Continuano le tribolazioni finanziarie di Smartisan, dopo le polemiche intorno al CEO Luo Yonghao e alla causa intentata da Coolpad. Secondo la connazionale, ci sarebbero degli ordini non pagati, per un totale di circa 5 milioni di yuan.
I guai finanziari di Smartisan si fanno ancora più tangibili
Solo una manciata di giorni fa sarebbe arrivata l’ennesima batosta, questa volta da parte del tribunale del distretto di Hexi, con una sentenza che porta a compimento una causa mossa da Tianjin Dongsheng Taihe Electronics e Pechino Digital Technology Co.
La corte ha deciso di congelare i beni di Smartisan (per un totale di circa 15.778.654 yuan) come misura precauzionale. Ciliegina sulla torta, sembra che anche il patrimonio inerente la società e detenuto dal CEO Yonghao sia stato bloccato fino al 16 dicembre 2020.
Le motivazioni di ciò non sono ancora note, ma vista l’esperienza con Coolpad è possibile che ancora una volta si tratti di eventuali pagamenti mancati. Quello che ormai sembra certo è che l’azienda cinese navighi in cattive acque, similmente a quanto visto con LeEco e Gionee.
Volendo cercare un parallelo, è impossibile non farsi venire in mente le considerazioni del CEO di Meizu in merito alla “collaborazione” tra Xiaomi e Meitu. La domanda sorge spontanea come non mai: in un mercato ormai quasi saturo, c’è ancora spazio per le piccole realtà oppure bisogna cedere il passo ai grandi del settore?
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