Aggiornamento 05/07: arriva l’ufficialità, trovate tutti i dettagli sulla vicenda nell’articolo.
Arriva l’ufficialità: la Commissione dell’Europa ha deciso di imporre dazi fino al 47,6% contro le auto elettriche cinesi. La presidentessa Ursula von der Leyen ha dichiarato che “i mercati globali sono inondati di auto elettriche più economiche, i cui prezzi sono mantenuti artificialmente basso da enormi sussidi statali“, aggiungendo che “l’Europa è aperta alla concorrenza, non a una corsa al ribasso“. L’industria automobilistica della Cina godrebbe di sovvenzioni sleali da parte del governo, finendo per danneggiare i marchi europei come Stellantis, Audi, Volkswagen, Mercedes-Benz, Porsche, Renault e BMW.
Dopo gli Stati Uniti, anche l’Europa decide di imporre dazi contro le auto cinesi
Le indagini sono partite nell’autunno 2023, quando le autorità europee iniziarono a manifestare pubblicamente le preoccupazioni verso le auto elettriche realizzate dalla Cina. Le auto cinesi rappresentano l’8% di quelle vendute in Europa per un totale di incassi di circa 10 miliardi di euro, numeri che si prevede potrebbero salire fino al 15% nel 2025 mettendo a rischio 2,5 milioni di posti di lavoro diretti e 10,3 milioni per quelli indiretti.
Dopo aver discusso con le parti cinesi coinvolte, non è stato raggiunto un accordo e sono quindi stati decisi i nuovi dazi. Saranno del 17,4% per BYD, 19,9% per Geely e 37,6% per SAIC, mentre per le altre compagnie ammonterà al 20,8% per quelle che hanno partecipato alle succitate indagini e al 37,6% per quelle che non lo hanno fatto. Per quanto ben sotto rispetto ai dazi del 100% imposti dagli USA, assieme a quelli del 10% già presenti arriveranno così a un massimo del 47,6%.
Valdis Dombrovskis, vice presidente della Commissione europea, ha affermato che “l’obiettivo non è chiudere il mercato europeo ai veicoli elettrici cinesi, ma garantire che la concorrenza sia leale“. Il governo italiano si è dimostrato d’accordo, così come Francia e Spagna, mentre sono contrarie Svezia, Ungheria e Germania. Si rischia la guerra commerciale, secondo il ministro dei trasporti tedesco Volker Wissing: “le automobili devono diventare più economiche attraverso una maggiore concorrenza, mercati aperti e condizioni commerciali significativamente migliori nell’Ue, non attraverso la guerra commerciale e l’isolamento del mercato“
Non ha tardato ad arrivare la reazione della Cina, che attualmente applica dazi del 15% sulle auto europee: “l’Ue colpisce i suoi interessi con i dazi alle importazioni di veicoli elettrici made in China“, ha detto il portavoce del ministero degli Esteri Lin Jian, aggiungendo che la Cina “difenderà con fermezza i suoi diritti e interessi legittimi” ed esortando l’Europa a “rispettare il suo impegno a sostenere il libero scambio, a opporsi al protezionismo e a collaborare con la Cina per salvaguardare la cooperazione economica e commerciale complessiva bilaterale“.
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