Recensione ASUS ZenBeam L2: il proiettore portatile con lunga autonomia

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I proiettori portatili non sono più solo uno strumento lavorativo, grazie soprattutto alla diffusione di svariati modelli più economici che hanno sdoganato un po’ la nicchia e l’hanno resa più accessibile a tutti, soprattutti perchè molti di questi funzionano a batteria e quindi anche una semplice serata fra amici può essere svoltata da un accessorio di questa categoria.

E se spesso ci troviamo ad analizzare prodotti di brand cinesi, questa volta il prescelto è stato ASUS, con il suo modello ZenBeam L2, un prodotto decisamente non adatto a tutti per il suo prezzo di vendita, ma che ha un potenziale molto molto elevato, soprattutto in termini di resa della batteria.

Recensione ASUS ZenBeam L2

Design e Materiali

Proprio in pieno stile e tradizione ASUS, il nuovo ZenBeam L2 è un prodotto ben costruito, realizzato con materiali di qualità e con un design che non possa inosservato e che non vi farà sfigurare nelle serate con amici. Lui è costruito interamente in plastica, fatta eccezione per la maniglia di cuoio marrone che spezza la monotonia ma soprattutto rappresenta un gran bel tocco di stile. Sulla parte frontale lascia spazio alla lente piuttosto imponente e al sensore per la regolazione automatica della messa a fuoco, mentre sulla parte superiore sono presenti tutti i tasti per muoversi nell’interfaccia del proiettore stesso.

Sul retro, invece, ci sono due porte USB-C: una per l’alimentazione e una per il segnale video DP da un altro dispositivo, come può essere ad esempio un computer oppure uno smartphone con uscita video. C’è anche una porta USB-A, una porta HDMI e un jack da 3,5 mm per il collegamento di casse esterne (seppur sia possibile anche utilizzare il Bluetooth). A proposito di altoparlanti, qui ne è presente solo uno da 10W realizzato in collaborazione con Harman/Kardon, la cui qualità è buona, seppur non goda di livelli di volume molto alti. Nell’assemblaggio di base manca un componente, ovvero l’Android TV Box che poi rappresenta la vera essenza di questo dispositivo. Una volta aperto il coperchio del proiettore sul retro ci troviamo di fronte all’apposito alloggiamento dove installare il Box Android che lo rende smart a tutti gli effetti.

Questo rappresenta sicuramente un vantaggio rispetto a tanti player (cinesi) che presentano dispositivi come questo con software operativi proprietari dalle dubbie interfacce e dubbie affidabilità a lungo termine; qui c’è una buona gamma di app disponibili, ma allo stesso tempo potrete utilizzare il software del proiettore se per qualche ragione non voleste utilizzare il Box Android in dotazione.

Il telecomando è piuttosto tradizionale: si tratta del solito dispositivo bluetooth che si abbina automaticamente al proiettore e che, soprattutto, non richiede di essere puntato fisicamente vicino il sensore infrarossi.

Caratteristiche tecniche e qualità video

Dal momento che il proiettore in sè non vanta di un hardware proprio, quanto più fa affidamento al Box esterno, vi parlerò principalmente della sua dotazione. Il piccolo box HAKO Android TV è dotato di un processore a 4 core ARM Cortex Z4 a 1,8 GHz, con 2 GB di RAM e 4 GB di memoria interna, sufficiente per gestire l’ultimo versione di Android TV 12, ma non il miglior hardware che si potesse desiderare, soprattutto in questa fascia di prezzo. Vi mentirei se vi dicessi che le sue performance sono impeccabili, perchè in fin dei conti con 2GB di RAM è impossibile riuscire ad essere reattivi e veloci.

La qualità dell’immagine è buona: la risoluzione nativa di 1080P è superiore a quella di molti proiettori portatili più economici, per di più supporta la risoluzione 4K in input senza problemi, ideali anche per collegare eventualmente delle console. La luminosità delle immagini è piuttosto buona, seppur bisogna smanettare un po’ inizialmente per trovare il giusto bilanciamento nelle impostazioni, mentre il contrasto è sicuramente di livello cinematografico, soprattutto se parliamo di un proiettore di una fascia di prezzo inferiore ai 1000 euro. Molto buona anche la saturazione dei colori, ma come al solito una buona esperienza visiva è dettata principalmente dal supporto sul quale andrete a proiettare.

Tecnicamente parlando lui riesce a proiettare con una luminosità pari a 960 LED Lumens che, confrontati con la scala ANSI che utilizziamo solitamente, corrispondono a 400 ANSI Lumens, oltre a possedere un rapporto di contrasto 400:01:00 ed una compatibilità con 16.7M di colori. Tralasciando i tecnicismi, le modalità immagine includono Bright, Standard, Theatre, Eco, Scenery e Game e sono compatibili con HDR10+; consiglierei di abbassare un po’ il contrasto rispetto all’impostazione predefinita e di controllare che la luminosità sia al massimo, perchè per impostazione predefinita il produttore ha lasciato i valori al 50%.

L’autofocus e la correzione trapezoidale potrebbero essere migliori; a volte non è così nitido come mi sarei aspettato, motivo per cui spesso ho usato i tasti manuali per la regolazione dei valori, soprattutto perchè lui è molto sensibile ai movimenti ed un minimo scossone potrebbe nuovamente far riattivare il meccanismo automatico per la messa a fuoco. Anche la correzione trapezoidale spesso tende ad esagerare, soprattutto su pareti dipinte senza un telo, come nel mio caso, ma non è nulla che non possa essere risolto in pochi istanti di regolazioni.

Software

Come anticipato prima, tutte le funzionalità per “l’utente” sono fornite essenzialmente dal box Android che permette di interagire con le app e via discorrendo. C’è, tuttavia, un software nativo sull’ASUS ZenBeam 2 al quale si può accedere tramite il telecomando o premendo il pulsante di navigazione sul proiettore, o semplicemente quando il box Android non è collegato.

Il software di sistema principale offre la possibilità di switchare tra le varie sorgenti in ingresso, oltre ad offrire innumerevoli parametri tecnici tra cui correzione dell’immagine, messa a fuoco, audio e modalità batteria. C’è anche un File Manager che consente di navigare tra i file del sistema e delle eventuali unità USB collegate. Come già visto su tanti altri proiettori, diciamo che il sistema operativo di base è sempre piuttosto minimalista ed essenziale, motivo per cui tanti produttori optano per la soluzione del Box separato da collegare come accessorio esterno, così da assicurare prestazioni superiori (con uno sforzo inferiore, essenzialmente).

Prezzo e considerazioni

ASUS ZenBeam 2 è disponibile all’acquisto in Italia ad u prezzo di circa 700 euro, una cifra decisamente non alla portata di tutti, soprattutto per un proiettore portatile, ma in fin dei conti il dispositivo si rivolge ad un target già più esigente e che ricerca un prodotto con una marcia in più.

Molto buona la luminosità dei proiettore, un po’ meno soddisfacente l’altoparlante da soli 10W che non offre prestazioni all’altezza del dispositivo. In compenso ho apprezzato molto l’autonomia di circa 3 ore e mezza, adeguata anche per vedere film più lunghi della norma (fan di Martin Scorsese, venite a me!). L’unico punto a sfavore forse è il box android integrato, con un hardware un po’ obsoleto che rende l’esperienza d’uso un po’ più lenta rispetto gli standard attuali del mondo Android; insomma, sarebbe bastato poco di più per renderlo perfetto.

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