Nei mesi passati vi abbiamo più volte parlato della possibilità che BlackBerry sia acquisita o si allei con uno dei colossi cinesi. Lo stesso CEO John Chen, d’altra parte, ha avuto colloqui con gli amministratori di Xiaomi, Lenovo ed HTC.
Questi incontri fino ad ora non hanno portato a nulla di concreto. Che l’accordo fosse difficile, d’altra parte, è sempre stato chiaro anche allo stesso CEO che, in un intervista effettuata il 23 luglio ma pubblicata solo da qualche giorno, ha dichiarato che un qualsiasi intesa sarebbe stata ostacolata dagli stati occidentali (USA su tutti).
Il motivo di tale avversione sarebbe da ricercarsi nel timore, probabilmente motivato, che il Governo della Repubblica Popolare costringa i colossi delle telecomunicazioni alla condivisione di dati sensibili e, in teoria, segreti. La sicurezza, che è stata la storica forza di BlackBerry, sarebbe quindi anche la causa per cui qualsiasi deal con un azienda cinese sarebbe mal visto.
I sistemi BlackBerry, infatti, sono tra i più utilizzati nel mondo politico ed amministrativo e mantengono uno share significativo anche in ambito enterprise. L’eventualità che l’intelligence del paese del dragone ottenga l’accesso ai dati immagazzinati in questi server è semplicemente inammissibile per le potenze occidentali.
Le possibilità che la società canadese sia acquisita da una qualsiasi azienda, ovunque sia la sede di quest’ultima, sono quindi molto basse. Il CEO a fine luglio ha anche ammesso che un accordo commerciale sarebbe stato difficile: “Penso che ci sarebbero molte questioni normative e preoccupazioni”.
Sembra quindi che, almeno per il momento, BlackBerry sia destinata a rimanere fermamente in mani occidentali e che le mosse strategiche a disposizione della società siano davvero limitate.
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