Il caso Memory Gate che ha colpito Huawei P10 non è ancora concluso. Ad intervenire sul caso è stato lo stesso CEO dell’azienda cinese Richard Yu che ha commentato la vicenda affermando che Huawei non ha optato per memorie più lente sui propri top di gamma per questioni economiche.
Durante il Huawei Mobile Open Media Day in corso a Shenzen, in Cina, l’alto dirigente del brand è intervenuto in merito comunicando che il costo di approvvigionamento fra memorie eMMC 5.1 e UFS 2.1 non è così elevato fra di loro come si possa immaginare continuando dicendo – quanto già ribadito in passato – che tale scelta è stata fatta nel’ottica di mantenere la produzione sempre costante e questo spiega anche perché il produttore abbia scelto di ricorrere anche a memorie UFS 2.0.
Huawei P10: l’azienda nega l’utilizzo di memorie più lente per questioni economiche
Richard Yu sostiene che l’azienda ha scelto di non interrompere la catena di produzione di Huawei P10 dovuta alla scarsità di componenti iniziata proprio poco dopo la produzione di massa di Huawei P10 e Huawei P10 Plus.
Inoltre il CEO di Huawei ha anche aperto un “Customer Listening Taskforce” che sta facendo il giro dei Retailer ufficiale del brand in tutta la Cina per raccogliere i feedback di tutti i clienti. Tuttavia l’azienda non ha ancora comunicato se i malcapitati clienti che hanno acquistato Huawei P10 e Huawei P10 Plus con memorie più lente verranno in un qualche modo rimborsati, anche se sembra essere al momento molto difficile.
Se la produzione di memoria UFS 2.1 fosse stata sufficiente e adeguata Huawei non si sarebbe mai vista costretta a optare per componenti meno performanti rispetto a quelli annunciati in fase di presentazione.
Richard Yu si è dimostrato molto attento al portfolio clienti di Huawei chiedendo anche ufficialmente scusa, anche se non da subito.
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