Xiaomi 14 Pro: il teardown ne rivela tutti i segreti più nascosti

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Crediti: WekiHome

Il 2023 si è concluso con il lancio di Xiaomi 14 Pro, uno degli smartphone più interessanti degli ultimi tempi per la sua qualità e quantità di specifiche e novità apportate dall’azienda. Non solo è il primo in assoluto a montare il nuovissimo SoC Snapdragon 8 Gen 3 di Qualcomm, ma nasconde anche varie chicche che lo rendono uno dei top di gamma più performanti e completi in circolazione. E grazie al video teardown eseguito dallo youtuber WekiHome possiamo scoprirlo ancora più in profondità.

Ecco come sono fatte le viscere del nuovo Xiaomi 14 Pro, svelate nel teardown

Anche senza smontarlo, osservando bene Xiaomi 14 Pro si possono notare dettagli interessanti: per esempio, il foro di uno dei 4 microfoni è inserito in una fessura nello scalino della fotocamera, in modo da non essere notato se non prestandoci molta attenzione.

Procedendo con il disassemblaggio si trova la classica bobina per la ricarica wireless da 50W, sotto cui c’è la batteria ATL a doppia cella da 4.880 mAh con chip proprietario Surge G1 a monitorarla; scendendo ancora più in profondità c’è il sistema di dissipazione con camera di vapore e heatpipe in rame, per una superfice complessiva di 3.250 mm².

Gran parte del focus è riservato ovviamente alla fotocamera, che su questo Xiaomi 14 Pro è particolare come non mai, a partire dal sensore Light Hunter 900, su cui aleggia ancora un certo mistero su chi lo produca anche se in realtà potrebbe essere stato svelato. Davanti a questo sensore c’è un sistema di lenti Leica Summicron dotate di rivestimento ALD per ridurre riflessi e fenomeni di ghosting; l’altra peculiarità è rappresentata dall’apertura variabile, composta da un diaframma a sei lamelle piccole 55 micron, il cui funzionamento è spiegato in questo articolo.

L’altro elemento principale è la scheda madre a doppio strato, da cui togliendo la pasta dissipante si scopre l’insieme di microchip che alimentano lo smartphone. Questi comprendono la memoria ROM Samsung UFS 4.0 (con tecnologia UltraSpace) e RAM SK Hynix LPDDR5X, sotto la quale spunta lo Snapdragon 8 Gen 3; ci sono anche il Surge P2 per la gestione della ricarica a 120W e un chip dedicato a mantenere al sicuro le informazioni su privacy e sicurezza.

Secondo i test di WekiHome, usando il caricatore in dotazione si arriva a un picco massimo di 95W durante la ricarica, che impiega 21 minuti per passare dallo 0% al 100%. Altri dettagli evidenziati dal teardown sono la porta USB-C 3.2 Gen 2 con velocità di 10 Gbps (il doppio rispetto ai 5 Gbps della porta Gen 1 di Xiaomi 14) e lo schermo Huaxing Optoelectronics con tecnologia C8, dotato sia DC Dimming che PWM Dimming a 1.920 Hz e con luminosità fino a 1.040 nits nei contenuti SDR e fino a 2.950 nits per quelli HDR. E come non citare il vetro protettivo Dragon Crystal Glass, fabbricato dalla stessa Xiaomi nonché il più resistente di tutti.

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