Recensione realme GT 6: il vero Flagship Killer del 2024?

recensione realme GT 6 smartphone

Sapete benissimo quanto la fascia media del mercato degli smartphone sia, per certi versi, incasinatissima, lasciatemi passare il termine: praticamente ogni brand, nella stessa fascia di mercato, rilascia annualmente uno o più smartphone e questa tendenza moltiplicata per tutte le aziende del settore, produce tantissimi dispositivi ed una confusione generale per gli utenti finali che sempre di più si trovano in difficoltà nella scelta.

A complicare ulteriormente le cose ci pensare realme, con il nuovo GT 6, uno smartphone con un potenziale altissimo a partire dall’hardware in sè, fino ad arrivare al prezzo, davvero bomba che, soprattutto al lancio, metterà in crisi un bel po’ di utenti. Io lo sto provando già da diversi giorni in realtà e, tra i vari smartphone con Snapdragon 8s Gen 3 che ho provato, devo dire che è quello che mi ha incuriosito di più.

Recensione realme GT 6

Design e Materiali

Naturalmente come al solito, prima di passare alle cose serie, parliamo di design perchè questo realme GT 6 non è decisamente uno smartphone che vuole passare inosservato. Il motivo? Senz’altro è racchiuso nella tipologia di finiture che il brand ha scelto per questo dispositivo, che nella parte posteriore alterna parti lucide a specchio a parti sabbiate opache, di grande stile e di forte impatto, soprattutto quando utilizzato senza cover, ma non è tutto oro quel che luccica.

Personalmente, vi sarò sincero, da un po’ di tempo ho smesso di apprezzare la parte “WOW” dei design e ho iniziato a guardare più il lato pratico: in questo realme GT 6 il lato pratico, per via della finitura lucida a specchio adottata, passa un po’ in secondo piano e dover pulire frequentemente lo smartphone non è una cosa che adoro fare. La cosa certa, però, è che rappresenta sicuramente una scelta elegante, questo è innegabile.

Tralasciato questo aspetto, sul retro si distinguono chiaramente le tre sezioni circolari dedicate alle fotocamere oltre al modulo del flash LED. Confermata anche quest’anno la fiducia ai soliti bordi curvi lungo i due lati lunghi dello smartphone, ormai diventata una tradizione in questa fascia di mercato di realme. Molto bene l’impugnatura dello smartphone nonostante le dimensioni importanti, 162mm × 75mm × 8.6mm, ed un peso grossomodo non proprio piuma, 199 grammi.

Le colorazioni disponibili sono due: la Razor Green come quella da noi ricevuta in prova, e la Fluid Silver, altrettanto bella seppur, probabilmente, ancor più limitante sul fattore delle impronte sulla parte lucida a specchio. In quanto a certificazioni, invece, realme non delude perchè anche questo modello è certificato IP65, caratteristica che in questa fascia di prezzo non può che essere decisamente apprezzata.

Per il resto lo smartphone, frontalmente e sui lati, è piuttosto tradizionale: ospita un sensore biometrico sotto al display nella solita posizione centrale, funziona bene ed è affdabile se utilizzato anche come unico sistema di sblocco, ed in più sui lati c’è posto per i soliti tre tasti a destra, il connettore USB-C e lo slot per le due schede SIM in basso, ma non la microSD.

Display

Ho ribadito più volte di come negli anni realme sia cresciuta esponenzialmente sul mercato soprattutto per una caratteristica: i suoi display. Il realme GT 6 stabilisce un nuovo standard sul fronte luminosità, offrendo una visibilità eccezionale all’aperto e nettamente superiore rispetto i suoi diretti competitor nella stessa fascia di prezzo, e non sto esagerando.

Lo schermo qui è da 6.78″ pollici, naturalmente di matrice AMOLED e con risoluzione FullHD+, 2780 x 1264 pixel; il refresh rate raggiunge i 120Hz mentre il touch sampling rate i 2500Hz. Come vi dicevo poco fa, il realme GT 6 si distingue per la brillantezza delle immagini riprodotte, dal momento che riesce a raggiungere i 6000 nit di picco in HDR, che rappresentano uno dei valori più alti in assoluto e assolutamente impossibile da reperire a bordo di smartphone da meno di 1000 euro.

Tralasciando il discorso legato alla luminosità in sè, come consuetudine, questo display riesce a riprodurre dei colori unici, sempre ben calibrati e soprattutto adeguato ad ogni scenario di utilizzo e circostanza: che voi stiate guardando un film su Netflix in HDR o che voi stiate giocando a PUBG, otterrete sempre una qualità di un livello molto più alto rispetto la concorrenza nella stessa fascia di prezzo. Inutile precisare profondità del colore a 10bit, 100% DCI-P3, e supporto ad HDR10+ e DolbyVision: probabilmente, fino ad ora, il miglior schermo su uno smartphone che parte da “soli” 549 euro.

Hardware e prestazioni

Sulla stessa scia intrapresa da diversi brand in questa fascia di mercato, uno tra tutti POCO con il suo F6 che ho provato sempre personalmente, anche realme segue la strada del processore di Qualcomm, lo Snapdragon 8s Gen 3, CPU a 4nm Octa-Core leggermente depotenziata rispetto alla versione “non S” dello Snapdragon 8 Gen 3 ma con un occhio più attento alla gestione energetica. Ad ogni modo il realme GT 6 può vantare anche su una GPU Adreno 735 oltre che 8, 12 o 16GB di memoria RAM LPDDR5X, memorie che variano anche a seconda del taglio di storage che si sceglie, se 256 o 512GB, in entrambi i casi UFS 4.0 “overclockato”, lo definisce l’azienda.

Questo è il terzo smartphone nelle ultime settimane che provo con a bordo lo Snapdragon 8s Gen 3, oltre al POCO F6 e al Motorola Edge 50 Ultra, e fra tutti è quello che spinge di più, soprattutto a livello numerico. Nei benchmark, infatti, questo realme GT 6 ottiene i punteggi più alti di tutti, sia su Antutu che su GeekBench ma anche su GFX Bench: certo, non vi nascondo che fra tutti è quello che anche tende di più a scaldare, perciò sicuramente si tratta di una strategia ben chiara di realme, di puntare tutto sulla potenza, anche accettando qualche compromesso in più sulla gestione delle temperature.

Tralasciando questo discorso legato alle temperature, che tuttavia non creano mai complicazioni durante gli utilizzi tradizionali ma soltanto nei benchmark, devo dire che il nuovo realme GT 6 gira decisamente bene in tutti quanti gli scenari in cui l’ho messo alla prova. Complice anche un software che è sempre meglio ottimizzato, versione dopo versione, il nuovo realme GT 6 soddisfa sia negli utilizzi di ogni giorno con i task più semplici, sia negli utilizzi più stressanti, con giochi 3D anche piuttosto pesantucci, come COD, Genshin Impact e PUBG, giochi che supportano anche i 120fps, framerate perfettamente gestito dall’ultimo arrivato in casa realme.

Sul fronte connettività, invece, realme su questo modello ha ingegnerizzato il nuovo “Antenna Array Matrix 2.0“, un sistema che posiziona in modo strategico le antenne lungo tutto il frame dello smartphone e che consente di ridurre in modo significativo le perdite di segnale, soprattutto quando lo smartphone è impugnato con due mani in orizzontale. Peccato, invece, per il Wi-Fi che rimane fermo alla generazione 6 (seppur la 7 sia ancora poco sfruttata, è vero, ma POCO lo implementa, per citarne uno).

Software

Sul fronte software, poi, realme continua costantemente ad aggiornare la sua UI: siamo infatti arrivati alla versione 5.0 basata su Android 14, un aggiornamento che di fatto non porta stravolgimenti a livello di interfaccia o a livello funzionale, quanto più continua ad ottimizzare le prestazioni degli smartphone che, in questa fascia, sono sempre più difficili da battere.

Le animazioni, che in passato sono state oggetto di critiche a realme, sono sempre più fluide e aumentano la percezione di velocità per l’utilizzatore finale; un occhio particolare anche alla privacy con Picture Keeper che migliora la privacy delle foto fornendo agli utenti un controllo dettagliato sui permessi delle app, oltre che Strong Box che protegge le chiavi di crittografia utilizzate dalle app di terze parti all’interno di un modulo di sicurezza basato su hardware, rendendo significativamente più difficile per gli aggressori estrarle e comprometterle, un po’ in stile Apple, per intenderci.

Fotocamera

In quanto ad ambito fotografico, invece, realme ha voluto fare le cose per bene: il sensore primario utilizzato, infatti, è il chiacchieratissimo Sony LYT-808, vecchia conoscenza già vista a bordo di altri smartphone del gruppo BBK, soprattutto su OnePlus 12, uno tra i primi a montarlo. Si tratta di un sensore da 50MP con stabilizzazione ottica, grande 1/1.4″ e con un’apertura focale pari a f/1.69, un valore piuttosto buono per il segmento di mercato capace di assicurare delle performance fotografiche di qualità anche in scenari con poca luce.

Il resto della formazione fotografica vede protagonisti una lente ultra-wide da 50MP Sony IMX355 f/2.2 e una lente telescopica da 50MP Samsung JN5 con apertura f/2.0. La selfie camera, invece, rimane sempre da 32MP con apertura f/2.45.

La qualità degli scatti, ragazzi, non vi nascondo che mi ha sorpreso sin dai primi approcci; durante i test effettuati in diurna la lente primaria riesce a catturare un buon numero di dettagli, con una calibrazione colore piuttosto buona e fedele alla realtà, senza troppa elaborazione post-scatto che, spesso, tende a falsare decisamente la resa cromatica. Qualche difficoltà in più negli scatti controluce, ma comunque sono perfettamente utilizzabili.

Molto bene anche il comportamento di notte dove lo smartphone riesce a gestire benissimo le luci, senza troppi riflessi in camera; buona la definizione delle immagini, poco il rumore in generale, molto bene il bilanciamento del colore che anche in presenza di illuminazione artificiale con temperatura colore diversa riesce a produrre un buono scatto.

Anche la lente ultra-wide, tendenzialmente, non mi ha lasciato assolutamente l’amaro in bocca, come spesso accade: ho notato anche qui una buona definizione, seppur inferiore alla lente primaria per ovvie ragioni, ma di base i risultati sono buoni e i colori ben bilanciati. L’unico appunto che farei è sulla quantità di luce catturata dall’obiettivo, molto meno rispetto alla principale e, di conseguenza, gli scatti risulterenno meno brillanti. Di notte i risultati sono buoni, anche la lente ultra-wide gestisce bene le luci, anche se aumentano un po’ i tempi di esposizione per un risultato di qualità.

Molto bene, invece, il teleobiettivo e gli scatti in modalità ritratto con questa lente: è possibile scattarli sia a 1x che a 2x e grazie al supporto dell’intelligenza artificiale il bokeh ottenuto, seppur simulato, è sempre più realistico e preciso, oltre che migliorato rispetto le generazioni precedenti. Nella media di mercato, invece, i selfie, anche loro scattabili in modalità ritratto per una qualità superiore, che vi consiglio di adottare principalmente di giorno e meno di notte.

Benone poi anche i video: lo smartphone registra in 4K a 60 fps con la lente primaria, a 30 fps con quella ultra-wide, buona la qualità generale delle riprese, buona stabilizzazione, audio un pochettino sotto tono. Ottime le implementazioni NextAI per la registrazione dei video di notte, circostanza nella quale questo GT 6 riesce a fornire dei risultati più luminosi anche rispetto ai competitor con un hardware “più prestante”.

Autonomia

Sul fronte batteria, invece, sappiamo bene come realme detenga svariati primati, soprattutto in quanto a velocità di ricarica; questo realme GT 6, non a caso, supporta la SUPERVOOC Charge fino a 120W, capace di ricaricare lo smartphone del 50% in soli 10 minuti e da 0 a 100% in soli 28 minuti, valori invidiabili per la media di mercato. È bene precisare che nella confezione che ho ricevuto in prova non era presente l’alimentatore in questione, seppur realme nei giorni di lancio offrirà in omaggio un alimentatore da 120W.

In termini di autonomia, invece, lo smartphone con i suoi 5500 mAh di batteria, complici dell’aumento di peso fino a 198 grammi, riesce ad assicurare la canonica giornata di utilizzo senza difficoltà e, talvolta, anche un giorno e mezzo qualora non lo si stressi più di tanto. Questo smartphone è la prova ulteriore del fatto che il nuovo Snapdragon 8s Gen 3 strizza l’occhio alla gestione energetica e consente agli smartphone di ottenere qualche punto in più in termini di autonomia.

Prezzo e considerazioni

realme GT 6 è disponibile all’acquisto su Amazon in tutte le varianti che vi ho anticipato prima.

  • realme GT 6 8/256GB: prezzo di listino € 599,99 – prezzo scontato dal 25 Giugno fino al 4 Luglio € 549,99 + realme Buds Air 6 e caricatore da 120W in REGALO
  • realme GT 6 12/256GB: prezzo di listino € 699,99 – prezzo scontato dal 25 Giugno fino al 4 Luglio € 599,99 + realme Buds Air 6 e caricatore da 120W in REGALO
  • realme GT 6 16/512GB: prezzo di listino € 799,99 – prezzo scontato dal 25 Giugno fino al 4 Luglio € 699,99 + realme Buds Air 6 e caricatore da 120W in REGALO

Senza dubbio il miglior rapporto qualità prezzo è rappresentato dalla versione intermedia con 12GB di memoria RAM e 256GB di storage che, soprattutto al prezzo di lancio, potrebbero fare gola a molti. Rispetto i competitor annunciati nella stessa fascia di mercato, questo realme GT 6 si distingue grazie al suo display di qualità altissima e grazie alle prestazioni della sua fotocamera, che ha pochi rivali per la stessa cifra.

Acquistarlo al lancio oppure aspettare? Certamente un po’ di attesa farà scendere un po’ il prezzo, ma gli omaggi offerti dal brand oltre allo sconto potrebbero fare gola a molti di voi che hanno bisogno del nuovo smartphone.

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Ultimo aggiornamento il 24/09/2024 14:14