Se siete soliti seguire il nostro portale, saprete che di tanto in tanto ci dilettiamo nel proporvi prove di smartphone “inusuali”. Dopo lo Smartisan Nut Pro 2, questa volta è il turno del Vivo X21 UD. Un dispositivo che si è subito contraddistinto nel panorama per l’integrazione del tanto agognato sensore ID nel display. Ma com’è avere a che fare con una tecnologia del genere quotidianamente? A questa e ad altre domande vi rispondiamo nella nostra recensione.
Recensione Vivo X21 UD
Unboxing
All’interno della confezione troviamo la seguente dotazione:
- Vivo X21 UD;
- cover rigida trasparente;
- cuffie in-ear;
- cavo USB / microUSB;
- caricatore da 9V 2A;
- spilletta per lo slot SIM;
- manualistica.
Design e qualità costruttiva
Come da tradizione dell’azienda, il Vivo X21 UD offre un assemblaggio decisamente curato. Il design non è probabilmente dei più ispirati, ma è al contempo ben rifinito ed elegante. La scocca in vetro, in questo caso in colorazione Black, ha una curvatura 3D che si va a congiungere con il frame in metallo lucido, restituendo un touch and feel pregiato. Il telefono è il giusto scivoloso, ma in nostro aiuto arriva il case in dotazione.
Con dimensioni di 154.45 x 74.78 x 7.37 mm, questo dispositivo non è sicuramente fra i più compatti del settore. Tuttavia, l’ampia diagonale del display giustifica l’ingombro, comunque per niente esagerato. Inoltre, il peso di 157 g lo rende uno dei più leggeri in proporzione all’ampiezza dello schermo.
Sul frame inferiore si posiziona lo speaker, l’ingresso microUSB (argh), lo slot SIM/microSD ed il microfono principale. Su quello superiore, invece, l’ingresso mini-jack ed il secondo microfono. Il tasto Power ed il bilancere del volume sono sulla destra, mentre sulla sinistra il frame è pulito. Niente da fare per il LED di notifica.
Sensore ID e Face Unlock
Veniamo subito ad uno dei punti salienti del Vivo X21 UD, ovvero il sensore ID nel display. Si tratta di un lettore di Goodix, così come visto per il Huawei Mate RS Porsche Design. A schermo spento è sempre visualizzata l’icona che ci mostra dove poggiare il dito, senza dover premere pulsanti. L’animazione che si vede alla pressione (ci sono 3 presets fra cui scegliere) serve ad illuminare il polpastrello e permettere la scansione del sensore ottico sotto al display.
A questo punto vi starete chiedendo: sì ok, ma come funziona all’atto pratico? Se dovessimo fare un paragone, la reattività è paragonabile ai top di gamma di scorse generazioni: né veloce né lento. I primi giorni è necessario abituarsi, vista la novità, ma una volta preso confidenza si rivela un metodo di sblocco abbastanza affidabile.
Oltre al fascino per noi geek, questa implementazione permette di avere il lettore sul davanti senza andare a discapito delle cornici. E se proprio non vi piacesse, il sistema di riconoscimento facciale è veramente portentoso. Il Face Unlock è molto veloce, reattivo, funziona anche senza luce e si attiva semplicemente muovendo il telefono.
Display
Dopo OPPO R15 e probabilmente sul futuro OnePlus 6, anche Vivo X21 UD è “vittima” del trend che praticamente qualsiasi utente odia: il notch. Abbiamo un pannello da ben 6.28 pollici con risoluzione Full HD+ (2260 x 1080 pixel) ed una screen-to-body ratio del 90.3%. Ciò si traduce in un rapporto in 19:9 che, tolta la status bar, diventa un più “classico” 18:9. Tramite le gestures full screen possiamo sfruttarlo al meglio: swipe da destra per il Back, da sinistra per il Multitasking, centralmente per la Home e orizzontalmente per switchare fra le app in background. O, in alternativa, potete comunque attivare i tasti a schermo.
Per poter implementare il succitato sensore, lo schermo ha tecnologia Super AMOLED. Mettendolo a paragone, per esempio, con un Samsung Galaxy S8, si notano una discreta somiglianza nella fattura, per quanto ci siano alcune piccole differenze. Soprattutto per quanto riguarda il viraggio dei colori quando incliniamo il display, decisamente inferiore per il Vivo X21 UD. A schermo spento vediamo l’Always On Clock, personalizzabile nello stile ma con soltanto le notifiche relative a chiamate ed SMS.
In generale, la resa cromatica è piuttosto soddisfacente, grazie anche alla buona laminazione del vetro che rende le immagini a filo con il vetro. Stessa cosa per la luminosità, ben regolata dal sensore automatico. Peccato che nelle Impostazioni non ci sia molto da regolare, a parte l’attivazione della modalità Lettura.
Prestazioni
Sotto al cofano del Vivo X21 UD trova spazio lo Snapdragon 660 di Qualcomm, soluzione performante che abbiamo già avuto modo di apprezzare su Xiaomi Mi Note 3. Il chipset realizzato a 14 nm integra al suo interno un processore octa-core con cluster a 2.2 GHz ed 1.8 GHz con architettura Kryo 280.
Trattandosi della variante top, il SoC è coadiuvato da 6 GB di RAM LPDDR4X-1866 dual channel e 128 GB di memoria interna eMMC 5.1 espandibile tramite microSD fino a 256 GB (a scapito del dual SIM). A gestire la parte grafica ci pensa la prestante GPU Adreno 512. Il tutto si traduce in un’ottima reattività, per quanto sia necessario abituarsi a questa tipologia di software.
Software
Partiamo col dire che la componente software del Vivo X21 UD è basata su Android 8.1 Oreo con supporto Project Treble. E questo è un bene, dato che altri produttori più “mainstream” sono ancora fermi alla 8.0 o, ancora peggio, a Nougat. Tuttavia, lo smartphone è pesantemente influenzato dall’interfaccia proprietaria, in questo caso la Funtouch OS 4.0, con patch di sicurezza aggiornate a febbraio 2018. Fra l’altro, in questi giorni ho già ricevuto 2 aggiornamenti.
Innanzitutto è assente la certificazione Google. Ciò significa che non avremo la possibilità di utilizzare Google Assistant (sostituito dal cinese Jovi) o avere accesso ad app come Netflix (ma comunque installabili tramite APK). Ovviamente sono assenti anche servizi Google e Play Store ma è possibile installarli.
Basterà andare nell’App Store di default, cercare “Gmail” ed installare l’app che presenta l’icona dell’app di Google. Dopodiché basterà avviare l’app ed il sistema scaricare tutto il necessario per fare il login sul Play Store e sfruttare i servizi di Google. Manca poi la lingua italiana, limite aggirabile tramite MoreLocale 2.
Per quanto riguarda la gestione delle notifiche non ho avuto nessun problema. Dopo aver abilitato nelle impostazioni delle notifiche le varie app social, successivamente bloccate nel multi-tasking, le ho sempre ricevuto tutte ed in tempo. Con uno swipe dal basso richiamiamo la tendina delle notifiche (presenti le risposte rapide di Nougat), oltre alla ricerca globale e alle Jovi Smart Scene.
Quest’ultima è una sorta di Shelf di OnePlus, con widget per fitness, eventi di interesse, tracking dei pacchi, ecc. Con uno swipe dal basso, invece, accediamo al Control Center. Qua sono presenti i vari toggles rapidi personalizzabili, oltre alle app in background ed i regolatori di luminosità e volume.
Lo split-screen non è attivabile se non per le app pre-installate di stampo asiatico (QQ, WeChat, ecc.). Al contrario, la funzione di Picture-in-picture è attiva su YouTube e Chrome. Ci sono i Temi, da scaricare online e con cui cambiare il look, ed un pulsante Easy Touch da posizionare sul display ed avere accesso alle shortcuts.
Sono molte le gestures, fra cui il sempre utile double tap to wake/sleep, controllo delle chiamate e via dicendo (le trovate elencate in toto negli screenshots qua sotto). E se foste troppo ampio, non manca una modalità ad 1 mano per restringere il display. Abbiamo poi gli screenshots lunghi e la registrazione dello schermo, così come lo Smart Click: a schermo spento, tenere premuto il tasto Volume- può avviare torcia, fotocamera o app a scelta. C’è anche l’App Clone ma non è abilitato con le nostre app.
Qualità foto / video
Con una sporgenza abbastanza ridotta, il Vivo X21 UD offre sul retro una dual camera da 12 + 5 mega-pixel (Samsung S5K52L9 e S5K4E8) con apertura f/1.8-2.4, un veloce autofocus Dual Pixel e singolo flash LED.
Questa configurazione permette la possibilità di scattare in modalità Ritratto e gli scatti con effetto bokeh risultano sicuramente piacevoli, anche con poca luce, e sono modificabili post-scatto.
Gli scatti in fase diurna hanno una resa complessiva in linea con gli altri smartphone visti con Snap 660. Tuttavia, non sarà possibile utilizzare la Google Camera, non essendo abilitate le API. Essendo a cavallo fra fascia mid-range e high-end, gli scatti del Vivo X21 UD si comportano di conseguenze. In determinate situazioni si ottengono scatti degni di nota, con colori vividi ma mai esagerati.
I contorni sono ben delineati, con una definizione ben calibrata. È possibile anche scattare in modalità “24 mega-pixel”, ma le differenze sono pressoché nulle. Presente la funzione di Auto HDR, sia per la fotocamera posteriore che frontale. Non vi consiglio di forzare l’HDR, in quanto i risultati dove l’HDR non è previsto in automatico non sono calibrati cromaticamente parlando.
Al calare delle luci la qualità si abbassa come sempre ma non in maniera drastica. In caso di luce quasi assente gli scatti non spiccano particolarmente, ma basterà avere un minimo d’occhio (e di mano ferma) per avere foto più che sufficienti. La fotocamera frontale è anch’essa da 12 mega-pixel con apertura f/2.0: i selfie che si ottengono sono molto buoni di giorno, mentre con scarsa luce gli scatti sono più altalenanti.
I video possono essere registrati fino in 4K a 30 fps, anche con la selfie camera. Le clip immortalate hanno una qualità sopra la media: peccato soltanto per la mancanza di stabilizzazione EIS, anche in Full HD.
Connettività e audio
Essendo il Vivo X21 UD destinato unicamente al mercato cinese, è assente la banda 20. Abbiamo comunque supporto dualSIM standby con modem LTE Cat.12, oltre a quello Wi-Fi ac Dual Band. Presente anche il Bluetooth 5.0, mentre non troviamo NFC e Radio FM. Senza problemi la navigazione satellitare, grazie ai sensori GPS/A-GPS/GLONASS/BeiDou.
La qualità audio in fase di chiamata è adeguata, sia per noi che per il nostro interlocutore. Se conoscete Vivo, sarete consci della cura che l’azienda pone nel comparto audio. Ed infatti qua abbiamo un chip HiFi AK4376A, praticamente lo stesso visto su Nubia Z11. Tramite l’ingresso mini-jack possiamo utilizzare cuffie ad alta impedenza e godere di un output migliorato in qualità e volume, oltre a vari effetti ed EQ.
Autonomia
All’interno della scocca del dispositivo abbiamo una batteria da 3200 mAh, la quale garantisce un giorno intero di utilizzo (anche di più) senza grossi patemi. Con un utilizzo più intenso del normale potrebbe essere necessario ricaricarlo dopo cena. In questi giorni la media ottenuta si aggira attorno alle 5 ore di display a fronte di circa 16 ore di utilizzo.
La ricarica avviene tramite microUSB (argh di nuovo): con il caricatore in dotazione da 18W (in pratica Quick Charge 3) ci vogliono circa 90 minuti per ottenere una carica completa dallo 0 al 100%.
Recensione Vivo X21 UD – Conclusioni e prezzo
Il Vivo X21 UD è sicuramente uno smartphone con varie qualità. È un terminale dal design curato e con spazi ottimizzati, ottime performance, qualità fotografica soddisfacente, ha anche il chip audio ed un’autonomia da non sottovalutare. Inoltre, il lettore nel display, per quanto sia migliorabile, è comunque un assaggio di quello che potrebbe essere il futuro.
Certo è che si tratta di un terminale non per tutti, sia per la sua conformazione fisica che per il software. Non che sia un limite a priori, ma sicuramente non è pensato per un’utenza più casual. Sicuramente questo cambierà non appena Vivo Italia diventerà una realtà e potrebbe succedere prima di quello che pensiate.
Il Vivo X21 UD è disponibile all’acquisto sullo store italiano TopResellerStore ad un prezzo di 599 euro. Vi ricordiamo che lo store propone garanzia e supporto 24 mesi in Italia e spedizioni dal nostro paese.
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