Sapevamo benissimo che quest’anno sarebbe stato all’insegna dell’intelligenza artificiale a bordo degli smartphone, e tutti i produttori ce ne stanno dando un assaggio, nei modi più disparati e con applicazione molto spesso diversissime tra di loro. Fresco fresco di lancio sul mercato globale è la nuova serie Reno 12 di OPPO, di cui personalmente sto provando ormai da qualche giorno il modello Reno 12 Pro.
Per la prima volta negli ultimi anni OPPO si presenta sul mercato con un prezzo in linea con i competitor, visti gli aumenti delle precedenti generazioni; ad ogni modo questo OPPO Reno 12 Pro lo si trova online a cifre già molto vantaggiose, perciò il rapporto qualità prezzo si consolida ulteriormente.
Recensione OPPO Reno 12 Pro
L’intelligenza artificiale PRATICA
I presupposti per far bene da qui a qualche settimana, quando tutte le funzionalità AI saranno rese pubbliche, ci sono tutti. Sì perchè, di base, ci troviamo di fronte alla solita ColorOS di OPPO basata su Android 14, una rom che offre un’esperienza utente sempre intuitiva e fluida e che, soprattutto, è priva di tantissimi bloatware molto frequenti su questi modelli. Ma la principale novità introdotta con la serie Reno 12, appunto, sta nell’intelligenza artificiale applicata all’interno di molteplici contesti.
A partire dalla barra laterale che ora diventa intelligente: al suo interno, oltre che le classiche scorciatoie a cui siamo abituati, adesso troviamo l’AI Toolbox, che consente un accesso rapido a funzioni come AI Write, AI Speak e AI Summary, tutte quante al momento utilizzabili solo in lingua inglese, ma che nel giro di qualche settimana dovrebbero funzionare, grazie ad un aggiornamento, anche in lingua italiana.
Tra le funzioni AI utilizzabili subito, però, ce ne sono un paio che sono davvero simpatiche e carine nell’utilizzo di ogni giorno: mi riferisco, in primis, all’AI Studio, che permette di creare avatar digitali o ritratti artistici partendo da una nostra foto, sfruttando le avanzate capacità di AI generativa. Tuttavia, come visto su alcuni motori generativi del calibro di Midjourney, la tendenza al momento è quella di snaturare ancora un po’ i soggetti, infatti negli esempi che ho fatto sulle mie foto, era evidente il “cambiamento”.
Notevolmente migliorato anche l’editing delle foto che adesso supporta la cancellazione intelligente (AI Eraser) di eventuali intrusi all’interno dei nostri scatti, modalità che funziona piuttosto bene e segue sulla falsa riga quello già visto sui Pixel e anche sui vari Samsung di ultima generazione.
Hardware e prestazioni
Sul fronte hardware, invece, una gran bella sorpresa quella che ho trovato: parlare di Mediatek fino a poco tempo fa significava, per i produttori, risparmiare e fare un prodotto mediocre per l’utente che non legge la scheda tecnica e compra uno smartphone solo in base al prezzo, ma con il nuovo Dimensity 7300 Energy Edition a 4nm, la musica è davvero cambiata, ma d’altronde in casa Mediatek questa è una tendenza che da anni si è invertita.
E sì, lo so, i più attenti mi diranno che noi europei siamo sempre penalizzati con smartphone dalle schede tecniche differenti rispetto a quelle viste sul mercato cinese, dove questo Reno 12 Pro arriva con un Dimensity 9200+ da vero top di gamma, ma vi dirò, se non numericamente parlando, devo dire che non avvertirete in alcun modo le differenze, se non nella convenienza tra l’acquisto di una versione “Global” e una “Cinese”. Ma vabbè, il resto della dotazione hardware è comunque di spessore per la fascia media: 12GB di memoria RAM LPDDR4X (ahimè!) e 512GB di storage non espandibile, ma in compenso abbastanza veloce, di tipo UFS 3.1.
Tolti tutti i discorsi tecnici e numeri, lui si conferma l’ennesimo OPPO di qualità sul fronte prestazioni: nell’utilizzo di ogni giorno è un fulmine, la buona ottimizzazione fa da sfondo e il risultato non può che essere uno smartphone affidabile in tutti i contesti di utilizzo. L’unico appunto da fare è legato alle temperature quando si mette sotto stress il dispositivo: se si esagera con le sessioni di benchmark oppure con l’utilizzo di giochi piuttosto pesantucci, potrebbe risultare un po’ più tiepido del solito. Tuttavia il sistema di raffreddamento integrato offre una dissipazione del calore piuttosto veloce e performante, perciò probabilmente il problema non sussisterà per la gran parte degli utilizzatori.
Sul fronte connettività, invece, lui supporta due schede sim in formato Nano, ma purtroppo è assente la compatibilità con le eSIM, sempre più in voga soprattutto per i viaggi all’estero molto brevi dove si può acquistare in pochi minuti una SIM direttamente dallo smartphone; presente, invece, il Bluetooth 5.4, la compatibilità con il Wi-Fi 6 e l’NFC.
Design e materiali
Uno degli aspetti più interessanti del nuovo OPPO Reno 12 Pro è senza dubbio il suo design, ma d’altronde per chi segue il brand da diversi anni e non solo dalla sua comparsa nelle grandi catene di elettronica, ricorderà design iconici e memorabili. Qui il vero tocco distintivo è dato dalla texture Fluid Ripple sulla back cover in vetro, una finitura che conferisce allo smartphone una sensazione di tridimensionalità pazzesca, visti i bei giochi di luci e forme che si creano.
Molto bello anche il camera bump di queto Reno 12 Pro, che arriva in primis con una forma rettangolare con gli angoli arrotondati, ma soprattutto con una finitura zigrinata lungo il bordo davvero piacevole; peccato, però, che la finitura in vetro catturi molto la polvere quando mettiamo in tasca lo smartphone, oltre che le impronte se ci passiamo sopra le dita, caratteristica che però accomuna la gran parte dello smartphone nella sua parte posteriore.
Il frame laterale, seppur sia piuttosto sottile e con una finitura lucida, è realizzato in plastica ed è forse l’unico elemento di questo design che personalmente ho trovato fuori luogo, e non all’altezza di tutto il resto. Tuttavia, escludendo questo piccolo dettaglio, il dispositivo è decisamente ben costruito e realizzato, con in più anche una certificazione IP65 che garantisce protezione contro polvere e schizzi d’acqua.
Per il resto non vi nascondo che tra i vari smartphone di fascia media che ho provato di recente, l’OPPO Reno 12 Pro è uno dei telefoni di fascia media più piacevoli da impugnare e utilizzare; d’altra parte con un peso di soli 180g e dimensioni di 161.45 x 74.79 x 7.40 mm, si posiziona tra i dispositivi più ergonomici di recente rilascio. La dotazione di tasti, invece, prevede tre pulsanti canonici sul lato destro, uniti al connettore USB-C in basso, insieme al microfono e allo slot per le schede SIM; in alto, infine, c’è spazio per il secondo microfono oltre che per la porta infrarossi, aggiunta sempre presente di OPPO a bordo dei suoi smartphone.
Display
Frontalmente, poi, OPPO ha scelto un vetro certificato Gorilla Glass Victus 2, a protezione del suo display OLED da 6.7″ pollici; qui il vetro è piacevolmente arrotondato lungo i quattro bordi, ma non è da considerarsi un vero e proprio smartphone dai bordi curvi, anzi se non lo avessi guardato da vicino, probabilmente non avrei nemmeno percepito le lievi curve che lo contraddistinguono.
Come anticipavo poc’anzi, il pannello OLED da 6.7″ pollici rappresenta uno dei veri punti di forza indiscussi del nuovo OPPO Reno 12 Pro, ma d’altra parte questa è l’ennesima prova di carattere di OPPO che su questo fronte, personalmente, mi ha sempre convinta. Lo schermo qui ha una risoluzione FullHD+ pari a 1080 x 2412 pixel, una velocità di aggiornamento pari a 120Hz e soprattutto è compatibile con l’HDR10+ per la riproduzione di film in streaming e video su YouTube. Tra le altre caratteristiche impattanti non possiamo non menzionare i 1200 nits garantiti di picco, che per quanto non rappresentino un primato in questa fascia di mercato, nel concreto si traducono comunque in una buona retroilluminazione ed in colori brillanti, in pieno stile OPPO.
Molto buona l’aggiunta del sensore biometrico sotto il display in posizione centrale, un sensore piuttosto reattivo e veloce nello sblocco, che se abbinato a quello facciale, praticamente ridurrà a zero le possibilità che voi dobbiate inserire un PIN per mancato sblocco.
Fotocamera
E poi sappiamo benissimo come l’ambito fotografico sia uno dei più studiati e curati da parte di quasi tutti i produttori di smartphone al momento in circolazione: l’importanza di un buon comparto fotografico, ormai, è argomento sulla bocca di tutti anche perchè con l’uso smisurato dei social network, anche gli utenti finali si dimostrano sempre più attenti a queste caratteristiche. E OPPO questo lo sa bene: il nuovo Reno 12 Pro, infatti, strizza l’occhio a modelli ben più costosi, integrando un pacco lenti di tutto rispetto, a partire dalla primaria da 50MP f/1.8, seguita da una lente telescopica sempre da 50MP f/2.0 e una ultra-wide da 8MP f/2.2, oltre che una lente selfie frontale da 50MP f/2.0.
La fotocamera principale utilizza il sensore Sony LYT-600, già famoso per il gruppo BBK di cui OPPO fa parte insieme a OnePlus e Realme; questa lente offre risultati sono buoni, con un’ottima gamma dinamica e poco rumore anche in condizioni di scarsa illuminazione, grazie alla tecnologia stacked dei sensori LYTIA. La fotocamera ultra-grandangolare non dispone di autofocus e purtroppo è l’unico vero tallone d’Achille di questo comparto fotografico del Reno 12 Pro; le foto risultano un po’ meno ricche di dettagli, così come la messa a fuoco che non è propriamente perfetta nei punta e scatta. Il teleobiettivo, invece, fa un significativo passo avanti, perchè nonostante sia sprovvisto di stabilizzazione, fornisce degli ottimi ritratti in tutte le condizioni di luce, seppur migliorabili di notte.
Molto bene, invece, la lente frontale per i selfie che riesce a fornire in tutte le circostanze dei buoni scatti, ottima la possibilità di ampliare o stringere l’angolo di visuale, ma soprattutto molto comodo l’autofocus, utile nella modalità ritratto che permette di gestire la profondità di campo in post-produzione.
Per quanto riguarda i video, invece, la registrazione si ferma solo a 4K 30fps e non 60 fps, risoluzione che oltretutto non è supportata né dalla fotocamera ultra-grandangolare né dal teleobiettivo che invece si fermano entrambi a 1080p; ad ogni modo qualità delle riprese abbastanza buona, audio altrettanto, perfettamente in linea con i suoi competitor.
Autonomia
La batteria da 5000 mAh, grazie al SoC utilizzato e alla buona ottimizzazione della ColorOS, riesce a garantire con ogni genere e tipologia di utilizzo un’autonomia decisamente positiva; nei miei giorni di test non c’è stata occasione in cui lui non mi abbia portato fino a sera, lasciandomi spesso anche con un buon 20-30% di autonomia residua a fine giornata, sempre con almeno 5-6 ore di schermo attivo.
Per di più, immancabile la tecnologia di ricarica rapida SUPERVOOC da 80W che permette di passare da 0% a 49% in soli 18 minuti e di raggiungere il 100% in circa 45 minuti.
Prezzo e considerazioni
Come anticipato nei momenti iniziali di questa recensione, l’OPPO Reno 12 Pro arriva in vendita sul territorio italiano a 599 euro di listino, una cifra che di per sè potrebbe non convincere propriamente tutti, ma che, dati alla mano, è in linea con tutti quanti gli altri player al momento sul mercato. La buona notizia, però, è OPPO offre un interessante programma di trade-in del vostro usato con uno sconto immediato direttamente nel carrello pari a massimo 100 euro.
L’altra buona notizia è che lo street price su alcuni store online è ben inferiore ai prezzi previsti al lancio dal produttore, il che rende estremamente appetibile questo smartphone nella fascia dei 400-450 euro, dove la concorrenza è meno agguerrita visto il suo potenziale molto alto. In sintesi di lui mi è piaciuta la sua affidabilità generale, il software e le sue implementazioni AI, ma soprattutto display e design: uno smartphone nel complesso promosso, con poche, pochissime sbavature. Peccato solo per le eSIM!
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