586 da 48 mega-pixel (f/1.7) accompagnato da un modulo secondario da 5 mega-pixel dedicato alla profondità di campo. Si tratta di un pacchetto più che sufficiente per un dispositivo di questa fascia, in grado di restituire dei buoni scatti, con tanto di riconoscimento delle scene tramite AI.
Nelle immagini con effetto bokeh il sensore è in grado di scontornare egregiamente i soggetti in primo piano, mentre la qualità generale delle foto soddisfa non poco nelle situazioni ben illuminate. Si nota qualche imperfezione ed alcuni difetti di sovraesposizione ma le immagini presentano colori fedeli ed un buon livello di dettaglio. Inoltre – pur non avendo una lente macro – alcuni incontri ravvicinati ha riportati risultati davvero appaganti.
Il livello di dettaglio cala nelle situazioni di scarsa illuminazione ed è qui che entra in gioco la Ultra Night Mode 2.0, dedicata agli scatti notturni. Non aspettatevi miracoli e avrete bisogno di una mano molto ferma ma nel complesso questa miglioria sa il fatto suo e riesce ad illuminare anche situazioni molto disperate.
Frontalmente, nel notch a goccia, troviamo una selfie camera da 32 mega-pixel con apertura f/2.0. Si tratta di un buon modulo per l’ambito social, con foto diurne ben equilibrate (anche se con una gestione delle luci non sempre impeccabile). Di sera i risultati calano inevitabilmente, con immagini leggermente pastose. Ottima la modalità ritratto ed il bokeh, con autoscatti davvero piacevoli.
Il dispositivo è in grado di registrare video in 4K a 30 fps e Full HD a 60 fps davvero ben fatti in termini di qualità e colori, ma che lasciano a desiderare in quanto a stabilizzazione.
Connettività e qualità audio
Autonomia
Il medio di gamma arriva con una batteria da 4035 mAh, la quale consente di arrivare a fine giornata senza troppi problemi e con un uso più parsimonioso, è possibile anche aggiungere una mezza giornata. Durante le nostre prove, OPPO Reno Z ha raggiunto le 6 ore di display acceso con un uso abbastanza intenso, fatto di gioco, navigazione Web, GPS, riproduzione musicale tramite cuffie wireless ed un costante utilizzo del Bluetooth per wearable. Inoltre, grazie alle molteplici impostazioni e modalità di risparmio energetico sarà possibile salvarsi anche nei momenti più critici.
La ricarica da 0 al 100% avviene in meno di 1 ora e 30 minuti grazie alla ricarica rapida proprietaria VOOC 3.0 da 20W, con il caricabatteria in dotazione.
Recensione OPPO Reno Z – Prezzo e Conclusioni
Nonostante OPPO Reno Z sia a tutti gli effetti il “piccolo” della famiglia ed arrivi con un comparto hardware “depotenziato”, il device è in grado di regalare non poche soddisfazioni. La navigazione all’interno dell’interfaccia è piacevole, il pacchetto fotografico offre tanti spunti e scatti davvero niente male ed il design fresco ed elegante lo rende ideale per tutti (e per ogni occasione). Noi abbiamo provato la versione Jet Black, tanto bella quanto canonica, ma è in vendita anche la variante Aurora Purple, decisamente più stilosa (se amate il genere, ovviamente).
Volendo trovare dei difetti abbiamo un frame perimetrale in policarbonato (sarebbe stato meglio in alluminio!) che lascia un po’ di amaro in bocca mentre le dimensioni – soprattutto lo spessore – sembrano eccessive ed ingiustificate. Inoltre abbiamo una differenza sostanziale rispetto al resto della gamma: qui il look – per quanto gradevole – è sicuramente più semplice rispetto ai fratelli e alla loro selfie camera pop-up.
Il nuovo Reno Z sarà in vendita in Italia dal 10 Luglio, al prezzo di 349€, una cifra forse troppo salata visti i competitor sulla piazza nella stessa fascia. Tra questi perfino lo stesso Reno standard, disponibile ad uno street price simile al suo fratellino. Ma tranquilli perché nel giro di qualche settimana il prezzo potrebbe raggiungere i 299€ e dunque rappresentare un’ottima soluzione. Se però per voi lo smartphone con la pop-up camera può essere troppo futuristico o eccessivo per i vostri gusti, OPPO Reno Z può fare decisamente al caso vostro già da ora.
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