17 novembre 2020: questa è la data in cui Huawei ufficializzò la cessione del suo sub-brand Honor, e da allora le strade delle due compagnie si sono separate. Fino ad allora, il sub-brand aveva sempre utilizzato i SoC Kirin della divisione HiSilicon di Huawei per i suoi smartphone e tablet, ma la cessione l’ha obbligata a dover guardare altrove, cioè verso Qualcomm e MediaTek. Tuttavia, da quando Huawei è tornata a usare i suoi Kirin, si rumoreggia che Honor potrebbe fare altrettanto: ma quanto c’è di vero?
La dirigenza Honor risponde ai rumor dell’utilizzo di un SoC Huawei Kirin
Dopo aver venduto Honor, ci fu un lungo periodo in cui anche la stessa Huawei si rivolse a Qualcomm e MediaTek per utilizzare i loro System-on-a-Chip. Il ban statunitense la mise in una situazione alquanto scomoda, impedendole di rivolgersi a TSMC per la fabbricazione dei SoC Kirin e dovendo giocoforza acquistare quelli di terze parti, con evidenti svantaggi: non solo i SoC proprietari costano meno, ma sono anche maggiormente ottimizzati in quanto realizzati ad hoc per i prodotti Huawei.
A partire da fine 2023, però, Huawei è riuscita a trovare nella cinese SMIC un rimpiazzo di TSMC, con chip come Kirin 9010 e Kirin 9000S che alimentano le serie Pura 70 e Mate 60. Una sorpresa per molti, visto che addirittura si vociferava che Huawei stesse valutando di chiudere la divisione semiconduttori o addirittura cederla ad altri. E quindi, adesso che i Kirin sono tornati, che ne sarà di Honor?
Ai rumor comparsi online ha risposto direttamente Jiang Hairong, CMO di Honor, che sul suo profilo Weibo, senza tanti giri di parole, li ha definiti “una completa str***ata“. Nonostante le compagnie si siano punzecchiate, essendo a tutti gli effetti competitor, c’è chi vede ancora un certo legame fra le due: in quanto ex sub-brand, tuttora Honor utilizza tecnologie di derivazione Huawei-iana.
L’ex casa madre non ha però mai fornito SoC Kirin ad altri marchi, come invece in passato fece Samsung con Meizu e vivo. Tuttavia, la Cina sta spingendo affinché le sue compagnie utilizzino quanto più possibile tecnologie Made in China, specialmente quando si parla di microchip, con SMIC e Huawei che guidano questa ricerca d’indipendenza. Lato software, per esempio, proprio Huawei ha fornito i suoi servizi HMS Core (alternativa ai servizi Google) ad aziende come Meizu e Gionee.
Le voci di corridoio parlano di un presunto Honor Kirin Core Edition che la società starebbe testando internamente, un SoC che sarebbe destinato addirittura a prodotti top di gamma previsti per la prima metà del 2025. Della possibilità che torni a essere un’azienda gemellata a Huawei ha parlato proprio Honor, che non troppo tempo fa ha risposto anche alle indiscrezioni su un possibile SoC proprietario Honor.
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