Recentemente abbiamo assistito da vicino a tutta la vicenda tra Huawei e Trump, che ha portato ad un ban immediato della casa cinese dalle attività con aziende americane. Nell’ultimo periodo la situazione si è leggermente distesa, con una proroga di 90 giorni offerta dal governo americano.
Nel frattempo, però, l’assetto economico mondiale ne ha già risentito. Sul nostro sito trovate anche un editoriale, che spiega meglio tutta la questione ed offre alcuni spunti interessanti in merito. Cosa accadrebbe, però, se anche in Europa scattasse un ban verso Huawei? Come ne risentiremmo in merito alla costruzione delle nuove infrastrutture per il 5G?
5G a rischio in Europa
Senza entrare nel merito della questione, che abbiamo avuto modo di trattare ampiamente nelle passate settimane, cerchiamo di capire la situazione attuale. Trump, infatti, sta cercando di convincere le aziende europee che trattare con Huawei non porterebbe alcun vantaggio. Vi sono motivi politici ed economici dietro questa decisione; pare che alcune nazioni stiano vagliando la possibilità di interrompere i rapporti con la nota azienda cinese. Non tutti sono convinti, però, che tale manovra sia davvero conveniente. Nel caso in cui dovesse materializzarsi questo scenario, infatti, la nuova rete 5G potrebbe costarci 55 miliardi di dollari in più del previsto.
Questa stima, risultato di una analisi condotta da GSMA, è stata effettuata a fronte dell’ipotesi di un ban totale di Huawei dal territorio europeo. Parliamo di un’eventualità, quindi, abbastanza remota. Basti pensare che attualmente, per quanto concerce l’infrastruttuta del 5G, Huawei e ZTE detengono in Europa una quota pari a circa il 40% del totale. Come viene spiegato all’interno del report, comunque, metà dei 55 miliardi in più deriverebbero dalla perdita di competitività del nostro mercato. Salirebbero i costi per le aziende di telefonia ed i vari operatori, seguendo la linea del ban, dovrebbero sostituire tutta la linea fisica. Un enorme danno per l’economia europea.
Nokia pensa già al futuro e corre ai ripari
Tale situazione porterebbe ad un rallentamento ulteriore del rilascio del 5G in Europa, perdendo appeal nei confronti del mercato americano, aumentandone così il divario economico. Qualche azienda, però, ha già cominciato a correre ai ripari. Nokia avrebbe intrapreso, infatti, la sperimentazione di un nuovo programma volto alla sicurezza, uno dei maggiori problemi in questo campo. Con l’apertura del proprio laboratorio Future X Security (FXSec) vorrebbe lavorare a stretto contatto con gli operatori, fornendo loro la possibilità di effettuare test di sicurezza.