A distanza di un anno o poco più dalla sua momentanea dipartita dal nostro continente, OPPO fa il suo ritorno e lo fa in grande stile. Oltre alla presentazione del tanto desiderato Find X, sul mercato italiano arriva OPPO R15 Pro, l’ammiraglia dell’azienda per la fascia medio/alta. Design full screen, potenza e dual camera AI, oltre ad un’estetica ricercata, lo renderanno una proposta valida? Scopritelo nella nostra recensione.

Recensione OPPO R15 Pro

Unboxing

All’interno della confezione troviamo la seguente dotazione:

  • OPPO R15 Pro;
  • custodia protettiva in silicone;
  • caricatore rapido EU da 5V 4A;
  • cavo USB / microUSB;
  • cuffie auricolari non in-ear;
  • spilletta per lo slot SIM;
  • manualistica.

Design e qualità costruttiva

In tutta la mia vita ho visto diversi smartphone rossi, ma devo ammettere che questo OPPO R15 Pro è forse il modello che più preferisco nella sua colorazione Ruby Red. Tramite l’utilizzo del vetro curvato per la scocca posteriore è stato eseguita una lavorazione cromatica a progressione graduale. Ultimamente il colore è tornato ad essere un parametro di scelta nell’acquisto di uno smartphone e questa variante ha fatto centro sotto questo aspetto.

recensione oppo r15 pro

Si parte dalla tonalità più sanguigna del profilo inferiore, virando verso un rosso più caldo nella parte superiore. Un effetto molto ben realizzato, che cattura lo sguardo ma lo fa in modo elegante. Sul retro si piazza il sensore ID, fra i più veloci e precisi che abbia mai testato. In alternativa, c’è anche il Face ID, valido anche con poca luce con i suoi 128 punti di scansione. Peccato soltanto per la necessità di fare swipe per andare alla home e non poter disabilitare questo step.

Un elemento peculiare che ho apprezzato visivamente, poi, è la scanalatura eseguita sul frame inferiore (ma non su quello superiore). Un dettaglio che, per quanto utile solo esteticamente, rende il tutto più ricercato.

L’OPPO R15 Pro offre la certificazione IP67 contro polvere e liquidi fino a 1 metro per 30 minuti. Le dimensioni sono di 156.5 x 75.2 x 8 mm, con un peso di 180 g, non risultano eccessive se si considera la diagonale dell’ampio display qua allocato. Lo smartphone ha una forma curva sui lati posteriore, con il vetro che incontra il frame in alluminio, che lo rende il giusto ergonomico. Il vetro non è molto scivoloso ma trattiene le impronte (seppur non in maniera eccessiva).

Display

Come poco fa anticipato, l’OPPO R15 Pro ha uno schermo piuttosto generoso. Si tratta di un pannello Super Full Screen da ben 6.28 pollici di diagonale con risoluzione Full HD+ (2280 x 1080 pixel), densità di 401 PPI e protezione Gorilla Glass 5 con lavorazione 2.5D. Il lavoro di ottimizzazione delle cornici ha portato ad ottenere una screen-to-body ratio dell’89%. Per favorire il form factor in 19:9 è anche possibile nascondere i tasti a schermo (invertibili).

Ciò comporta la presenza del notch, nel quale è integrata la selfie camera, la capsula auricolare e la sensoristica, mentre è assente il LED di notifica. Fra l’altro è presente l’Always-on che include, però, soltanto le notifiche relative ad SMS ed app cinesi. Ciò è possibile grazie alla tecnologia OLED con matrice Diamond PenTile.

Già dall’estetica dell’interfaccia si nota una certa ricchezza cromatica, oltre ad un elevato contrasto (60000:1) ed ovviamente neri assoluti. La luminosità non è la più elevata del settore ma più che sufficiente per garantire un’ottima leggibilità anche all’aperto, oltre che buoni angoli di visuale senza particolari variazioni cromatiche. Unico piccolo neo è il sensore di luminosità, reattivo ma tendente al ribasso.

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Lato software è possibile regolare la temperatura dello schermo, fra tonalità neutre, più fredde o calde. Stessa cosa la si può fare con la modalità Notturna, disponibile in 3 modalità: a colori (classica), in bianco e nero o Confortevole (una sorta di inversione colori in B&W).

Un’opzione unica ed interessante di OPPO R15 Pro si chiama Full Screen Multitasking. Nel momento in cui si va in modalità orizzontale (o Landscape), per esempio con YouTube o con app compatibili, nelle due porzioni di display accanto al notch compariranno delle shortcuts. Queste permettono di aprire app come messaggi, Messenger e WhatsApp in modalità flottante, in stile Picture in Picture. Oltre a ciò ci sono due toggles per effettuare uno screenshot e per bloccare le notifiche.

Hardware e prestazioni

Sotto al cofano di R15 Pro troviamo lo Snapdragon 660 di Qualcomm, apprezzato chipset realizzato a 14 nm. Esso comprende una CPU octa-core fino a 2.2 GHz con architettura proprietaria Kryo 260. Apprezzato perché, pur non appartenendo alla famiglia 8xx, è una soluzione piuttosto potente e ben ottimizzata. Questa comprende 6 GB di RAM LPDDR4X-1866 dual channel e 128 GB (108 GB a disposizione) di storage interno espandibile tramite microSD fino a 256 GB.

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Ed infatti in questi giorni non ho mai avvertito nessun tipo di rallentamento, bug o freeze di alcun tipo. A gestire la parte grafica c’è la Adreno 512, una GPU in grado di gestire bene anche i giochi più pesanti. La prova del fuoco la si ha con PUBG che, impostato a dettagli massimi, ha un frame rate stabile sui 30 fps.

OPPO R15 Pro accelerazione gioco

Il tutto senza scaldare troppo, con temperature della CPU che non superano i 60/65° C e nessun segno di thermal throttling. A facilitare il tutto c’è la feature “Accelerazione gioco“, con cui bloccare notifiche, svuotare la RAM e limitare l’accesso ad internet delle app in background.

Benchmark

Software

A bordo del dispositivo troviamo Android 8.1 Oreo con patch di sicurezza di maggio 2018. A personalizzare il tutto c’è la ColorOS 5.1, la rinnovata interfaccia proprietaria disponibile anche in lingua italiana. Tuttavia, alcune traduzioni sono ancora da migliorare. Rispetto alle precedenti versioni, la UI è stata resa più coesa al panorama Android, per quanto le somiglianze con iOS siano ancora molte.

Per esempio, il Control Center è stato eliminato e sostituito dalla classica tendina delle notifiche con i toggles rapidi. Allo stesso tempo è ancora assente il drawer e non ci sono opzioni di aggiunta, anche se è possibile regolare la griglia delle app nella home (4×6 o 5×6) e ci sono i Temi. Inoltre, il telefono è privo di bloatware o software di terze parti, eccezion fatta per il comunque utile (e disinstallabile) WPS Office.

Personalmente ho trovato scomodo che, come su Mi 8, le notifiche non vengano mostrate nella status bar a causa del poco spazio derivante dal notch. L’unico modo per visualizzarle è abbassare la tendina delle notifiche. È presente l’opzione di risposta rapida anche dalla lock screen. Un’altra cosa che ho trovato evitabile è il non poter cancellare le notifiche direttamente con uno swipe, visto che dovremo fare uno swipe verso sinistra e cliccare su “Elimina”. Un passaggio aggiuntivo che, se da un lato è fatto per evitare di cancellarle per errore, dall’altro rende il tutto più macchinoso.

Effettuano uno swipe a destra dalla home si accede all’Assistente Intelligente. Si tratta di una schermata parallela (disattivabile) dove sono visualizzati widgets contenenti shortcuts, meteo, contapassi, eventi e contatti preferiti. L’opzione Clona app permette di avere due istanze di software come Facebook, Messenger, Instagram, Whatsapp e Telegram.

Un altro fattore su cui OPPO ha puntato è la sicurezza:

  • Blocco app: criptare le app tramite PIN;
  • Sicurezza privata: criptare foto, video e files vari tramite sblocco biometrico;
  • Tastiera sicura: quando si inseriscono password switch automaticamente alla tastiera OPPO per impedire che eventuali tastiere di terze parti possano acquisire informazioni;
  • Prevenzione screenshot: all’interno delle app Blocco app e Sicurezza privata gli screenshot sono bloccati;
  • Blocco registrazioni: nel caso un’app avvii una registrazione dello schermo o tramite microfono, un pop-up ci informerà del fatto.

Qualità foto / video

Posteriormente troviamo un doppio modulo disposto in orizzontale. Si tratta di due sensori da 16+20 mega-pixel con apertura f/1.7-1.7 ed autofocus PDAF. Quello principale è il recente Sony IMX519 co-ingegnerizzato con Sony, con dimensioni di 1/2.6″ e pixel da 1.22 μm. Il secondario viene utilizzato per realizzare foto Portrait, con dimensioni di 1/2.8″ e pixel da 1.0 μm, e per aiutare in fase notturna.

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Dal punto di vista software l’app Fotocamera comprende i filtri, gli stickers AR, la modalità Auto HDR e quella Manuale. Quest’ultima permette di regolare bilanciamento del bianco, valore e tempi di esposizione, ISO e messa a fuoco (niente foto in RAW). C’è anche una modalità Ultra HD per scattare foto interpolate a 50 mega-pixel.

Visto il crescente utilizzo delle funzionalità di intelligenza artificiale, anche qua abbiamo il riconoscimento della scena (non disattivabile), con fino a 120 scene e conseguenti modifiche ai parametri della foto. In generale, gli scatti che si ottengono sono buoni ma incostanti. Se si ha un minimo d’occhio e mano ferma si tirano fuori molto spesso delle foto discrete, soprattutto con luci intermedie, e con un livello di dettaglio ben immortalato.

All’aperto sotto il sole pieno, invece, si nota una certa tendenza alla sovraesposizione, con un Auto HDR non molto invasivo, anzi. Vi consiglio di tenerlo attivo sempre ed eventualmente disattivarlo all’evenienza. Di notte, invece, il dettaglio cala vista la mancanza di stabilizzazione, pur riuscendo a mantenere un buon range dinamico dei colori.

Link Google Drive con foto a dimensione originale

La selfie camera da 20 mega-pixel con apertura f/2.0 mi ha sorpreso in positivo. Grazie anche alla tecnologia hardware Sensor-HDR, gli autoritratti in controluce non sono assolutamente un problema. Senza contare che ciò viene utilizzato anche in modalità Portrait, cosa forse più unica che rara, con tanto di effetti di illuminazione 3D. Fra le opzioni di scatto abbiamo anche l’AI Beauty Technology, per vari effetti di bellezza, e gli Stickers AR.

I video possono essere registrati fino in 4K a 30 fps, oltre che in slow-motion a 240 fps in HD o a 120 fps in FHD. Buoni i dettagli così come i colori catturati nelle clip, ma la stabilizzazione non sembra intervenire granché. Stessa cosa la si può dire per le clip frontali in Full HD, molto buone qualitativamente ma con una stabilizzazione rivedibile.

Connettività e qualità audio

L’OPPO R15 Pro offre il supporto dual SIM 4G+, con una copertura più che sufficiente e che non mi ha mai dato alcun problema di sorta in questi giorni di test. Le velocità si sono rilevate anch’esse discrete, anche se non da record. Abbiamo poi Wi-Fi ac Dual Band, così come il Bluetooth 5.0, NFC, DLNA e i sensori ben funzionati per la navigazione.

Il comparto audio è composto da uno speaker mono posto sul frame inferiore. Per quanto non si tratti di una doppia soluzione, la cassa restituisce un buon volume, con un output chiaro e senza distorsioni udibili. Ma ciò che mi ha convinto maggiormente è l’audio in cuffia, grazie anche all’ingresso mini-jack nella parte inferiore e ad un software ottimizzato con il team Dirac.

Il volume è piuttosto sostenuto, permettendo anche l’utilizzo di cuffie a maggiore impedenza. Ho particolarmente apprezzato la pulizia del suono, con frequenze ben bilanciate fra loro senza prevalenze. A meno che non si vada ad interagire con il buon equalizzatore integrato nel software.

Autonomia

Concludiamo parlando di autonomia, con una batteria integrata da 3430 mAh, un’unità adeguata alle dimensioni del display. I consumi in standby sono buoni, con un -5% ogni ora, mentre lo streaming video in FHD per 10 minuti comporta -2%. È uno smartphone che porta a sera abbastanza tranquillamente, a patto di non esagerare con l’utilizzo in 4G.

Una delle peculiarità dei terminali OPPO è la ricarica rapida VOOC, da cui è derivata anche la celebre Dash Charge di OnePlus. Con il caricatore in dotazione da 5V 4A è possibile caricare lo smartphone del 60% in circa 30 minuti, mentre del 100% in circa 90 minuti.

recensione oppo r15 pro

Recensione OPPO R15 Pro – Conclusioni e prezzo

OPPO R15 Pro da oggi è ufficiale in Italia ad un prezzo di 649€, una cifra che va contestualizzata al mercato offline, dato che questo smartphone sarà in vendita presso MediaWorld, potendo così vederlo direttamente in negozio. E vi consiglio di farlo:  nella sua colorazione Ruby Red offre un’estetica che difficilmente può essere dimenticato.

È uno smartphone che capeggia nella sua categoria: rapido, dall’ampio display OLED e con la migliore selfie camera mai provata finora. Ma presenta qualche difetto che poteva essere evitato. Per esempio la porta microUSB, ormai assente anche su dispositivi più economici, ed un software che può essere migliorato, soprattutto per quanto riguarda le notifiche ed alcune traduzioni.


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