Continua la nostra rassegna con i test sulle migliori biciclette elettriche e torniamo a parlare di Eleglide, un brand che abbiamo imparato ad apprezzare soprattutto per il rapporto qualità prezzo con cui è sempre riuscita a proporre i suoi prodotti.
Con la Eleglide M2 però il brand ha voluto alzare l’asticella, e non solo perché si tratta di una E-MTB che costa meno di 900 euro con freni a disco idraulici, cambi Shimano ed una super batteria da 540 Wh, ma perché è una delle pochissime mountain bike elettriche della sua fascia di prezzo a poter essere gestita tramite un’app per smartphone, con la quale è possibile personalizzare molte delle impostazioni di base. Compresa la velocità massima.
Indice
Recensione Eleglide M2: mountain bike elettrica economica e con app per smartphone
Unboxing
Data la sua natura non pieghevole, la Eleglide M2 arriva con una confezione di dimensioni molto ingombranti, proprio perché la e-mountain bike sarà consegnata praticamente già montata. Le uniche cose che bisognerà fare sarà fissare il manubrio, i pedali e montare la ruota anteriore che, tra le altre cose, si può facilmente montare e smontare tramite un sistema a molla (molto simile a quello dei sellini, per intenderci).
Ad ogni modo, una volta fissati tutti i componenti, la bicicletta sarà immediatamente pronta per il primo utilizzo, anche se il mio consiglio è quello di assicurarsi che le ruote siano gonfie alla giusta pressione, utilizzando un manometro.
Caratteristiche tecniche – Eleglide M2
- Potenza motore: 250W (di tipo brushless);
- Velocità massima: limitata a 25 km/h;
- Batteria: rimovibile da 36v e 15 Ah;
- Pneumatici: 27.5 pollici;
- Tre modalità di guida;
- Luce anteriore: LED;
- Telaio: lega d’alluminio;
- Peso bici: 22 kg;
- Peso supportato: 120 Kg;
- Freno a disco: anteriore/posteriore;
- Dimensioni da aperta: 180 x 68 x 106 cm.
Design e materiali
Se conoscete già le mountain bike del brand, allora già a prima vista capirete che la Eleglide M2 è la succeditrice della M1, che abbiamo testato un po’ di tempo fa nella variante Plus, e dalla quale eredita diverse caratteristiche ed il design.
La mountain bike è esattamente della stessa tipologia del modello precedente e rimane una bici elettrica non pieghevole. Tutto il telaio è realizzato in lega d’alluminio, ha un peso netto di 22 Kg ed è disponibile in un’unica colorazione molto piacevole, arricchita da una serie di dettagli in rosso.
Per fortuna, poi, proprio come nella M1 Plus la centralina per la gestione del controllo elettronico non è stata posizionata esternamente al telaio, cosa che non si può dire per il pacco batteria che è estraibile ma è esterno e decisamente ingombrante. Ammetto di non essere un fan di questa soluzione, anche perché l’aspetto è quantomeno goffo, è pur vero però che questo tipo di soluzione rende l’estrazione della batteria semplicissima e molto veloce: basterà utilizzare la chiave che esce in confezione e disconnettere tutta la sezione.
Anteriormente, la Eleglide M2 integra due forcelle meccaniche che si possono regolare nella rigidità e che per chi non conoscesse ancora il mondo delle mountain bike potrebbero sembrare un po’ troppo dure, soprattutto se paragonate a quelle che in genere si trovano nelle fat bike. In realtà però, a mio avviso il brand è stato piuttosto bravo nell’impostazione generale dell’ammortizzatore anteriore, rendendolo piuttosto in linea con la tipologia di bicicletta.
Peccato per il posteriore, in cui l’azienda non ha integrato alcun ammortizzatore (né nella struttura né nella sella): date le ruote sottili, le vibrazioni e gli urti dovuti ai fossi si sentono parecchio, nonostante la sella sia di buona qualità e ben imbottita.
Di ottima qualità gli pneumatici, che sono dei Kenda da 27.5” x 2.4”: sono leggermente più larghi della media, soprattutto di quelli che troviamo nelle mountain bike elettriche economiche, non sono anti foratura ma sono molto resistenti e del giusto diametro per poterci andare anche in montagna e fare dello sterrato.
Nella confezione poi esce un accessorio che potremmo definire un “trucchetto” da parte del brand e che gli ha permesso di vendere la Eleglide M2 come bici elettrica legale in Italia, senza però dover necessariamente rinunciare alla comodità dell’acceleratore (qualora lo si desiderasse): nella scatola, tra gli accessori, troviamo proprio l’acceleratore che è possibile montare sostituendo la manopola di destra ed, automaticamente, assumendosi tutta la responsabilità di far diventare la bicicletta un modello illegale.
Motore, cambio e freni – Eleglide M2
Ad animare la Eleglide M2 ci pensa un motore brushless da 250w che le garantisce una velocità massima (limitata) a 25 Km/h che, tramite l’app, è possibile modificare. E, di nuovo, le caratteristiche del motore assieme alla mancanza dell’acceleratore rendono questo modello totalmente in regola con tutte le normative vigenti in Italia.
Rispetto alla generazione precedente il motore migliora parecchio, non solo in quanto a peso massimo supportato (che passa dai 100 Kg a 120 Kg), ma soprattutto per quanto riguarda la coppia massima erogata, che passa dai 45 nM della M1 Plus ai 55 nM con ben 570w di potenza di picco erogabile.
Anche su questo modello però, la configurazione dell’assistenza alla pedalata è più tendente al lungo che all’erogazione immediata della coppia, ed anche in questo modello è presente la modalità “Walk”, che fornirà assistenza nella spinta della bicicletta anche in salite che superano il 15° di pendenza.
Buono il solito cambio Shimano a 21 rapporti, che si gestisce tramite due selettori a scatto posizionati in prossimità delle manopole e che è protetto anche da una struttura rigida che si può decidere se montare o meno in fase di assemblaggio. Il cambio è preciso, veloce e non mi ha dato alcun problema relativo alla necessità di essere regolato una volta montata la bici.
Migliorano anche i freni, che (finalmente) diventano di tipo idraulico: rispetto alla generazione precedente la qualità della frenata è nettamente superiore e molto più sicura grazie ad una maggiore sensibilità della manopola.
Le modalità di pedalata assistita sono cinque, ed in ogni caso l’assistenza alla pedalata si attiverà una volta effettuata qualche pedalata.
Applicazione
C’è poi un’altra novità: l’applicazione per smartphone. Eleglide M2 è gestita da un’app proprietaria chiamata proprio “Eleglide”, disponibile sia per Android che per iPhone, con cui però ho iniziato subito con il piede sbagliato. Per l’associazione Bluetooth serve un codice numerico che non sono riuscito a trovare da nessuna parte: ho dovuto andare avanti a tentativi, finché non l’ho indovinato. E per i posteri: il codice è 000000.
Ad ogni modo, si tratta di un’applicazione molto simile a quella che in genere accompagna i monopattini elettrici, con cui è possibile controllare tutte le informazioni riguardo la bicicletta e “bloccarla” con una password in modo da renderla non utilizzabile.
Nell’app però è anche possibile accedere ad una serie di personalizzazioni. È possibile regolare la luminosità del computer di bordo, è possibile modificare la velocità massima fino a 32 Km/h (rendendo così la bici illegale in Italia) e così via.
Purtroppo però, l’app non permette una registrazione delle proprie pedalate, funzione che mi sarebbe piaciuta trovare ma, per fortuna, è possibile decidere se attivare l’assistenza alla pedalata ad ogni volta, oppure se accendere sempre la bicicletta senza che il motore entri in supporto alla pedalata.
La prova su strada
In quanto a guidabilità, nel complesso la Eleglide M2 è una bici piuttosto confortevole. La posizione di seduta naturalmente non è eretta come quella di una city bike, ma è comunque lontana da quella che si potrebbe trovare in una mountain bike sportiva. La larghezza del manubrio è buona e la maneggevolezza è impeccabile anche alle velocità più elevate.
Insomma, la Eleglide M2 è una bici adatta sia ai pendolari e a chi vuole utilizzarla perlopiù in città, che per chi ama le escursioni in montagna. Ed anche se la mancanza di un sistema di ammortizzazione posteriore si fa sentire soprattutto quando si è su fondi stradali non uniformi, l’assenza che ho più sentito con questo modello è un’altra: il sensore di coppia.
Perché è proprio il sensore di coppia il grande assente della Eleglide M2, ed è davvero un peccato anche perché il motore è potente il giusto ed è anche molto silenzioso.
Questo vuol dire che il livello di assistenza selezionato non influenzerà l’erogazione della coppia in base alla pedalata, ma modificherà solo la velocità massima raggiungibile e, in condizioni estreme, si potrebbe anche arrivare a 25 Km/h pedalando (a vuoto) in prima marcia.
Ed è un peccato, anche perché gli pneumatici Kenda sono di ottima qualità e riescono a garantire una buona aderenza anche in curva. Insomma, un sensore di coppia sarebbe stato la ciliegina sulla torta per questa Eleglide M2.
Autonomia della batteria e ricarica
La batteria della Eleglide M2 è una 36v a 15 Ah, cioè 540 Wh, con la quale, nei miei test, circa 70 Km in modalità con una pedalata assistita variabile, spesso impostata alla massima assistenza. E nonostante sia comunque un buon traguardo, soprattutto considerando i saliscendi di Avellino, è una performance piuttosto distante dai 120 Km dichiarati dall’azienda.
La ricarica però, data la grande capienza della batteria, è molto lenta: per una carica completa, partendo dallo 0%, ci vorranno circa 10 ore con il caricabatterie che esce in confezione.
Prezzo di vendita e considerazioni
Il prezzo di vendita ufficiale della Eleglide M2 è di 899,99 euro ma, tramite il link ed il coupon che trovate in basso, potreste acquistarla con XX euro di sconto arrivando quindi a dover spendere XXX euro per portarvela a casa. E si tratta di un prezzo che tutto sommato non è niente male, soprattutto considerando che si tratta di un modello piuttosto completo, dotato di applicazione per smartphone, che si rivolge soprattutto alle persone che vogliono utilizzare la bici elettrica sia per gli spostamenti cittadini che per le gite fuori porta.
Certo, se il brand avesse pensato di integrare un sensore di coppia e un qualsivoglia sistema di ammortizzazione posteriore avrebbe fatto centro ma, a quel punto, il prezzo sarebbe salito e probabilmente la Eleglide M2 non sarebbe più stata tra le mountain bike elettriche più interessanti come rapporto qualità prezzo.
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