Siamo ormai invasi dai prodotti intelligenti. Sono ovunque: in tasca, addosso, in casa, nei mezzi di trasporto facilitando enormemente le nostre vite. C’è un’entità, anche perché riassumerla nella parola “brand” sarebbe difficile, quale è Xiaomi che ha fatto della smart life il suo obiettivo, ma anche il suo futuro. Andiamo quindi a scoprire qual è la filosofia che si cela oggi dietro questo colosso multi-direzionale.
Xiaomi: l’hardware non basta, l’obiettivo ed il futuro passano per la filosofia del servizio fornito all’utente
Non è sempre stato facile per Xiaomi seguire fin da subito la propria filosofia, dato che l’obiettivo alla fondazione era fare in modo di fornire qualcosa, un servizio, che potesse aiutare gli utenti a restare in contatto. Come? Con la messaggistica istantanea, grazie allo storico esperimento Mi Talk, nato per contrastare QQ (servizio di messaggistica che oggi è un’entità più grande di molte entità tecnologiche) ma che con il tempo non è stato in grado di reggere il passo. C’è da dire però, che diede modo alla giovane compagnia ed al suo fondatore Lei Jun di tracciare la strada.
Serviva qualcosa che permettesse alle persone di usufruire dei servizi Xiaomi appieno, quindi Lei Jun capì che era arrivato il momento di lanciarsi nel mercato hardware. Come? Lanciando i primi smartphone Xiaomi. Da lì, la storia del brand pechinese non fu più la stessa. Perché questo? Perché il brand aveva capito prima di molti altri che lo smartphone potesse essere la porta d’ingresso alla vita intelligente, ai prodotti smart.
Lei Jun ha sempre insistito sul fatto che Xiaomi non fosse solo hardware e non si fa fatica a capire perché: se guardiamo al trittico che rappresenta perfettamente la filosofia, l’obiettivo ed il futuro del brand, ci rendiamo conto che Internet ed il Software muovono molto di più di quello che muove l’Hardware in sé per sé.
Portata avanti per tutti i 10 anni di vita quest’impostazione aziendale, Xiaomi non è stata più piccola: da lì in poi è stato un ciclone di start up e aziende minori che oggi riconosciamo come utilissimi partner del colosso cinese, che fanno parte della nostra vita, ma anche di figure di enorme spessore nella tecnologia cinese, presi da altri enormi competitor come Lenovo, ad esempio.
Rapporto qualità/prezzo spinta fondamentale per il brand
Ma il futuro e l’obiettivo di Xiaomi hanno avuto bisogno anche di un’altra fondamentale filosofia: il rapporto qualità/prezzo ad ogni costo. Pagalo il giusto, ottieni il massimo: questo chiedeva il “piccolo chicco di riso” da quello che produceva, produce e produrrà. Questo ha permesso, negli ultimi anni, di diventare persino quotata in borsa, con una crescita perenne.
Tra l’altro, ha permesso al brand di spingere verso l’alto il prezzo della prima realtà hardware di successo: smartphone sempre più costosi ma sempre più comprati senza un minimo di perdita del sopracitato rapporto tra il costo, il prezzo finale e la qualità offerta, come con Mi 10 Ultra.
Ma cosa vuole essere Xiaomi “da grande”? A dirla tutta, l’obiettivo è chiaro: essere la principale fonte di interconnessione di quanti più utenti possibili, di portare proprio al Consumer Business quello che va oltre il Consumer Business, così come fu pensato 10 anni fa, per come è concepito oggi e per come sarà in futuro, con un dominio di mercato sempre più vicino ed ingombrante in continenti come l’Europa.
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