Lo Xiaomi Mi 8 è un dispositivo che ha segnato con l’hype i mesi scorsi al punto da ambire, prima del lancio, ad uno dei migliori smartphone del 2018 a prescindere dal design e dalle specifiche tecniche poi svelate durante la presentazione.

Abbiamo provato in modo approfondito questo dispositivo al fine di sviscerarne tutte le doti e i difetti e, al momento, non è il top di gamma che avremmo voluto testare dopo il lancio di un ottimo Xiaomi Mi MIX 2S che, sotto alcuni punti di vista, risulta al momento una scelta addirittura migliore del Mi 8.

Vediamo dunque nella nostra recensione il perchè lo Xiaomi Mi 8 con ROM China è, per il momento, rimandato a settembre in attesa di necessarie e quanto meno auspicabili ottimizzazioni.

La recensione è divisa in capitoli così da facilitare la lettura ed è stata approfondita in circa 2 settimane di test al fine di trattare ogni minimo dettaglio nel miglior modo possibile.

7Recensione Xiaomi Mi 8 – Sensoristica

recensione xiaomi mi 8

Il Mi 8 è dotato di un supporto alle reti globali, ciò implica la presenza della sempre chiacchierata banda FDD LTE 20 a 800 MHz per un corretto funzionamento con tutti gli operatori italiani. Come anticipato il supporto è Dual SIM in formato Nano e non comprende l’espansione tramite micro SD.

Xiaomi ha implementato su questo dispositivo il Bluetooth 5.0 con A2DP/LE, l’NFC con futuro supporto ai pagamenti con Google Pay o con le relative app di home banking, il WiFi 802.11 a/b/g/n/ac e un GPS di nuova generazione.

Il modulo GPS montato sullo Xiaomi Mi 8 è a doppia frequenza, ciò implica un maggior numero di satelliti visti e agganciati e un fix del segnale più stabile, veloce e duraturo. Nei nostri test il device ha effettivamente visto e/o agganciato più satelliti di uno Xiaomi Mi MIX 2S o di un Huawei P20 Pro ma, a conti fatti, non abbiamo notato un evidente cambiamento in ambito prestazionale nell’accuratezza e nella precisione del fix. Segno, magari, di un’ottimizzazione software ancora non matura in tal senso.

Lo smartphone è caratterizzato, inoltre, da un emettitore ad infrarossi collocato nel notch che consente di perfezionare la scansione 2D del volto tramite riconoscimento facciale con la fotocamera frontale e sbloccare in maniera veloce, piuttosto affidabile e funzionale il dispositivo. Anche il notturna lo smartphone impiegherà una frazione di secondo ad individuare la corrispondenza con il volto salvato sbloccando il display.

In alternativa è possibile utilizzare il lettore di impronte digitali posteriore che risulta anch’esso piuttosto veloce e reattivo nel riconoscimento con un check a buon fine 10 volte su 10.

RASSEGNA PANORAMICA
Display
Autonomia
Software
Hardware
Performance
Fotocamera
Audio e parte telefonica
Sensoristica
Design e Materiali
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Luca Ceraso
Appassionato della tecnologia in tutte le sue declinazioni, gizchiniano doc, geek dalla nascita. Spera in un mondo sempre più smart ed interconnesso pur mantenendo valori sociali e morali.
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