Aggiornamento 23/07: dopo una serie di ritardi e rinvii, Google sembra aver deciso di abbandonare l’idea di eliminare i cookie di terze parti in favore di nuovo sistema di profilazione. Trovate tutte le informazioni all’interno dell’articolo.
Google ha annunciato che non riuscirà ad eliminare l’utilizzo dei cookie dal browser Chrome entro la fine dell’anno come previsto in origine. I motivi, a quanto pare, sono da ricercarsi nelle recenti indagini da parte degli enti regolatori e le divergenze con l’industria tech e gli sviluppatori stessi. Due terzi del traffico internet globale, infatti, passa per Google Chrome ed un cambiamento del genere porterebbe a delle chiare difficoltà per gli advertiser.
L’alternativa ai cookie si farà ancora attendere: Google rimanda l’addio al 2025
L’annuncio di Google, infatti, arriva proprio a ridosso della decisione della U.K. Competition and Markets Authority che negli ultimi mesi ha supervisionato i movimenti della compagnia di Mountain View proprio in relazione alla dismissione della tecnologia dei cookie. L’indagine si è estesa successivamente anche al CMA e per questo motivo Google si sarebbe trovata costretta a rimandare i propri piani.
Se ICO e CMA approveranno le soluzioni proposte da Google, l’alternativa ai cookie con maggiore privacy per gli utenti potrebbe entrare in vigore soltanto nel corso del 2025. Sono ormai anni che la compagnia statunitense si prepara a questo passaggio, in modo molto simile a quanto fatto da Apple e Mozilla, e l’introduzione del Privacy Sandbox è un primo passo nella giusta direzione.
Aggiornamento 23/07: i cookie di terze parti non verranno dismessi
Google ha annunciato di aver abbandonato l’idea di eliminare da Chrome i cookie di terze parti e che invece verrà introdotta una nuova esperienza d’uso nel browser che permetterà agli utenti di fare scelte informate che avranno un impatto su tutta la navigazione web. L’idea accarezzata da Big G per diversi anni, quindi, non è realizzabile, dato che “richiederebbe troppo lavoro da tanti partecipanti, con impatto su publisher, advertiser e chiunque lavori nel settore della pubblicità online“.
Google, inoltre, continuerà a migliorare le API per la Privacy Sandbox ed investirà per migliorare la privacy: “E mentre finalizziamo questo approccio, continueremo a consultarci con la CMA, l’ICO e altri regolatori a livello globale. Non vediamo l’ora di continuare a collaborare con l’ecosistema nella prossima fase del viaggio verso un web più privato“.
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