Annunciato durante la prima parte del 2024 come una delle grandi rivoluzioni possibili grazie all’intelligenza artificiale, per Rabbit r1 sembra non essere proprio scocciata la scintilla che accendesse la passione per questo nuovo dispositivo. Dei tantissimi pre-ordini effettuati infatti, sono rimasti solo pochi utenti ad utilizzare anche uno dei primi “AI Device” al mondo.
Dopo l’iniziale entusiasmo, con Rabbit r1 sembra non essere scoccata la scintilla
Il fondatore di Rabbit, Jesse Lyu, in una recente intervista con Fast Company ha annunciato che dei più dei 100.000 pre-ordini arrivati per il modello r1, sono soltanto 5.000 gli utenti che utilizzano ancora ogni giorno il dispositivo con AI. Si tratta quindi di appena il 5% dell’utenza che ha trovato davvero utile Rabbit R1 tanto da utilizzarlo come companion AI per la vita di tutti i giorni.
L’odore di insuccesso si iniziato a percepire, però, già con le prime recensioni: gli esperti tech infatti hanno subito bocciato il dispositivo realizzato da Rabbit, sia per le funzionalità rotte o ancora non presenti, sia per il fatto che non si traesse effettiva utilità dall’uso del modello r1. “Sarebbe potuta essere un’app” è stato il commento più gettonato, tanto che qualcuno ha ipotizzato che si trattasse effettivamente solo di un’applicazione per Android.
La stessa sorte di Rabbit r1 è toccata inevitabilmente anche a Humane AI Pin, che è stata rapidamente dimenticata dal mondo tech dopo un iniziale entusiasmo generale. Che il mondo non sia ancora pronto per i gadget con AI? Forse il nuovo dispositivo che OpenAI sta sviluppando in collaborazione con Jony Ive potrebbe far cambiare idea agli utenti.
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