Recensione POCO X7 Pro: il (solito) ottimo rapporto qualità-prezzo

recensione POCO X7 PRO

La serie X di POCO è sempre stata tra le più attraenti in quanto a rapporto qualità prezzo, con delle schede tecniche interessanti e dei prezzi (già di partenza, al lancio) da subito aggressivi; con l’inizio del nuovo anno il brand cinese, che ricordiamo fa capo a XIAOMI, ha annunciato l’arrivo dei due nuovi modelli X7 e X7 Pro, due smartphone che non vogliono farvi sentire la mancanza di nulla.

Sì, perchè il nuovo POCO X7 Pro, protagonista oggi in questa recensione, possiede un hardware di tutto rispetto, capitanato dal nuovo Dimensity 8400 di Mediatek ma soprattutto un design e curato, una batteria duratura ed un prezzo niente male. No spoiler, suvvia.

Recensione POCO X7 Pro

Design e materiali

Il POCO X7 Pro, a differenza di tanti modelli realizzati dal brand negli anni passati, si presenta come uno smartphone che strizza l’occhio al design, dettaglio su cui POCO non ha mai dato troppa importanza, lanciando spesso modelli stravaganti, con personalizzazioni piuttosto eccentriche ed evidenti che, personalmente, non mi hanno mai fatto impazzire. Questo nuovo POCO X7 Pro, tuttavia, fa la differenza; è disponibile una versione realizzata con back cover in pelle vegana, ma io personalmente ho ricevuto quella con retro in vetro lucido di colore nero, senz’altro più sobria ed elegante, seppur attiri un po’ di impronte durante l’utilizzo.

recensione POCO X7 PRO

Probabilmente la versione con finitura in similpelle sarebbe stata più pratica sia per le impronte che per il grip, migliore rispetto al vetro, ma utilizzando lo smartphone con la cover in confezione, si risolvono tutti i problemi, tra questi che ho evidenziato. Il dispositivo, con le sue dimensioni pari a 160.7 x 75.2 x 8.2mm e 195 grammi di peso, non rientra chiaramente tra quelli più facili da manovrare, soprattutto per l’assenza di bordi curvi o arrotondati; la cornice, infatti, è piatta ed è realizzata in plastica, con una finitura comunque di qualità che non lascia percepire la natura dei materiali.

Proprio sul frame laterale sono integrati il pulsante di accensione e il bilanciere del volume sul lato destro, mentre in basso c’è lo Slot per le due schede SIM, il connettore USB-C e uno dei due speaker. In alto c’è il solito blaster IR, tradizione in casa POCO, oltre al secondo microfono per la riduzione dei rumori.

recensione POCO X7 PRO

Sotto il profilo della sicurezza, POCO ha deciso di includere un sensore di impronte digitali sotto il display, una scelta non solo comoda nell’utilizzo quotidiano ma anche decisamente apprezzata per la fascia di prezzo; durante i test, il riconoscimento è stato rapido e preciso, grazie anche al supporto del riconoscimento facciale che va a colmare eventuali lacune dell’impronta (e viceversa, ovviamente). Tuttavia, si nota l’assenza del jack per cuffie e dello slot per l’espansione di memoria tramite schede microSD, due caratteristiche che man mano stanno scomparendo ma che brand come POCO hanno quasi sempre adottato sui propri smartphone.

Un dettaglio che molti apprezzeranno è la certificazione IP68, che offre protezione contro polvere e immersioni in acqua, una novità per i dispositivi POCO e un significativo miglioramento rispetto all’IP54 del predecessore, X6 Pro.

Display

Il POCO X7 Pro sfoggia un display AMOLED da 6,67 pollici con risoluzione di 2712 x 1220 pixel, caratterizzato da un refresh rate adattivo fino a 120Hz, in primis, oltre a valori di PWM Dimming rilevanti fino a 1920Hz e non solo. Tuttavia, in ordine, vi dico che di default troverete attivo il refresh rate adattivo (probabilmente per risparmiare batteria), ma personalmente ho impostato da subito i 120Hz per sfruttare il potenziale di questo schermo il più possibile. In termini di qualità visiva, il display offre colori vivaci e un’ottima esperienza per la fruizione di contenuti multimediali e il gaming, due degli scenari di utilizzi spesso prediletti dai potenziali acquirenti degli smartphone POCO, che ricercano un prodotto economico ma con scheda tecnica prestante adeguata a giochi (e non solo).

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Giochi come Call of Duty o Genshin Impact, ad esempio, hanno beneficiato non solo delle dimensioni generose dello schermo e della sua luminosità di picco fino a 3200 Nits, ma anche del touch sampling rate di 2560Hz attivabile con la modalità Game Turbo, che garantisce un input estremamente reattivo. La protezione è affidata al Corning Gorilla Glass 7i, che offre una buona resistenza a graffi e urti minori, anche se è inspiegabile la scelta dell’azienda di aver utilizzato sul modello più economico, il POCO X7, il Gorilla Glass Victus 2, generalmente considerato più resistente.

Hardware e prestazioni

Il cuore pulsante del POCO X7 Pro è il nuovo MediaTek Dimensity 8400-Ultra, un processore di fascia media progettato per competere direttamente con lo Snapdragon 8s Gen 3, e in tutta onestà devo dire che i risultati ottenuti non sono affatto male. Nei benchmark, il chip di casa Mediatek, che ormai ha maturato una grande esperienza nel settore, mantiene le promesse: eccelle in quasi tutte le metriche, fatta eccezione per le prestazioni single-core dove rimane leggermente indietro rispetto al rivale di casa Qualcomm. Questa potenza si traduce in un’esperienza fluida nell’uso quotidiano, supportata da 8 o 12GB di RAM LPDDR5X e 256/512GB di memoria UFS 4.0. A prescindere dal taglio di memoria che si acquisterà, è sempre possibile espandere virtualmente la RAM di ulteriori 6GB tramite le impostazioni.

Anche le prestazioni di gioco del POCO X7 Pro sono altrettanto impressionanti, se pensiamo alla fascia di prezzo in cui si colloca lo smartphone; titoli meno impegnativi come Fruit Ninja, ad esempio, girano a 60fps con dettagli al massimo, mentre giochi più pesanti come Call of Duty il telefono raggiunge i 60fps stabili e può persino essere overcloccato per ottenere prestazioni migliori, sebbene a costo di un maggiore consumo energetico e surriscaldamento. Il sistema di raffreddamento migliorato gestisce bene il calore durante sessioni di gioco intense, non vi nego che la back cover in vetro fa percepire un po’ il surriscaldamento, ma nel complesso è tollerabile.

Bene anche l’aspetto connettivitò, con il supporto alle reti 5G, al Bluetooth 5.4, Wi-Fi 6 ed NFC per i pagamenti; assente, secondo me ingiustificato, è la compatibillità con le eSIM, ormai diventate di una comodità unica e insostituibili per chi viaggia spesso. E si, lo so che lo state pensando: il sensore di prossimità, fisico o virtuale? In parte vi deluderò, perchè qui POCO ancora una volta ha scelto un sensore di tipo virtuale, ma nel complesso si può dire che si comporta in modo piuttosto affidabile, senza creare quei problemi che fino a pochi anni fa hanno “distrutto”, se vogliamo, la reputazione di determinati prodotti di quest’azienda (e non solo).

Software

Nonostante il marchio POCO, per chi si affacciasse per la prima volta a questo brand, è Xiaomi a fornire il supporto software, e non solo. Qui, infatti, ci troviamo di fronte HyperOS 2 basato su Android 15, sistema operativo che mantiene molte delle caratteristiche viste su dispositivi Xiaomi di fascia superiore; il sistema, ad ogni modo, offre un’interfaccia fluida e reattiva, con diverse funzionalità di intelligenza artificiale integrate, come un’app per note e registrazioni vocali assistite dall’IA, strumenti di editing nella galleria fotografica e opzioni di personalizzazione per la schermata home.

Rimane il solito problema dei dispositivi POCO/Xiaomi, ovvero la quantità di bloatware installati al primo avvio; tolte app come Netflix, Spotify, TikTok, Facebook e simili, che possono tornare utili alla gran parte degli utenti, ci sono poi preinstallate decine di giochi di dubbio gusto o altre app decisamente inutili che ci costringono ad effettuare una rimozione manuale, una cosa che personalmente odio fare. In termini di aggiornamenti, stando alle informazioni attualmente in mio possesso, POCO dovrebbe garantire tre major update, in linea con i precedenti dispositivi lanciati negli anni scorsi.

Fotocamera

Il POCO X7 Pro semplifica il comparto fotografico rispetto ai modelli precedenti, ma in modo positivo. Da sempre sostengo, personalmente, che le lenti Macro siano solo una perdita di tempo ed un “di più” di cui si può fare benissimo a meno, quindi la notizia che POCO abbia optato per la rimozione di questo sensore a bordo dell’X7 Pro non può che avermi fatto piacere.

L’azienda ha concentrato tutti i suoi sforzi su una fotocamera principale da 50 MP con sensore Sony IMX882, apertura f/1.5 e stabilizzazione ottica, affiancata da un’ultra-grandangolare da 8 MP con apertura f/2.2. A completare il setup c’è una fotocamera frontale da 20 MP per selfie e videochiamate.

recensione POCO X7 PRO

La fotocamera principale è il vero punto di forza. Offre un’ottima gamma dinamica, una buona gestione dell’HDR e dettagli nitidi anche con un leggero zoom. Il sensore utilizza una tecnologia di In-sensor zoom, permettendo di ottenere scatti a 2x con una qualità sorprendente, ideale per fotografie macro senza, appunto, l’utilizzo di un obiettivo dedicato. I colori sono realistici e il bilanciamento dell’esposizione è ben calibrato. La nuova funzione di Motion Capture facilita gli scatti a soggetti in movimento, mentre la combinazione di un’apertura ampia e OIS consente di scattare immagini nitide in condizioni di scarsa illuminazione.

L’obiettivo ultra-grandangolare da 8 MP è funzionale ma limitato. Ha una gamma dinamica ridotta e una qualità complessivamente inferiore rispetto alla fotocamera principale, con una presentazione più morbida e meno dettagliata; può essere utile per catturare ampie scene, ma i risultati sono più adatti alla condivisione sui social che alla stampa, anche se solo sporadica. Diciamo che, su questo fronte, POCO non è imbattibile perchè sul mercato ci sono smartphone che offrono qualcosa in più.

Il POCO X7 Pro registra video, poi, fino a 4K a 60fps con stabilizzazione elettronica dell’immagine, capace di ottenere filmati fluidi e stabili. La fotocamera frontale, invece, supporta la registrazione fino a 1080p a 30fps, offrendo una qualità sufficiente per vlog e videochiamate. Dunque, sebbene il potenziale fotografico di questo POCO X7 Pro sia alto, non può cavarsela contro i modelli più costosi dove invece se la gioca in ambito prestazionale ed estetico.

Autonomia

Il POCO X7 Pro eccelle sul fronte dell’autonomia grazie alla sua batteria da 6000mAh, mastodontica. Questa capacità rappresenta un significativo miglioramento rispetto alla maggior parte degli smartphone economici dello scorso anno che quasi tutti erano uniformati sui 5000 mAh circa, o poco più. X7 Pro offre tuttavia un’autonomia che può facilmente coprire due giorni di utilizzo moderato.

La ricarica è un altro punto forte grazie alla compatibilità con ricarica rapida cablata da 90W; con questa tecnologia, lo smartphone può passare da 0 al 38% in soli 10 minuti e raggiungere una carica completa in circa 40 minuti, anche se purtroppo è assente la ricarica wireless.

Prezzo e considerazioni

POCO X7 Pro arriva in Italia a partire dal 9 Gennaio con un prezzo di 369,90€ per la versione 8/256, 399,90€ per la versione 12/256 e 429,90€ per la versione 12/512; i prezzi promozionali al lancio sono più bassi di 50 euro per ogni versione, quindi si parte da 319,90 per la versione da 8/256GB, cifra molto interessante anche al lancio, dettaglio da non sottovalutare per le prossime settimane, dove assisteremo di sicuro a cali di prezzo di ogni genere.

In linea di massima il nuovo POCO X7 Pro, come da tradizione, è uno smartphone da tenere in considerazione: per chi non ha un budget troppo alto, da sempre gli smartphone di POCO rappresentano una garanzia, ancor di più se ai prezzi già scontati si riesce ad ottenere uno sconto maggiore, sia per cali di prezzo che per eventuali sconti studenti (disponibili, ad esempio, su Mi.com fino al 15%).

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