Xiaomi Redmi Note 5 Pro vs Google Pixel 2 vs iPhone X: chi ha il miglior bokeh?

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In sede di presentazione del nuovo Xiaomi Redmi Note 5 Pro, il produttore cinese ha puntato molto sul fatto che il nuovo mid-range avesse un algoritmo particolarmente evoluto per quanto concerne la creazione dell’effetto bokeh. La sfocatura dello sfondo è divenuta un must-have da quando Apple ha introdotto questa feature su iPhone 7 Plus. Ma come si comporterà il nuovo smartphone Xiaomi a confronto con colossi come Google Pixel 2 ed iPhone X? Due device che, ricordiamo, detengono rispettivamente la seconda e terza posizione della classifica di DxOMark.

L’effetto bokeh dello Xiaomi Redmi Note 5 Pro è veramente migliore di quello di Google Pixel 2 ed iPhone X?

I colleghi di TheMisterPhone hanno voluto testare la veridicità delle affermazioni di Xiaomi. In fase di presentazione in India, infatti, è stato affermato come l’algoritmo della modalità Portrait sia più efficace dei suddetti smartphone in quanto a riconoscimento dei bordi. Il modello utilizzato nel confronto è quello indiano, pertanto sprovvisto dell’intelligenza artificiale che, sulla versione cinese, dovrebbe portare benefici proprio al comparto fotografico.

Specifiche tecniche

Lo Xiaomi Redmi Note 5 Pro integra una dual camera posteriore da 12+5 mega-pixel con apertura f/2.2-2.0. Il sensore secondario è incaricato di acquisire dati sulla profondità di campo, al fine di garantire l’effetto bokeh. Questo sarà replicato anche per dalla selfie camera da 20 megapixel con apertura f/2.2.

Per quanto riguarda il Google Pixel 2, sul retro troviamo un singolo sensore da 12 mega-pixel con apertura f/1.8. La selfie cam è da 8 megapixel con apertura f/2.4. Il Google Pixel 2 può vantare il processore grafico Pixel Visual Core. Tale chipset garantisce una marcia in più alle prestazioni fotografiche. L’effetto bokeh offerto è frutto unicamente dell’azione di accurati algoritmi, basati anche sul machine learning.

L’iPhone X vanta invece un doppio sensore posteriore da 12 megapixel con apertura focale f/1.8-2.4. Il secondo sensore è un teleobiettivo che serve a simulare lo zoom ottico 2x. Lavorando insieme, le due fotocamere sono comunque in grado di creare l’effetto bokeh. All’interno del notch troviamo, poi, una fotocamera da 7 megapixel, anch’essa in grado di replicare l’effetto sfocato.

Modalità Ritratto in buone condizioni di illuminazione

In questa prima manche vediamo, nell’ordine, lo scatto di Xiaomi Redmi Note 5 Pro, quello di Google Pixel 2 ed infine quello di iPhone X. La scontornatura migliore la effettua il secondo device che riesce a cavarsela egregiamente anche nel rilevare i capelli del soggetto. Ottima anche la foto di Xiaomi che si perde giusto in qualche piccola ciocca di capelli. Entrambi, inoltre, non perdono il fuoco sulla maglietta, a differenza del melafonino che invece la mette fuori fuoco, così come alcune ciocche di capelli, preferendo concentrarsi sul volto. Anche la quantità di dettaglio ed il range dinamico sono appannaggio dei primi due device.

Se invece ad essere immortalati sono più soggetti, la differenza si fa ancora più netta. Il Google Pixel 2 vince a mani basse, con uno scatto decisamente superiore sotto tutti i punti di vista. Si piazza secondo lo Xiaomi Redmi Note 5 Pro che, per dettaglio e colori, stacca nettamente iPhone X.

Modalità Ritratto in scarse condizioni di illuminazione

Quando la luce cala, normalmente i sensori degli smartphone iniziano ad andare in crisi, soprattutto quelli montati da device di fascia media che, normalmente, non hanno un’apertura molto elevata.

Ed effettivamente ad andare in crisi è lo smartphone cinese. Lo scatto prodotto dallo Xiaomi Redmi Note 5 Pro risulta carente nel dettaglio e la temperatura del bianco risulta tendere troppo alle tonalità verdi. Anche la messa a fuoco va in crisi, restituendo uno scatto poco nitido. Nitidezza e dettaglio che premiano la foto effettuata dal Google Pixel 2 che risulta la migliore, anche se iPhone X non si comporta per niente male. In questo caso i circa 800 euro di differenza tra lo smartphone cinese ed i competitors americani si fanno sentire (e vedere) in maniera piuttosto evidente.

Modalità Ritratto frontale in buone e scarse condizioni di illuminazione

L’ultima prova ha come protagonista la selfie camera, al fine di fornire un feedback completo sul comparto fotografico dei device. Come spesso avviene, anche in questo caso il rapporto tra maggiore risoluzione del sensore e migliore qualità dello scatto viene a mancare. I 20 mega-pixel dello Xiaomi Redmi Note 5 Pro non restituiscono scatti all’altezza degli 8 mega-pixel del Google Pixel 2 o dei 7 mega-pixel dell’iPhone X. Ma ci sono delle considerazioni da fare.

In condizioni di luce ottimale lo scatto migliore è, per distacco, quello di iPhone X. I dettagli catturati sono decisamente maggiori rispetto ai rivali. Tuttavia, lo scontornamento appare piuttosto approssimativo: le orecchie ed i capelli del soggetto sono completamente tagliati. Lo scatto realizzato dal Google Pixel 2 appare meno ricco di dettagli ma i contorni del soggetto vengono rilevati alla perfezione e messi in primo piano. Ultima posizione per lo Xiaomi Redmi Note 5 Pro che tira fuori uno scatto non all’altezza dei rivali dal punto di vista del dettaglio. Il bianco della camicia del soggetto appare bruciato, anche se è apprezzabile lo scontornamento.

In condizioni di scarsa illuminazione si ottiene il medesimo verdetto, anche se è possibile notare come anche iPhone X, in questo caso, tenda a bruciare la camicia. Essendo questo un confronto sull’effetto bokeh, la situazione cambia. Le foto di iPhone X scivolano all’ultimo posto, a meno che la vostra passione non sia quella di zoomare sui soggetti quando si rivedono le foto scattate e lì, la ricchezza del dettaglio fa la differenza. Al secondo posto troviamo Xiaomi Redmi Note 5 Pro, quindi ancora una volta Google Pixel 2.

Conclusioni

Il re di questo confronto è stato il Google Pixel 2. A dimostrazione che, se compensato da un ottimo affinamento software, per ottenere ottimi scatti con effetto bokeh non serve una doppia fotocamera. Al secondo posto si piazza, per costanza di rendimento, lo Xiaomi Redmi Note 5 Pro. Il device cinese mostra i suoi limiti unicamente quando si scattano foto con poca luce. La nota positiva è che, pian piano, anche smartphone di fascia media stanno iniziando ad offrire prestazioni fotografiche quasi all’altezza dei top di gamma. Ultima posizione per iPhone X che si è rivelato carente soprattutto nell’effetto bokeh realizzato con la fotocamera anteriore.


NB: le foto qua nell’articolo sono state compresse onde evitare eccessivi caricaimenti. Se voleste vederle a dimensione originale, potete farlo da questo link.


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