Recensione Honor 20 Pro: bello, affidabile e ottima autonomia!

Honor 20 Pro

Dopo il ban di Huawei negli Stati Uniti sembrava non esserci più speranza per Honor 20 Pro. Questo device, infatti, avrebbe potuto non arrivare mai sul nostro territorio se la situazione non fosse mutata. Ci sono stati, infatti, segnali di distensione tra l’azienda cinese ed il governo americano, che hanno favorito l’uscito di questo device anche in Italia. Honor 20 Pro, infatti, ha ricevuto la certificazione di Google, equiparandosi a tutti gli altri smartphone del gruppo Huawei attualmente in commercio. Come si sarà comportato, però, il nuovo top di gamma dell’azienda? Sarà riuscito a soddisfare le nostre aspettative?

Recensione Honor 20 Pro

Unboxing

Sulla confezione di vendita di Honor 20 Pro viene mostrata l’immagine del device, sia della parte frontale che di quella posteriore. Al suo interno troviamo:

  • Honor 20 Pro;
  • cavo USB / USB Type-C;
  • alimentatore da parete con supporto alla SuperCharge di Huawei;
  • cover trasparente in TPU;
  • cuffie auricolari con uscita USB Type-C;
  • pellicola in plastica pre-applicata sullo schermo.

Costruzione

Questo device presenta un ottimo assemblaggio, rivelando linee molto sinuose. Tutta la struttura è solida, non presentando scricchiolii o particolari imperfezioni degne di nota. Dando uno sguardo al prodotto, poi, sul profilo laterale troviamo una superficie metallica dello stesso colore della scocca posteriore. Nella nostra versione, la Phantom Blue, Honor 20 Pro mostra giochi di luce particolari, che ne risaltano le linee estetiche. Parlando di dimensioni, comunque, questo telefono misura 154.60 x 73.97 x 8.44 mm, con un peso di 182 grammi. Non si tratta, però, del device più comodo in commercio, seppur non sia tanto più grande di un vecchio device da 5.5 pollici.

Honor 20 Pro

Osservando più da vicino questo smartphone, notiamo come sulla parte posteriore risieda il logo dell’azienda, così come tutto il comparto fotografico. Bisogna ammettere che questo modulo sporge di qualche millimetro rispetto al profilo della scocca, rischiando di danneggiare quest’ultima a causa dello scalino pronunciato. Consigliamo, quindi, l’utilizzo della cover trasparente presente in confezione.

Design

Honor 20 Pro mostra, sul profilo destro, il bilanciere del volume ed il tasto di accensione/spegnimento, all’interno del quale si trova anche il sensore biometrico di cui parleremo in seguito. Dalla parte opposta, invece, trova spazio il carrellino per lo slot SIM, contenente solo due nano SIM. Inferiormente abbiamo il microfono principale, l’ingresso USB Type-C, le bande in plastica per le antenne e lo speaker di sistema. Microfono secondario e sensore ad infrarossi sono posizionati sulla parte superiore del device.

Tra il vetro frontale e il profilo metallico laterale si trova un sottile strato di plastica, ben amalgamato al resto delle componenti. Sulla superficie frontale, poi, trova spazio un piccolo foro all’interno del display, a sinistra, che ospita la selfie camera da 32 mega-pixel. I sensori di prossimità e luminosità sono disposti nel sottile strato che divide il display dalla cornice superiore. Sempre all’interno di questa zona, poi, trova spazio la capsula auricolare, che al suo interno integra un LED di notifica.

Display

Siamo al cospetto di uno smartphone dotato di un display di matrice IPS da 6.26 pollici di diagonale, con risoluzione Full HD+ (2340 x 1080 pixel). Purtroppo Honor non ha voluto implementare un pannello AMOLED, probabilmente per ridurre i costi, proponendo ugualmente uno schermo qualitativamente valido. Tutta la gamma cromatica, infatti, è ben riprodotta, con colori fedeli e non troppo saturi. All’interno delle impostazioni, comunque, è possibile modificare questi parametri a proprio piacimento. Gran lavoro da parte di Honor,  poi, che ha ridotto al minimo le cornici ed implementato una fotocamera fontale all’interno della superficie coperta dal display, ottenendo uno schermo molto ampio e davvero immersivo.

Honor 20 Pro

Ho riscontrato un’ottima reattività del pannello touchscreen, sempre veloce e preciso nella risposta. Anche durante le sessioni di scrittura più concitate, quindi, non ho avvertito alcun problema. Sotto la luce diretta del sole, inoltre, il display si riesce a vedere in maniera ottimale, così come nei luoghi più cupi. Il sensore di luminosità, se lasciato in modalità automatica, si dimostra, infatti, reattivo al cambio di luce esterna. Riguardo l’oleofobicità del pannello, poi, siamo su buoni livelli, sia sulla parte frontale che in quella posteriore. Considerando che siamo in un periodo estivo e spesso abbiamo le mani sudate, non rimangono troppe impronte sul device.

Sistemi di sblocco

Su tale dispositivo abbiamo a disposizione due sistemi di sblocco fondamentali: sensore biometrico e Face Unlock. Parlando del primo, credo sia uno dei migliori in assoluto tra quelli presenti sul mercato. Honor ha deciso, infatti, di includerlo lungo la superficie laterale, nella giusta posizione. Qualsiasi mano si utilizzi, infatti, il dito andrà sempre a raggiungere questo esatto punto. Come se non bastasse, poi, la reattività è incredibile: si appoggia il dito e quasi nello stesso istante il device viene sbloccato.

Parlando del Face Unlock, invece, non ho buone notizie. Durante le ore diurne, e con buona illuminazione, il sistema riconosce all’istante il volto, permettendoci di sbloccare il device molto velocemente. Durante la sera, però, soprattutto in condizioni d’illuminazione scarsa, il sistema di rilevamento non funziona a dovere.

Hardware

Honor 20 Pro è un device top di gamma e la scheda tecnica non mente in tal senso. Su questo smartphone, infatti, trova spazio un SoC HiSilicon Kirin 980, quindi una CPU octa-core composta in questo modo: 2 Cortex-A76 da 2,60 GHz x 2 Cortex-A76 da 1,92 GHz x 4 Cortex-A55 da 1,80 GHz. Questo processore è accompagnato da una GPU Mali-G76, con 8 GB di RAM e 256 GB di storage interno. Per quanto riguarda la memoria d’archiviazione, purtroppo non può essere aumentata tramite microSD, sebbene la quantità a disposizione sia sufficiente per la maggior parte dei clienti.

Su questo device è piacevole girare tra i menù, così come all’interno delle applicazioni. Non si registra mai nessun rallentamento o lag, neanche durante le animazioni di sistema che sono sempre fluide e veloci. Dando uno sguardo al multitasking, si riesce ad avere a disposizione un numero di app salvate in background sempre soddisfacente, anche a distanza di diverse ore dall’ultimo utilizzo. Con 8 GB di RAM, quindi, non avrete problemi nella fruizione di qualsiasi contenuto, anche in ambito gaming. Grazie alla GPU Turbo 3.0 potrete ottenere, infatti, il massimo delle prestazioni su ogni titolo presente nel Google Play Store.

Con la certificazione Widevine di tipo L1, poi, potrete godere della massima risoluzione possibile su tutte le maggior piattaforme streaming, come Netflix e Amazon Prime Video. Su YouTube, comunque, sarà ugualmente piacevole usufruire di tutti i contenuti preferiti, sfruttando l’ampio display a disposizione.

Benchmark

Tutti i benchmark sono stati effettuati tenendo lo smartphone collegato all’alimentatore.

Software

Dal punto di vista software, Honor 20 Pro possiede la Magic UI 2.1.0, basata su Android 9 Pie, con patch di sicurezza aggiornate al 5 giugno 2019. Si tratta di un’interfaccia praticamente identica a quella mostrata da Huawei, con la stessa grafica e le stesse impostazioni di sistema. Come sui terminali targati Huawei, quindi, anche in questo caso troviamo vari strumenti di base ed alcune utili applicazioni pre-installate nel sistema. Tra tutte, quindi, spicca quella dedicata all’ottimizzazione del telefono, che tiene traccia di tutti i nostri movimenti e dei vari consumi.

Honor 20 Pro consente anche di modificare l’interfaccia tramite l’applicazione di Temi, tutti scaricabili all’interno dell’apposita app. Dalla home, poi, è possibile accedere ai feed di Google con uno swipe verso destra, anche se questa opzione può essere tranquillamente eliminata. Mantenendo premuto per 3 secondi il tasto di accensione/spegnimento è possibile impostare Google Assistant ma, alternativamente, basta fare uno swipe verso l’alto su una delle estremità inferiori del terminale per richiamare l’assistente. Con uno swipe verso il basso dal profilo superiore, poi, si apre la tendina con tutti i toggle rapidi, molto più pulita rispetto alle precedenti versioni del software. Non ho riscontrato, inoltre, nesssuna criticità con la ricezione delle notifiche.

Qualità fotografica

Honor 20 Pro

Sul retro troviamo ben 4 fotocamere. Quella principale, da 48 mega-pixel è un sensore Sony IMX586 con apertura f/1.8. Si tratta di un’unità in grado di catturare molta luce, restituendo al tempo stesso scatti degni di nota. Soprattutto nelle ore diurne, infatti, la qualità delle foto è ottima, con un buon bilanciamento delle luci ed una scala cromatica abbastanza fedele alla realtà. Tutti i dettagli sono ben riprodotti e non si notano fenomeni di distorsione lungo i bordi laterali dell’immagine. Tenendo conto del secondo sensore, poi, troviamo un’unità grandangolare da 16 mega-pixel con apertura f/2.2. In questo caso la qualità continua a mantenersi su buoni livelli, osservando una distorsione degli angoli praticamente nulla. Ovviamente è chiaro che la resa sia minore, in quanto i dettagli non sono così ben riprodotti e si nota un rumore di fondo molto più accentuato. Con l’altra fotocamera, da 8 mega-pixel e apertura f/2.4, è possibile sfruttare lo zoom ottico 3x, anch’esso stabilizzato otticamente. Anche in questo caso si nota una qualità leggermente più bassa ma, in generale, si può rimanere più che soddisfatti. Nonostante tutto, è possibile scattare foto senza rimanere perfettamente immobili, grazie alla stabilizzazione che aiuta non poco in certi casi. Tutte le immagini diurne, quindi, saranno più che sufficienti. Se vi trovaste in difficoltà in alcune situazioni, potreste ricorrere all’HDR, che può essere sfruttato su tutte le fotocamere presenti nel sistema, salvo quella più piccola da 2 mega-pixel.

Analizzando l’ultima fotocamera, quella da 2 mega-pixel sfruttata per le macro, non si può rimanere del tutto soddisfatti. Questa ha un fuoco fisso a 4 centimetri e risulta molto difficile trovare il punto esatto di messa a fuoco. Offrendo, inoltre, una qualità davvero molto bassa, risulta quasi inutilizzabile.

Con il calare della notte la qualità generale degli scatti si abbassa. Soprattutto in modalità normale, si nota qualche raro problema con le luci artificiali, che talvolta non vengono gestite nella giusta maniera. Sfruttando la modalità notturna, però, si ottiene una resa maggiore, bilanciando meglio le luci sullo sfondo e restituendo dettagli più marcati ed un minor rumore fotografico. Si possono notare, comunque, dei colori leggermente impastati. Da notare, però, che tutte le fotocamere (salvo quella da 2 mega-pixel) possono essere utilizzate con la modalità notturna e questo porta Honor 20 Pro ad essere uno degli smartphone più dinamici in tal senso.

Sulla parte frontale trova spazio una selfie camera da 32 mega-pixel con apertura f/2.0. Durante tutti i test questo sensore si è comportato sempre bene, restituendo scatti degni di nota. Non tutti i dettagli sono riprodotti in maniera fedele ma, in generale, non va in crisi in condizioni di luminosità difficile e riesce sempre ad illuminare bene il volto. A mio avviso, pur eliminandolo, rimane sempre un leggero filtro bellezza, che potrebbe infastidire. Nulla di dire, invece, sulla modalità ritratto, che scontorna bene il volto e riesce a percepire ottimamente la profondità di campo. Anche in notturna, poi, ci si può ritenere soddisfatti, anche se non si tratta della miglior selfie camera presente in questa fascia di prezzo.

Riguardo i video, Honor 20 Pro può girare in 1080p a 60 fps o in 4K a 30 fps. Ho trovato molto stabilizzate tutte le registrazioni effettuate, con pochissime sbavature. Anche in questo caso viene fuori la grande versatilità del prodotto, che permette di switchare tra tutte le fotocamere presenti in tempo reale. Non mi è piaciuto, però, il piccolo scatto nell’immagine che si avverte un attimo dopo aver cambiato sensore. Sembra quasi che il software debba ulteriormente assestarsi ed avrei preferito non fosse presente questa imperfezione.

Connettività & Audio

A bordo di Honor 20 Pro è possibile trovare un modulo Wi-Fi ac Dual Band, che permette di godere di un’ottima connessione in tutti i punti della casa, anche quelli più ostici. Nel caso in cui vi trovaste in un ambiente aperto, invece, dovreste affidarvi alla connettività LTE in 4G+, che anche da questo punto di vista non ha assolutamente deluso le attese (provata in città, a Torino).

Come se non bastasse, su questo smartphone troviamo un Bluetooth 5.0, GPS a doppia frequenza (L1+L5), nonchè AGPS/Glonass/BeiDou/Galileo (E1+E5a dual band)/QZSS. Non mancano, poi, l’ingresso USB Type-C, un sensore ad infrarossi e ben due microfoni. Non c’è stato spazio per inserire, invece, il foro mini jack per le cuffie ed una certificazione contro acqua e polvere. Cercando di contrastare il primo di questi due ultimi punti, però, Honor ha pensato bene di inserire tutti i codec audio per una migliore gestione delle cuffie Bluetooth. Troviamo, quindi, i codec aptX, aptX HD, LDAC e HWA Audio. Sul profilo inferiore trova spazio, poi, lo speaker mono, che presenta bassi poco presenti ed un volume abbastanza elevato. Da questo punto di vista, infatti, avrei preferito una soluzione stereo, perché a mio avviso lo smartphone si presta molto alla multimedialità per via dell’ampio schermo. Durante le chiamate, comunque, non ho registrato nessun problema, con l’interlocutore che ha sempre sentito bene la mia voce, senza alcun disturbo.

Autonomia

Non possiamo che elogiare questo comparto, perchè con una batteria da 4000 mAh riesce quasi a fare miracoli. Personalmente ho sfruttato lo smartphone in maniera abbastanza stressante durante tutti i test, con continui cambi tra Wi-Fi e 4G, totalizzando più di 6 ore di schermo acceso su una base di 17 ore di utilizzo continuo. Se sfruttato con meno intensità, quindi, si raggiunge tranquillamente la giornata successiva senza il bisogno di ricaricarlo all’istante.

Per una ricarica completa è necessario attendere circa 1 ora e 30 minuti, passando dal 10 al 100%. Questo è possibile grazie all’alimentatore presente in confezione, da 5V / 4.5A, che supporta la SuperCharge di Huawei.

Conclusioni

Honor 20 Pro non è uno smartphone perfetto, neanche nel prezzo. Di listino verrà venduto a 599 euro, prossimamente anche in Italia. Trovo, quindi, questa cifra leggermente più alta del dovuto, in quanto 100 euro in meno sarebbero stati più a fuoco. Non che il device funzioni male ma sono convinto del fatto che sia richiesta una cifra troppo elevata visto quello che offre la concorrenza. Nessun device è, in assoluto, migliore di questo. Esistono modelli, però, che eccellono in qualche particolare ad un minor prezzo. Penso, ad esempio, al display AMOLED di OnePlus 7, proposto a partire da 559 euro. A livello fotografico, in ogni caso, forse supera tutti i device all’interno della propria fascia di mercato.

Sento comunque l’esigenza di consigliare il device a chiunque ne fosse interessato. Sarà difficile trovare, infatti, un device così affidabile, bello e reattivo allo stesso prezzo, soprattutto quando quest’ultimo inevitabilmente scenderà di qualche decina di euro.

RASSEGNA PANORAMICA
Design e Materiali
Display
Hardware
Performance
Sensoristica
Software
Fotocamera
Audio e Connettività
Autonomia
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Luca Armentano
Fin dalla tenera età coltivo la passione per tutto il mondo dell'elettronica, in particolar modo per quella che circonda i microprocessori. Da circa 3 anni la mia passione per gli smartphone ha preso forma e si è evoluta, sentendo sempre più il bisogno di condividerla con il maggior numero di persone possibili. Se mi si presenta davanti agli occhi un terminale con uno schermo? Devo provarlo!
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