Il 5G per noi italiani è qualcosa di misterioso e remoto nel tempo. Non potrebbe essere diversamente, d’altra parte, dato che viviamo in un paese i cui il 4G è ancora lontano dall’essere una tecnologia comune. Se poi pensiamo che solo Tim e Vodafone possono offrire il servizio LTE alla maggior parte della popolazione, mentre i carrier minori soffrono di una copertura cronicamente insufficiente, ci rendiamo conto che il 5G rimarrà per noi solo un utopia per molto tempo.
Mentre i carrier italiani si preparano all’enorme sforzo economico necessario per rimanere competitivi, tuttavia, nel continente asiatico c’è già chi pensa al futuro della connettività mobile. Parliamo, ovviamente, di Huawei, che già aveva dimostrato le sue intenzioni investendo nel 5G Innovation Centre dell’Università del Surrey.
Quando, appena due settimane fa, vi avevamo parlato della visione di questa azienda riguardo il futuro delle telecomunicazioni, avevamo detto che non avremmo visto nulla di commerciale prima del 2020. NTT DoCoMo, infatti, aveva annunciato che la connettività 5G sarebbe stata disponibile in occasione dei Giochi Olimpici di quell’anno e l’intera industria mobile aveva indicato tale data come l’inizio dell’era 5G. Ebbene, il colosso cinese non ha tardato a smentirci, firmando una lettera di intesa con MegaFon, il secondo operatore di rete mobile in Russia.
Il memorandum, che è l’ultimo di una lunga serie di accordi siglati sin dal 2002, prevede la cooperazione tra le due società per determinare i requisiti delle future reti 5G ed incontri periodici in cui Huawei informerà il carrier russo sui progressi raggiunti.
Lo scopo ultimo dell’accordo, tuttavia, è quello di rendere disponibile la connettività del futuro ai partecipanti ed ai visitatori dei Mondiali 2018. Una prima fase, necessaria al raggiungimento di questo ambizioso obbiettivo, consiste nel’implementazione di un area di test e nella creazione di un team dedicato. Quest’ultimo avrà il compito di provare le tecnologie fornite da Huawei e dovrà terminare tutte le operazioni entro giugno 2017. La seconda fase, dunque, consisterà nella copertura di tutte le undici città che ospiteranno eventi collegati al Mondiale 2018 in tempo per l’inizio di quest’ultimo.
Dato che la connettività del futuro non è stata ancora standardizzata, l’impegno di Huawei è tanto arduo da mantenere quanto un motivo di vanto per la società. Non a caso Ryan Ding, presidente della sezione Product and Solution del colsso cinese, ha fieramente dichiarato che “con l’aiuto di MegaFon, noi siamo sicuri di riuscire a trasformare servizi da fantascienza nel 5G reale, per i cittadini russi e per i fan del calcio di tutto il mondo, due anni prima della data stimata dall’introduzione del 5G, il 2020”.
Pensate che riusciranno nell’impresa? Quando, secondo voi, vedremo anche noi italiani il 5G? Rispondete nei commenti!
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