Abbiamo visto come negli ultimi anni Huawei è riuscita a conquistare anche gli italiani commercializzando degli smartphone davvero interessanti. L’azienda promette che presto farà molto di più e, entro il 2021, diventerà il primo produttore di smartphone al mondo superando Apple e Samsung.
La società sembra essere abbastanza positiva verso il raggiungimento di questo obiettivo poiché è riuscita a vendere il 30% in più di smartphone nel 2016 rispetto agli anni precedenti. La crescita delle vendite della società, quindi, è stata abbastanza impressionante.
Huawei: il 2016 è l’anno in cui l’azienda ha venduto più smartphone
Purtroppo, però, i profitti ottenuti dal consumer business group della compagnia cinese, che comprende anche gli smartphone, sono stati di 2 miliardi di dollari lo scorso anno. C’è stato, quindi, un calo del 10% rispetto ai 2,2 miliardi di dollari ottenuti nel 2015, riuscendo anche a non raggiungere i 2,5 miliardi di dollari di profitti che si era prefissata.
Il fatturato per l’intero gruppo, invece, è aumentato lo scorso anno del 40% a 26 miliardi di dollari. L’aumento delle unità vendute e dei ricavi, normalmente, portano dei profitti più elevati. Sappiamo anche che i prezzi delle componenti hardware sono in aumento e ultimamente l’azienda ha aggiunto più caratteristiche ai suoi telefoni di fascia alta.
Anche i costi per la commercializzazione e la pubblicità aumentano. Tali numeri potrebbero significare anche che il colosso cinese si sta concentrando più sulla crescita della quota di mercato anziché sulla redditività. Ciò sarebbe in linea con l’obiettivo prefissatosi da raggiungere per il 2021.
Secondo quanto riferito, Huawei ha fissato alcuni obiettivi interni difficili da raggiungere in questo 2017. Questi comprendono un raddoppio dei profitti del consumer business group di 4 miliardi di dollari. Per raggiungere questo tipo di crescita in un settore che non è più in piena espansione richiederà un investimento di una maggiore quantità di denaro per la promozione dei propri prodotti.
È possibile anche che l’azienda cinese smetta di preoccuparsi di Apple e Samsung per dedicarsi nel realizzare un profitto più grande sui suoi dispositivi.
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